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Frosinone, Ambiente, Papa Unindustria: “Riperimetrazione Bacino del Sacco, parametri da rivedere”

Unindustria esprime ancora una volta le proprie perplessità circa il criterio della potenzialità utilizzato per la nuova perimetrazione del Sito di Intesse Nazionale “Bacino del fiume Sacco”.

Unindustria esprime ancora una volta le proprie perplessità circa il criterio della potenzialità utilizzato per la nuova perimetrazione del Sito di Intesse Nazionale “Bacino del fiume Sacco”. Come noto è di questi giorni l’attivazione, da parte del Ministero dell’Ambiente per il tramite principalmente dei Comuni coinvolti, della procedura volta alla ridefinizione, ai fini della bonifica, del relativo perimetro. Nei mesi scorsi, infatti, è stata condivisa da parte di tutti i soggetti ed Enti territoriali coinvolti una bozza di perimetrazione in vista di una approvazione definitiva, previa consultazione dei soggetti interessati, e quindi aziende e proprietari delle aree considerate interne al perimetro della “bozza”, ai quali peraltro spetterà l’onere della prova riguardo gli elementi a supporto delle osservazioni da formulare.

Tale perimetrazione prevede un’area molto estesa (tutta l’area industriale, molte zone agricole, ecc.), cosa che secondo Unindustria provocherà una serie di ulteriori ripercussioni per il nostro territorio, dettate in primo luogo dal “vincolo” che renderà necessario, per tutte le attività inserite, piani di caratterizzazioni, peraltro costosi ed a carico dei proprietari assieme chiaramente aditer autorizzativi implementati e sicuramente più lunghi.

Unindustria sottolinea come in questo modo si creeranno maggiori difficoltà per le aziende attualmente insediate, cosa che renderà il territorio meno appetibile ed attrattivo, sia per gli insediamenti industriali esistenti, che per le possibili nuove aziende che potrebbero scegliere questo territorio come propria sede.

Secondo Unindustria, inoltre, le attività di bonifica saranno difficilmente perseguibili se tutto ciò non sarà inquadrato in un progetto di ampio respiro per una riconversione industriale e di insediamento di nuove realtà produttive.

“Il rischio che corriamo – dichiara Davide Papa, Presidente di Unindustria Frosinone, nonché Vice Presidente con delega all’Ambiente – è infatti di non produrre i risultati attesi per la salvaguardia ambientale rispetto alle risorse che andranno spese a carico di chi non ha inquinato e continua oggi invece a produrre economia per il territorio. Va ricordato ad esempio il caso di Bagnoli: sta decollando solo dopo che è stata effettuata una perimetrazione puntuale.

In ogni caso sarà auspicabile la condivisione e l’accettazione della proposta avanzata dal Consorzio Asi di Frosinone a farsi carico, in qualità di soggetto attuatore, degli interventi sulle aree di competenza con l’ausilio di risorse pubbliche.

Per questa situazione particolare è imprescindibile, in termini di policy, l’individuazione di un progetto di valorizzazione di ampio respiro capace innanzitutto di disegnare una cornice e una prospettiva di rilancio della Valle del Sacco. Più in particolare – continua Papa - si dovrebbe pianificare ed avviare un nuovo ciclo di rilancio fondato soprattutto su una economia strutturata e fondata sulla salvaguardia ambientale, sulla green economy le cui progettualità sottostanti potranno, con ragionevole certezza, far perseguire l’obiettivo di competitività del sistema produttivo esistente e possibilmente attrarre nuove iniziative di sviluppo. Come Unindustria – conclude quindi Papa – riteniamo necessario che preventivamente si predisponga un Piano Territoriale Ambientale per tutta l’area, che definisca in maniera inequivocabile il quadro di riferimento, le regole, la certezza e la tempistica degli iter autorizzativi necessari e opportunatamente semplificati, nonché l’individuazione di un interlocutore istituzionale dotato di poteri speciali che assuma il ruolo di “cabina di regia” e di autorità competente per tutte le attività da intraprendere e/o autorizzare”.

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