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Frosinone, riparte l’ascensore inclinato alle 18 e 30. Intitolata una strada a Mons. Boccaccio

Ultimato il collaudo, l’ascensore inclinato riparte alle ore 18 e 30, a seguito di alcune modifiche effettuate sul riduttore di velocità.

Ultimato il collaudo, l’ascensore inclinato riparte alle ore 18 e 30, a seguito di alcune modifiche effettuate sul riduttore di velocità. “In questo modo la città – ha dichiarato il sindaco Nicola Ottaviani - potrà beneficiare di un collegamento costante fino all’una di notte tra via Aldo Moro e Corso della Repubblica, permettendo un facile accesso all’isola pedonale e alle manifestazioni musicali e culturali organizzate nel Centro storico”

La giunta ha deciso di dedicare una strada a Mons. Salvatore Boccaccio

La Giunta, con deliberazione n. 329 del 3 luglio 2013, su proposta dell’assessore alle finanze e al bilancio Riccardo Mastrangeli, dando seguito alle intenzioni espresse nelle scorse settimane, ha deciso formalmente di intitolare una strada a Mons. Salvatore Boccaccio, vescovo di Frosinone dal 9 luglio 1999 fino al giorno del ritorno alla Casa del Padre.

L’amministrazione comunale di Frosinone, infatti, a cinque anni dalla scomparsa di Don Salvatore, come egli preferiva essere chiamato, ha manifestato la volontà di dedicare la strada che insiste su via degli Ulivi a Mons. Bocacccio le cui spoglie, su suo espresso desiderio, sono state ricoverate all’interno della Cattedrale di Santa Maria Assunta, a testimonianza di quanto egli si sentisse molto legato alla città di Frosinone.

“L’amministrazione Ottaviani ha fatto partire l’iter procedurale per l’intitolazione di una strada a Mons. Boccaccio” ha detto l’Assessore alle Finanze e al Bilancio del Comune di Frosinone, Riccardo Mastrangeli.

“Una scelta opportuna – ha continuato l’assessore Mastrangeli – per omaggiare un uomo che, attraverso l’esempio delle proprie opere, ha saputo esercitare un vero e proprio magistero di vita e di umanità la cui eco è ancora viva nella comunità frusinate e nell’intera diocesi.

Con questo atto si vuole ricordare in maniera degna un uomo che ha amato questa nostra nobile, d’animo e di rango, città e questa terra come pochi in passato, pur non avendo avuto legami particolari con la Ciociaria, prima della sua esperienza pastorale nel frusinate.

Per questo l’amministrazione Ottaviani vuole che rimanga traccia indelebile nel tessuto cittadino della memoria di Don Salvatore che, anche quando minato dalla malattia, non ha mai smesso di spendersi per i più bisognosi e per il bene della nostra comunità”.

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