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Palestrina, verso le elezioni. Massimo Guerrini in campo per amore della città oltre l’idea dei partiti

E’ stato il primo ad uscire allo scoperto e lo ha fatto per amore verso la sua città. Stiamo parlando del commercialista Massimo Guerrini che ha deciso di candidarsi a sindaco capeggiando la lista Eccoci Palestrina che, molto probabilmente, sarà...

E’ stato il primo ad uscire allo scoperto e lo ha fatto per amore verso la sua città. Stiamo parlando del commercialista Massimo Guerrini che ha deciso di candidarsi a sindaco capeggiando la lista Eccoci Palestrina che, molto probabilmente, sarà composta da molti neofiti della politica. Lo abbiamo incontrato e ci siamo fatti spiegare nel dettaglio i motivi di questa scelta.1) Per farsi conoscere meglio dai suoi elettori, può descrivere sinteticamente le tappe più importanti il suo percorso di vita e professionale?

Posso dire che il mio percorso è iniziato con l’Azione Cattolica in occasione delle mie vacanze con il coro polifonico “Pierluigi da Palestrina”, per poi arrivare agli studi tecnici, al diploma in ragioneria – allora così si chiamava- e alla laurea in Economia e Commercio. Gli albi professionali in cui sono iscritto sono quelli dei consulenti del lavoro, da oltre di quaranta anni, dei dottori commercialisti, dei revisori contabili e dei consulenti tecnici del giudice. Dopo gli studi ho esercitato varie funzioni nell’ambito dell’allora Cassa Rurale ed Artigiana di Palestrina sia in qualità di Sindaco sia in qualità di vice-Presidente ed ho ricoperto varie cariche al livello nazionale nell’ambito del movimento cooperativo.

2) Come ha maturato la scelta di scendere in campo e candidarsi a sindaco per la città di Palestrina?

Era una latente intenzione che guardava a quanto avvenuto negli ultimi decenni nella mia città natale in ragione dell’espressione politica dei partiti di riferimento nelle varie amministrazioni che si sono succedute a Palestrina, ho maturato questa intenzione perché ho capito che le linee guida dettate dai consiglieri regionali, dai deputati, dai senatori e così via per i vari partiti - partiti che nel frattempo si sono trasformati- non potevano esercitare quel ruolo fondamentale che nelle elezioni amministrative deve invece essere presente, cioè quello che io definisco l’amore per Palestrina. Non è una questione di partiti, è una questione di amore per la propria città perché ritengo che la politica sia anche un atto di amore verso i problemi della gente. Uso affermare, insieme con i miei amici, collaboratori e candidati, che noi non siamo né a destra né a sinistra né al centro ma più in alto. Può essere un dire ambizioso ma l’importante è che non sia presuntuoso. Ritengo non sia presuntuoso perché svolgere questo ruolo per me è fondamentale, non a caso il motto che ci distingue è “conoscere, promuovere e amare la nostra città”. I valori di riferimento sono la cooperazione, l’associazionismo e la solidarietà, in questi valori io credo e questi saranno i valori che noi porteremo avanti.

3) Quali sono i punti fondamentali nel vostro programma?

Il nostro programma è suddiviso in cinque aree di intervento che sono la promozione turistica, la valorizzazione della città e dell’area archeologica, l’occupazione e lo sviluppo, giovani ed anziani, e l’ultimo punto riguarda servizi, società e sport. Per entrare nel dettaglio dei singoli punti invito i lettori ad andare su www.eccoci.eu

4) E quali sono le azioni concrete con cui vi proponete di operare per realizzarli?

Le azioni concrete sono quelle di cui a quei valori alla base del nostro movimento politico culturale: cooperazione, associazionismo e solidarietà. Questo perché è inimmaginabile che un movimento politico culturale possa da solo affrontare le esigenze di una società in continua evoluzione, così come anche Palestrina, se non con quel principio di cooperazione in cui varie persone, con la propria professionalità ed esperienza di vita, unendosi riescono ad operare affinché il programma venga realizzato. L’associazionismo è per l’aiuto che le associazioni impegnate a Palestrina possono dare all’amministrazione nell’ambito dello sport, della cultura, del turismo e dello spettacolo. La solidarietà è perché sotto il profilo sociale i nostri punti del programma hanno bisogno di questo concreto contributo che anche le persone che si affacciano nelle aree sociali all’Unitalsi al Sorrisiamo, dalla Protezione Civile alla Caritas, unendosi in un’unica voce possono permetterci di portare a termine il nostro programma anche in ragione delle esigenze delle persone bisognose, ammalate, delle persone che soffrono, degli immigrati e degli anziani che devono ritrovare un ruolo attivo nella società e con la loro esperienza e capacità possono essere di conforto per i giovani.

5) Come è stata aggregata la vostra squadra?

La prima domanda che ponevo alle persone che avevano il piacere di candidarsi non era di quale colore politico esse fossero ma quanto amassero Palestrina. Questa è la mia domanda base. In ragione di questo e con i principi che ho detto in precedenza, ho preferito portare l’attenzione su persone che vivono i problemi di tutti i giorni. I giovani con i problemi del lavoro e quindi nella nostra lista abbiamo dei disoccupati, i giovani che sono impegnati nello sport quindi abbiamo degli atleti e così siamo attenti alle necessità che le società ha nei confronti dei giovani. Per essere vicini alle diverse problematiche abbiamo attenzione alle persone che hanno in famiglia un portatore di handicap o familiari che hanno sofferto per uso di droga. Questo per essere vicino e capire le esigenze della nostra società senza chiaramente dimenticare persone vicine ala cultura, all’associazionismo, alle forze dell’ordine, sia Guardia di Finanza sia Carabinieri in pensione che conoscono e capiscono le problematiche della sicurezza sociale. Per quanto riguarda l’imprenditoria sono più attento alle piccole realtà imprenditoriali ai piccoli commercianti che vivono realtà problematiche in questo periodo di crisi. Ritengo che la nostra sia una squadra, nella sua non omogeneità, molto forte perché l’assimilo ad un mosaico dove, una volta che si è indicato il disegno principale- ovvero questo amore per Palestrina-, ognuno con i colori di varia natura, può permettere che il mosaico sia terminato; quindi anche l’ultima tesserina è utile per finire quel bel obiettivo che noi ci prefiggiamo: l’amore per Palestrina.

6) Come vorrebbe cambiare il volto di Palestrina?

Vorrei che Palestrina tornasse ad avere quel ruolo fondamentale di guida per il territorio con una visione ambiziosa di portarla ad essere ricordata non solo per i grandi uomini che ha avuto, nati a Palestrina, e per le splendide realtà artistiche ed archeologiche che ci sono, ma per i valori e le professionalità degli uomini che vivono oggi a Palestrina e che producono a Palestrina.

Il mio programma elettorale è scritto in sintesi in inglese, in tedesco e in francese non solo per omaggiare le città con cui siamo gemellati, ma anche perché la lingua inglese è alla base dei rapporti sociali e dell’economia mondiale. Nei miei simboli ci sono anche le stelle dell’Europa sebbene sia una competizione amministrativa, quindi ritengo che il messaggio sia chiaro: vedo Palestrina leader non solo in Italia, ma attraverso le persone che ci vivono che sia leader in Europa.

7) Come vede il rapporto con le frazioni di Palestrina?

In ordine a questo ho constatato quanto sia negativa la politica vecchio stile dove rispetto al fronteggiarsi di opposizioni destra e sinistra, non si teneva conto delle realtà dei luoghi. Ritengono che Carchitti non sia solo la rappresentazione della laboriosità e della crescita della nostra Città. Credo che non solo sia questo e chi ha memoria storica può ricordare cosa fosse Carchitti quaranta anni fa. Ma è questo rispetto per i valori che i cittadini di Carchitti ancora hanno, il rispetto della natura e dell’agricoltura. Quindi per me è importante che Carchitti sia considerata porta di accesso per Roma: ma Carchitti vuol dire Palestrina. Per me è importante che siano valorizzati i prodotti agricoli e per questo noi istituiremo l’assessorato all’agricoltura.

Alessandra Battaglia

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