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Roma, al Teatro dell’Orologio debutta BIGODINI (OH, MARY)

BIGODINI (OH, MARY), libero adattamento da Frankenstein, si muove tra biografia e testo. L'ossessione prende la forma del racconto, la incarna e la scarnifica allo stesso tempo.

BIGODINI (OH, MARY), libero adattamento da Frankenstein, si muove tra biografia e testo. L'ossessione prende la forma del racconto, la incarna e la scarnifica allo stesso tempo.

Il corpo femminile getta sull'Opera la sua ombra ineluttabilmente frankensteiniana. Mary Shelley diviene così il femmineo e malinconico scienziato Victor Frankenstein, tormentato da una colpa radicata nelle profondità del suo essere, e la Creatura, il tentativo disperato di mettere assieme i pezzi dei propri cadaveri, di strappare alla Morte il ricordo dei cari perduti, presi a morsi, dilaniati dall'oblio.

Mary Shelley imparò a leggere in un cimitero, il padre le insegnò a decodificare le lettere di una lapide, le prime parole che lesse furono Mary Wallstonecraft, sua madre morta di parto mentre la dava alla luce.

Le parole erano da sempre compagne della Morte e in Frankestein la scrittura diventò arte demiurgica e negromantica insieme, esperimento sovrumano per riportare in vita proprio quella madre che lei stessa nascendo aveva ucciso. Un tentativo trascinato fino al fallimento, perpetrato per anni con ogni misura, prima attraverso il suo stesso corpo adolescente: per quattro volte aveva partorito e per quattro volte era stata bara dei suoi propri figli.

Poi con la scrittura, in un incubo gotico che è gioco di specchi dove il corpo della madre si popola dei corpi di altri morti, dei suoi bambini, di tutte le creature amate e perse. La Creatura è lo spettro fantasmatico, l’agglomerato di mille morti, il ganglio vivente di un dolore inestinguibile, così violento da condannare chi vive alla solitudine. Bigodini è uno spettacolo sull'impossibilità della discendenza, se non come cannibalismo dei nostri propri fantasmi, perpetuo inseguimento, reciproca fantasmatica persecuzione come quella tra Victor e la sua creatura che si protrae fino ai ghiacci di un polo post-umano. FEDERICA ROSELLINI Classe 1989, dopo gli studi di canto e violino (è secondo violino e cantante solista per l’orchestra giovanile “la Rejouissance” diretta dal maestro Elisabetta Maschio), si diploma alla Scuola di Teatro del Piccolo nel 2011 e si specializza poi con Nikolaj Karpov e Thomas Ostermaier. Ha lavorato con Luca Ronconi ne “I beati anni del castigo” di Fleur Jaeggy accanto ad Elena Ghiaurov (Piccolo Teatro, Milano 2010); con Pierpaolo Sepe in “Il corsaro nero” di Emilio Salgari (Teatro Argentina, Roma 2012); con Carmelo Rifici in “Giulio Cesare” (Piccolo Teatro, Milano 2012) ; con Antonio Calenda in “Hedda Gabler” di H. Ibsen (tournee nazionale – stagione 2012/2013 ; ripresa 2013/2014) ; con Massimo di Michele in “Faust Marlowe Burlesque” di A.Trionfo e L.Salveti (Teatro Elfo Puccini, Milano 2014); con Monica Conti in “La mite” di Dostoevskij (Teatro Franco Parenti, Milano 2011); con Matteo Tarasco in “Alice” da Louis Carroll (2011; ripresa 2013/2014), “Troiane” da Euripide (2009) e “Metamorfosi” da Ovidio (2008). E’ stata assistente alla regia di Luca Ronconi in “Panico” di R. Spregelburd (premio ubu miglior spettacolo 2013). E’ stata vincitrice del premio Hystrio alla vocazione 2011 e del premio Virgin Active come miglior attrice al Festival Teatrale di Borgio Verezzi . Nel 2009 ha fondato la compagnia teatrale Expersona. Ha diretto ed interpretato “From Medea” di G.Verasani (2009), “Fuochi” di Marguerite Yourcenar (2010), “Hamnet Amatissimo” da W.Shakesperare (2010), “Made in Japan” da A.a.v.v (2011). E’ stata autrice di “Hotel A.” liberamente tratto da H.C.Andersen (2012) e, a quattro mani con la sceneggiatrice e drammaturga Francesca Manieri, di “Apocalittica Airline”. Con quest’ultima nel 2015 fonda la compagnia ARIEL DEI MERLI. E’ regista dello spettacolo “Polka Dots” selezionato all’ AllinFestival 2015 (Dominio Pubblico). FRANCESCA MANIERI Laureata in Filosofia e diplomata in Sceneggiatura presso il Centro Sperimentale di Cinematografia, ha collaborato e collabora con molti registi cinematografici tra cui Giuseppe Piccioni, per il film del quale riceve la nomination al Nastro d’argento come miglior sceneggiatura, Daniele Vicari, Peter del Monte, Valentina Pedicini, Francesca Comencini, Laura Bispuri di qust’ultima ha sceneggiato il film “Vergine giurata” in concorso al Festival di Berlino 2015, vincitore del premio “Nora Ephron” miglior scrittura e regia femminile al Tribeca film festival di New York 2015. Per il teatro da molti anni segue come drammaturga e autrice il lavoro di Pierpaolo Sepe. Proprio per la regia di Sepe ha curato la drammaturgia di “Medea” di Seneca e “Erodiade” di G. Testori con Maria Paiato, “Atto senza parole e altri testi” di S. Beckett. Ha adattato inoltre per le scene il romanzo “Il Corsaro nero” di Salgari in scena al Teatro Argentina di Roma e scritto “Il senso della lotta”. Nel 2010 il suo monologo “Maria” è stato scelto da Antonio Latella fra i testi di sei giovani drammaturghi da lui messi in scena all’interno del progetto “Auguri e figli maschi, sei sguardi d’autore sul fondamentalismo”. Da due anni è docente stabile di sceneggiatura al Centro Sperimentale di Cinematografia. CRISTINA GARDUMI È attrice e artista visiva. Si è diplomata presso l'Accademia d'Arte Drammatica Silvio D'Amico di Roma, dove ha studiato con maestri come Luca Ronconi, Mario Ferrero, Lorenzo Salveti, Giancarlo Sepe e Armando Pugliese.
Nello stesso anno recita in Itaca e Antro delle ninfe di Luca Ronconi (Teatro Comunale di Ferrara, Piccolo Teatro di Milano). Collabora come attrice e artista con il regista Massimo di Michele: Il funerale del padrone (2006-2007) di Dario Fo, Affettati all'italiana (2007), Quel silenzio pieno di voci (2008), Il bello degli animali è che ti vogliono bene senza chiedere niente di Rodrigo Garcia (2008), Bésame macho (2012), Faust (2015). Nel 2011 ha vinto il Premio Celeste Pittura, nel 2012 il Premio Arte Laguna (Pittura) e nel 2013 il Celeste Prize visitor's choice. Dal 2014 collabora come artista con Pontedera Teatro e Michele Santeramo ("Alla luce", regia di Roberto Bacci e "La prossima stagione"). Ha illustrato il romanzo di Andrea Porcheddu "Infedele alla linea" (2015). info e biglietteria: Teatro dell’Orologio Via dei Filippini 17/A – 00186 Roma Facebook: Teatro dell'Orologio | Twitter: @teatroorologio SALA GASSMAN: prezzo unico 10 euro Ingresso consentito ai soci: tessera associativa annuale € 3,00 La prenotazione è vivamente consigliata 06 6875550 | biglietteria@teatroorologio.com prenotazioni: dal lunedì al venerdì dalle 11.00 alle 19.00 e la domenica dalle 16.00 alle 19.00

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