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Roma, Lettera aperta a Carlo Hausmann, Assessore all’Agricoltura della Regione Lazi, da parte di Andrea Severi Arci Caccia

RICEVIAMO e PUBBLICHIAMO: Assessore Hausmann: urgente e indifferibile cambiare rotta: ATC da macro-quagliodromi a veri e propri gestori di fauna selvatica.

RICEVIAMO e PUBBLICHIAMO: Assessore Hausmann: urgente e indifferibile cambiare rotta: ATC da macro-quagliodromi a veri e propri gestori di fauna selvatica.

Caro assessore è del tutto evidente che sia indispensabile partire con il piede giusto, non dubito che ci si provi, la convocazione di un corposo CTFVR è di ottimo auspicio ma cerchiamo in tutto ciò i fatti e le conseguenti azioni concrete.

Possiamo dire che ormai ci apprestiamo a chiudere il primo triennio di gestione dei nuovi ATC, la fase canonica dello start up, dovremmo iniziare a vedere qualche risultato virtuoso o almeno le premesse di ciò, in realtà ci troviamo di fronte ai medesimi problemi di sempre e ad una totale assenza di fauna selvatica sul territorio, gli ATC insomma sembrano una volta di più dei macro quagliodromi al servizio peraltro di pochi fortunati recuperatori di fauna allevata e il tutto per pochi giorni l’anno. Oltre a ciò siamo in presenza di un ente ancora assente sul piano del controllo degli opportunisti (se non per corsi e dispense) della gestione cinghiale (un triennio per fare poco o niente) e inutile ai fini del rapporto sinergico con agricoltori e ambientalisti.

Necessario e propedeutico anche ridisegnare la stessa “governance” degli ambiti tenendo presente le riforme istituzionali subentrate nel triennio e le conseguenti rappresentanze dentro gli organi di gestione, utile sarebbe rendere componente agricola e ambientalista realmente presente negli organi di gestione e non solo presenze “virtuali” nominate ma assenti per tutto il mandato; urgente anche definire una volta per tutte lo status giuridico degli ATC, ad oggi enti secondari di diritto privato ma domani? Cosa accadrebbe nell’auspicabile ma problematica opportunità di conferirgli la responsabilità civile di tutti i danni provocati da fauna selvatica? Ritiene Assessore che gli attuali gestori degli ambiti abbiano professionalità adeguate per questo? Siamo in presenza prevalentemente di rappresentanti presi non tanto per le proprie qualità manageriali ma in base solo alla loro rappresentanza nei circoli dei cacciatori (almeno per quanto riguarda la componente venatoria) Cosa potrebbe accadere in un ente statutariamente senza responsabilità limitata in caso di default finanziario per eccesso di risarcimento danni in assenza di un adeguato controllo di gestione e di polizze adeguate al rischio? Ne rispondono i soci in solido, i delegati dei soci o Direttore e Presidente? Tutti temi da affrontare anche in sede di autoriforma degli ambiti stessi. La Regione può e deve essere da stimolo per avviare un percorso di riforma adeguato ai tempi, al fallimento evidente della fase di start up (almeno in termini di risultati oggettivi e misurabili sul territorio) e alle competenze che verranno attribuite nei prossimi anni. La sua professionalità può essere di garanzia rispetto a tutto ciò ma la cosa certa è che “tempus fugit” non abbiamo molto tempo, cammineremo insieme se la Regione dimostrerà impegno e tempestività, ad oggi ancora “in cerca di autore”.

Con stima

Andrea Severi

Consigliere Nazionale Arci Caccia

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