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Colleferro, grido di dolore dell'UGI: la Raccolta Differenziata Porta a Porta è una necessità

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DALL'UGI: Sono passati più di 700 giorni dall'approvazione in consiglio comunale della raccolta differenziata porta a porta (14 novembre 2011), e ci troviamo ancora nella situazione di dover interrogare l'amministrazione...

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DALL'UGI: Sono passati più di 700 giorni dall'approvazione in consiglio comunale della raccolta differenziata porta a porta (14 novembre 2011), e ci troviamo ancora nella situazione di dover interrogare l'amministrazione di Colleferro per sapere quando la cittadinanza potrà usufruire di questo servizio ormai sempre più prioritario.

Chi amministra Colleferro sembra non voler intraprendere un sistema virtuoso di smaltimento rifiuti ma preferisce difendere lo status quo che privilegia l'utilizzo della discarica di Colle Fagiolara (fonte di incassi per il Comune). La nostra cittadina raggiunge una percentuale misera di raccolta differenziata, risultato che dimostra quanto sia obsoleto e infruttuoso l'attuale sistema di raccolta stradale, una modalità sbagliata che non consente neanche il riciclo della parte umida dei rifiuti perché questa viene conferita nello stesso cassonetto dell'indifferenziata. Semplice comprendere quanto questo pesi sulle spalle della popolazione in termini ambientali, economici e soprattutto sotto il profilo della salute. Il sistema di raccolta porta a porta è il più efficace e l’unico allo stato attuale che permetterebbe di raggiungere percentuali elevate di raccolta differenziata, percentuali richieste dalle normative vigenti – nazionali e europee – le quali obbligano i comuni a raggiungere il 65% di raccolta differenziata, pena salate aumenti che andrebbero a gravare ulteriormente sulle nostre tasse. Basti pensare quanto sarebbe più conveniente sotto ogni profilo – ambientale ed economico – introdurre questo tipo di raccolta differenziata, applicando soprattutto la cosiddetta “tariffa puntuale” la quale consentirebbe all’utente, ovvero ad ognuno di noi, di pagare unicamente per i rifiuti indifferenziati prodotti. Ciò, oltre ad incentivare il cittadino a una corretta raccolta differenziata, producendo redditizie materie riciclabili, alleggerirebbe la spesa mensile di una famiglia ed eviterebbe di inviare i rifiuti in discarica e negli inceneritori, risparmiando denaro pubblico per il conferimento e lo smaltimento, e guadagnando, ovviamente, sotto il profilo ambientale.

Il Comune, inoltre, continua a non incentivare in alcun modo i comportamenti virtuosi in materia di rifiuti e non sembra voler aiutare i cittadini che praticano il compostaggio domestico.

L'ultima tassa sui rifiuti conosciuta come Tares, permette ai comuni di approvare delle riduzioni della tariffa per chi pratica regolarmente il compostaggio domestico in modo tale da pagare fino al 30% in meno della bolletta. Attivare queste riduzioni non è un’utopia e sarebbe possibile anche da noi: occorrerebbe semplicemente la delibera del consiglio comunale, come sta accadendo in moltissimi altri comuni italiani.

Ricordiamo purtroppo che a Colleferro e nei paesi limitrofi le percentuali che raggiungono alti livelli si riferiscono solo ai dati sanitari sconcertanti che questo ciclo dei rifiuti ha contribuito a incrementare: non ci stancheremo mai di citare i dati conclusivi dello studio ERAS che segnano un aumento del 70% di ricoveri per malattie respiratorie dopo l'attivazione degli inceneritori.

Gli abitanti della Valle del Sacco non possono continuare a subire le conseguenze di questa gestione dei rifiuti visibilmente al collasso; pretendiamo perciò l'attivazione immediata della raccolta porta a porta ed esigiamo la chiusura della discarica e degli inceneritori. Non stiamo chiedendo tanto, pretendiamo il giusto!

Nelle prossime settimane inizieremo una mobilitazione per informare che le alternative a tutto ciò esistono, ma invece continuano a privarci dei nostri diritti.

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