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Carcone si candida con De Magistris: "Per uno scatto della sinistra"

Intervista a Domenico Carcone, dirigente nazionale e provinciale di Sinistra europea - Rifondazione comunista, candidato al Senato con Unione popolare nel collegio uninominale Lazio 2 Frosinone - Latina

Esponente e memoria storica della sinistra cassinate, membro del comitato politico nazionale di Sinistra europea-Rifondazione comunista, nonché della segreteria provinciale e del direttivo di Cassino. Domenico Carcone si candida al Senato con l’Unione popolare di De Magistris. Lo fa nel collegio uninominale Lazio 2, comprendente le province di Frosinone e Latina.

In giornata era davanti ai cancelli di Stellantis con il vicesindaco di Esperia Guglielmo Maddè, in corsa per la Camera nel collegio uninominale Cassino-Terracina. Hanno raccolto le istanze di operai senza troppe speranze nel futuro della storica Fiat di Piedimonte San Germano.

Innanzitutto, però, Carcone tiene a fare alcune precisazioni: “Siamo presenti in tutti i collegi d’Italia, ma non possono votarci gli italiani all’estero. Le difficoltà nella raccolta firme a Ferragosto, periodo volto alle vacanze, ce lo hanno impedito. Lo trovo un punto di antidemocraticità. Ad esempio in Venezuela, dove secondo qualche esponente nazionale ci sono immigrati più utili rispetto ad altri, non possono votare per Unione popolare”.

Carcone, come sta andando la campagna elettorale?

“C’è un problema di rappresentanza. Del resto avevamo costituito il Comitato per il no al referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari. Adesso si rendono tutti conto come questa riduzione incida profondamente sulla rappresentanza. Nel mio collegio, per la campagna elettorale, avrei dovuto coprire 132 comuni, oggettivamente impossibile. I candidati al Parlamento dovrebbero avere una circoscrizione più piccola e maggior tempo per girarla”.

Per non parlare degli eletti. Pensa che non riusciranno a rappresentare il territorio?

“Rispondo con una domanda: chi verrà eletto nel mio collegio, nell’arco di una legislatura di cinque anni, avrà il tempo materiale quantomeno per indagare le problematiche dell’intero territorio che rappresenta? Saranno sicuramente sacrificati i comuni più piccoli. Sono i frutti amari della rabbia contro la politica, di una politica populista. Ora la prospettiva del sovranismo italiano, sul modello di Vox spagnola. Questa è una delle motivazioni che mi hanno portato alla candidatura al Senato”.  

Perché ha scelto Unione popolare con De Magistris?

“Perché serve uno scatto della Sinistra, rompendo quell’anello di disgregazione. Unione popolare di De Magistris, sul modello di Union populaire di Melenchon, punta a raccogliere le forze sociali e civili, il bello di questo Paese, e prova a rientrare in Parlamento con le proprie idee e forze”.

Nel Cassinate, nel suo territorio, si sta strutturando il partito?

“È chiaro che attorno a questo progetto sta nascendo qualcosa di bello a sinistra. A Cassino si sta già dialogando su cosa sarà il 26 settembre. Tante persone, tra cui molti compagni e compagne, si stanno stringendo attorno a Unione popolare. Sta arrivando anche DeMa, il movimento di De Magistris. Quest’esperienza non finirà di certo dopo le elezioni di domenica”.

Che aria tira fuori dai cancelli di Stellantis?

“C’è una voce di popolo indecifrabile. Le cosiddette forze progressiste hanno cancellato l’Articolo 18, un baluardo dei rapporti nel mondo del lavoro. Questo, assieme alle riforme pensionistiche, hanno creato sfiducia. Davanti a Stellantis ho trovato una parte del mondo degli operai che si è fermata a dialogare. Sono anche arrabbiati con la sinistra e fanno bene. Ma li ho trovati dialoganti. Noi rappresentiamo l’unica sinistra alternativa. Io sono un uomo di sinistra, ambientalista, ecologista, per i diritti ma anche per i doveri”.

Perché gli elettori dovrebbero votarla?

“Io, che poi mi sono laureato e faccio il legale, a quindici anni ero apprendista in fabbrica. Da maggiorenne ho avuto varie esperienze nelle grandi aziende, poi l’attività sindacale con la Fiom. Esiste un programma di sinistra e significa più uguaglianza. Se entrassi in Senato, la prima cosa che farei è promuovere subito la gratuità degli asili nido per le donne lavoratrici. Manca quell’orizzonte democratico che immaginavano i Costituenti. Ecco perché sono di sinistra, ecco perché ho accettato Unione popolare, che nasce dai territori e ama la Costituzione, la cosa più bella di questa democrazia”.  

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