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Sanità

La proposta: due nuovi poli sanitari nel nord e nella Valle di Comino

Questa l’idea lanciata da Alessia Savo, consigliere comunale di Frosinone del partito della Meloni

Il tema della sanità e del funzionamento di tutto il sistema degli ospedali, dei laboratori e delle case di cura regionali sta prendendo sempre più piede nel dibattito che sta animando la campagna elettorale in vista delle prossime elezioni regionali di febbraio. C’è chi come la Savo, consigliere comunale di Frosinone di Fratelli d’Italia, chiede di ripensare completamente il sistema sanitario dopo aver fatto un’analisi delle tante problematiche che ci sono e di realizzare due nuovi poli sanitari nel Nord e nella Valle di Comino.

“Serve una nuova proposta strategica in grado di ripensare il nostro Servizio Sanitario nazionale sulla base di un’analisi seria e specifica sugli attuali punti di forza e di debolezza del sistema. L’obiettivo è creare una rete ospedaliera funzionale, in una logica di medicina territoriale e di prossimità vicino alla gente, in grado di generare un patrimonio sanitario ottimale anche e soprattutto per le piccole realtà periferiche” Cosi in una nota il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Alessia Savo

Il nodo della carenza di operatori, delle liste di attesa infinite, del recupero delle vecchie strutture dismesse o poco rispondenti alle esigenze della realtà locale, come anche affidare un ruolo centrale ai medici di base per la prima diagnosi, deve essere messo al centro del dibattito politico, in vista delle prossime elezioni, dal quale nessuno e dico nessuno può permettersi di esimersi. In sostanza, la battaglia si deve concentrare su poche ma importanti obiettivi: potenziare e migliorare le prestazioni delle strutture ospedaliere esistenti, pensare alla realizzazione di due poli nella zona Nord della provincia, Anagni ad esempio, e nella Valle di Comino, ancora riqualificare le vecchie strutture adibendole a centri accoglienza per persone fragili, donne in difficoltà e per la cura, diagnosi e prevenzione. Inoltre, non va dimentica la terza età, quella fascia di persone che in molti pensano di dover mettere da parte. A loro dobbiamo un progetto di vita dignitoso che sappia valorizzarli e dargli un ruolo nella società. Ripensare, quindi, la rete sanitaria è fondamentale. Senza questo passaggio che ritengo fondamentale, non si può discutere di riorganizzazione del sistema sanitario. L’attenzione del paziente prima di tutto”.

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