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Martedì, 30 Aprile 2024
Sanità

L'appello, "liste di attesa troppo lunghe per chi rischia di morire"

Sull'argomento sempre molto sentito torna Carmine Di Mambro

"I messaggi di testimonianza che arrivano o vengono pubblicati, sulle liste di attesa, sono centinaia anzi migliaia. La parola prevenzione sembra essere solo un vocabolo del dizionario medico per la giunta Zingaretti, che tanto pubblicizza i successi della propria sanità quando però le liste di attesa hanno tempi biblici, o in alcuni casi sono bloccate". Cosi in una nota l'ex consigliere comunale di Cassino Carmine di Mambro. 

"Fino a oggi ci si era nascosti dietro il problema del Covid, ma anche prima del 2020 il problema era sempre lo stesso, infatti sono anni che evidenziamo questo gravoso problema mai risolto. Questi tempi sono soprattutto inaccettabili. 

Inaccettabili, perché una visita in tempi brevi, un esame radiologico, una tac o una semplice ecografia fatta in tempi celerissimi vuol dire prevenire. Prevenire è determinante, in alcuni casi possiamo tranquillamente dire che è vitale per alcune patologie naacoste. Ma i cittadini del Lazio per poter effettuare importanti esami con il servizio pubblico sono costretti a recarsi fuori regione, perché le prenotazioni vengono effettuate anche a sedici/diciotto mesi (quando va bene) di distanza dal momento della richiesta, con un ulteriore costo per la sanità pubblica pagata dai cittadini  

Questo è inaccettabile, soprattutto quando a causa della lentezza delle prenotazioni e delle liste di attesa, c’è chi perde la vita. Non tutti possono permettersi esami clinici a pagamento e non tutti possono permettersi il lusso di visite private. 

La salute è un diritto sacrosanto e il blocco delle liste di attesa sembra essere una stortura in un paese dove ci si riempie la bocca di parole come democrazia e solidarietà. L’assessore alla sanità d’Amato ha fallito e la prova provata sono le centinaia, anzi le migliaia di persone che aspettano da mesi di poter essere sottoposte ad importanti accertamenti clinici.

Nella nostra regione quanto segnalato è al momento realtà oggettiva che dovrebbe essere rimossa al più presto. Per cercare di fare quello che in altre parti è la normalità. Un’azione politica di peso, programmata, unitaria, trasversale e di continuità sulla sanità regionale e di equità provinciale. Invece si continua a guardare alla propria poltrona, alla bandiera sempre più sgualcita, e alla propria posizione politica.
Senza prospettiva. Come la Ciociaria".

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