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Domenica, 28 Aprile 2024
Sanità

San Vittore - Colleferro, vivere vicino ai termovalorizzatori fa aumentare le malattie polmonari e cardiologiche

Malattie respiratorie, cardiache e tumori. Secondo il nuovo studio del programma regionale Eras vivere vicino a termovalorizzatori e discariche aumenta i rischi per la salute

Gli abitanti delle zone entro un raggio di alcuni chilometri dai termovalorizzatori di San Vittore, nel sud della provincia di Frosinone e di Colleferro, in provincia di Roma, sono a rischio di malattie respiratorie, cardiache e cerebrovascolari, in particolare tra le donne, in proporzione all'esposizione alle emissioni inquinanti.

Questo stato di fatto che gli abitanti di queste zone hanno sempre immaginato come tale ora emerge con forza dai dati del nuovo studio epidemiologico del programma regionale Eras, rinnovato nel 2020 e chiuso a fine 2023. 

I dati, consultati in esclusiva da Romatoday.it, rappresentano l'aggiornamento di quanto già rilevato con il primo studio del 2013, finanziato dalla Regione Lazio e condotto dal Dep (Dipartimento di epidemiologia del servizio sanitario regionale), in collaborazione con Arpa Lazio, (Agenzia regionale di protezione ambientale). 

Vivere vicino a un termovalorizzatore 

Cosa è cambiato in 1o anni? Partiamo dai termovalorizzatori. I due oggetto dello studio sono quello di San Vittore nel Lazio, di proprietà Acea, in funzione dal 2002, e quello di Colleferro, attivo tra il 2002 e il 2018. Si va a prendere lo stesso gruppo di abitanti del primo report, 47.192 soggetti residenti tra il 1996 e il 2008 in un'area di 7 chilometri dall'impianto di Colleferro e 5 chilometri da quello di San Vittore. Rispetto ai risultati resi noti nel 2013, a copertura di un periodo che va dal 2003 al 2008, l'aggiornamento, si legge, "ha mostrato un aumento dei rischi di broncopneumopatie croniche ostruttive (malattie respiratorie croniche, ndr) tra tutti i residenti. In particolare, c'è stato un aumento statisticamente significativo dei rischi tra le femmine nelle aree a media esposizione, dove le analisi precedentemente condotte non avevano identificato rischi significativi". 

Ma non solo. Nel report si rileva anche "dal 2019 al 2022 (post chiusura dell'impianto di Colleferro, ndr) un notevole aumento dei ricoveri per disturbi dell'apparato circolatorio, in particolare per malattie cardiache e cerebrovascolari, tra i residenti nelle aree ad alta esposizione, con le donne che mostrano un rischio maggiore di disturbi circolatori". Qual è la causa dell'aumento del rischio? 

Come spiegano gli scienziati del Dep, il processo termico legato alla combustione dei rifiuti di un termovalorizzatore rilascia nell'aria diverse sostanze, tra cui il particolato, sia grossolano (PM1O) che fine (PM2,5), metalli pesanti come il mercurio o il piombo, e prodotti di combustione incompleta come le diossine o il benzene. E gli effetti possono presentarsi anche a lungo termine e dopo la chiusura di un impianto, "a causa dell'esposizione cronica agli inquinanti atmosferici". 

Situazione simile per chi vive vicino alla discariche

Il quadro epidemiologico mostra criticità anche per chi abita nel raggio di cinque chilometri da una delle nove discariche presenti nel Lazio: Albano Laziale, Bracciano, Civitavecchia, Colleferro, Guidonia Montecelio, Latina, Roccasecca, Roma-Malagrotta, Viterbo Malagrotta. Gli aggiornamenti dello studio "confermano l'associazione tra mortalità, morbosità e incidenza di tumori soprattutto per le patologie a carico dell'apparato respiratorio in coerenza con le indicazioni della letteratura scientifica, e può avere un nesso di causalità con le esposizioni ambientali". Lo studio ha evidenziato anche un'associazione con alcune patologie tumorali nell'area della discarica di Malagrotta, molto complessa dal punto di vista ambientale. Anche se "occorre sottolineare che le associazioni evidenziate non sono sempre univoche e consistenti". 

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