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Alatri, la conferma dall'autopsia: Emanuele morto per i colpi alla testa

Un'importante novità giunge da Roma sulla vicenda dell'omicidio del ventenne Emanuele Morganti: l’autopsia ha stabilito che il ragazzo è deceduto per le decine di colpi, sferrati con tanta violenza da sfigurargli il volto.

Un'importante novità giunge da Roma sulla vicenda dell'omicidio del ventenne Emanuele Morganti: l’autopsia ha stabilito che il ragazzo è deceduto per le decine di colpi, sferrati con tanta violenza da sfigurargli il volto. Uno in particolare, inferto alla testa, è stato fatale per il giovane morto dopo un brutale pestaggio fuori da una discoteca di Alatri. Lo ha rivelato, appunto, l'autopsia condotta sul corpo della vittima, eseguita dall'Istituto di medicina legale della Sapienza di Roma. L'esame parla di percosse talmente forti da provocare ferite ed ecchimosi soprattuto al cranio. E' qui che sarebbe arrivato il colpo mortale, assestato con un oggetto rigido. La salma di Emanuele ha anche numerose lesioni alle braccia e alle gambe, segno della colluttazione. "Il caso è molto grave", ha commentato il medico legale. Si attendono ancora i risultati dell'esame tossicologico ma adesso che l'autopsia è stata effettuata, il corpo può tornare alla famiglia. I funerali potrebbero svolgersi già sabato.

Oggi, inoltre, saranno interrogati in carcere i due presunti assassini i fratellastri, figli della stessa madre, Mario Castagnacci e Paolo Palmisani, entrambi di Alatri.

Intanto monta la polemica, contro il giudice che ha rilasciato il Castagnacci che era stato arrestato a Roma per detenzione di ingente quantitativo di Droga, rilasciato qualche ora prima del delitto per il quale è anche intervenuto il Consiglio Superiore della Magistratura. Sono queste le ultime novità dell’efferrato delitto, che peraltro vede coinvolte una ventina di persone che a vario titolo sono intervenute. Il Capitanto Cotente con i suoi uomini sta cercado di dipanare l’intrigata matassa dell’omicidio e quindi assegnare agli intervenuti le loro colpe. Nella giornata di giovedì è stata sentita più volte la fidanzatina presente nel locale e che è stata molto circostanziata nelle accuse. Nel quadro indiziario è coinvolto anche il padre di uno dei ragazzi arrestati che avrebbe incitato a picchiare, assieme al buttafuori che in TV si è difeso affermando che loro sono intervenuti solamente per cacciare i violenti dal locale. Con il passare del tempo, però gli inquirenti stanno riempiendo il puzzle delle indagini per assegnare a quanti sono intervenuti la sera del fattaccio le loro colpe.

Giancarlo Flavi

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