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Frosinone, Ottaviani: legittima la concorrenza per le iscrizioni scolastiche, ma senza esagerare

Il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, è intervenuto sull'argomento di attualità della ripartizione delle iscrizioni scolastiche, nella scuola dell'obbligo, tra gli istituti aventi sede sul territorio comunale.

Il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, è intervenuto sull'argomento di attualità della ripartizione delle iscrizioni scolastiche, nella scuola dell'obbligo, tra gli istituti aventi sede sul territorio comunale.

"Quando è necessario approntare la programmazione per l'edilizia scolastica e gli strumenti per la didattica, è indispensabile avere il quadro chiaro e soprattutto omogeneo, per evitare di disperdere le risorse finanziarie ovvero di sottoutilizzare gli edifici esistenti sul territorio. Per questo motivo, è sicuramente utile e auspicabile una maggiore collaborazione tra i quattro istituti comprensivi, nei quali rientrano le scuole elementari e medie presenti nel capoluogo. Del resto, la sana competizione tra le diverse offerte formative sicuramente migliora la qualità della didattica e dei servizi, ma non può essere lasciata senza una disciplina e una regolamentazione di riferimento. È un po' quel che avvenne anche in economia, quando alla giungla del mercato di Adam Smith venne contrapposta l'economia liberista, ma regolamentata, della scuola keynesiana. Negli ultimi anni, infatti, a Frosinone si è registrato un sovraffollamento in alcuni plessi scolastici mentre, in altri, le aule risultano vuote o, comunque, sottoutilizzate. Nessun comune italiano, oggi, in special modo gli enti soggetti a riequilibrio finanziario decennale, come quello di Frosinone, può permettersi il lusso di stipulare nuovi affitti per immobili privati, anziché mettere a sistema gli edifici pubblici già presenti sul territorio, che vanno ottimizzati e razionalizzati nel loro impiego. In alcuni plessi scolastici dell'Italia settentrionale, dove la concretezza dei bilanci è superiore rispetto al culto del pregiudizio, ci sono scuole che ospitano per mezza giornata l'attività didattica ordinaria, mentre nel pomeriggio o in serata vengono utilizzate anche da altre istituzioni e associazioni, per attività di socializzazione, rientranti comunque tra i fini istituzionali dell'ente locale. Ecco perché è arrivato il momento di creare un coordinamento didattico effettivo che metta insieme i quattro istituti comprensivi, anche attraverso il supporto dell'ex Provveditorato agli studi, in modo tale che sia possibile contemperare le differenti esigenze in gioco, senza creare meccanismi dispersivi dell'offerta e della domanda. Il Comune è pronto ad assumersi anche questo ruolo, andando oltre quello che sono le proprie competenze, limitate all'edilizia scolastica, ma non vorremmo ascoltare le rimostranze di quanti, in virtù del principio della massima autonomia, intendano programmare l'accesso in istituto della popolazione scolastica guardando all'annualità in corso e non invece, più correttamente, almeno al successivo quinquennio, permettendo al Comune il reperimento di risorse adeguate senza effettuazione di tagli a carico di altri settori. La coesione sociale, spesso richiamata da tutti, impone in primo luogo la considerazione dei bisogni e delle esigenze degli altri, soprattutto quando vivono a poche centinaia di metri da noi."

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