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Frosinone, riapertura dei manicomi? E’ forse tempo di riesame o di riapertura

Si parla diffusamente della legge Merlin (1958) che determinò la chiusura delle cosiddette case di tolleranza.

Si parla diffusamente della legge Merlin (1958) che determinò la chiusura delle cosiddette case di tolleranza. Molte sono le ragioni che vengono addotte a favore della riapertura : occorre dare alle prostitute e relative clientele maggiori garanzie di sicurezza, d’ordine igienico sanitario nonché nei confronti dei trafficanti del sesso; bisogna liberare i quartieri periferici delle nostre città dall’assedio insopportabile ad opera di prostitute e protettori; trattasi di un vero mestiere e perciò soggetto al pagamento delle tasse. Molte sono state da allora le proposte di legge per le modifiche ed anche per un referendum abrogativo della legge Merlin. L’ultimo disegno di legge (2014) è della senatrice ciociara Maria Spilabotte. Ma si parla altresì, da una canto, della temuta riapertura e, dall’altro, della preferita riapertura dei manicomi che furono chiusi, ma alcuni sono ancora in funzione, a seguito della legge Basaglia n.180/1978. Detta legge tendeva, con motivazioni civili e umanitarie, a riformare l’assistenza psichiatrica ospedaliera e territoriale istituendo nel contempo il TSO (trattamento sanitario obbligatorio). La discussione si è riaccesa con la presentazione del disegno di legge dell’on.Ciccioli che, già approvato in commissione sanità alla Camera, prevede il TSN ( trattamento sanitario necessario) ossia il ricovero di un anno del cittadino, contro la sua volontà, in apposite strutture (servizi territoriali, ovvero centri di salute mentale accoglienti, case famiglie, servizi domiciliari, ecc.). Gli oppositori a detta iniziativa sono tanti, si battono semplicemente contro la paventata abolizione della legge 180. I sostenitori spiegano al contrario che si vuole ammodernare la legge tenuto conto delle modifiche e delle modalità di vita intervenute nel frattempo e, comunque, che mai si tornerà, per motivi di civiltà, agli oscuri manicomi degli inizi del secolo scorso. Mentre proprio ai truci fatti di cronaca odierni – dai femminicidi, alle uccisioni in luoghi di cura, alle aggressioni immotivate di innocenti, ecc. - si appellano quanti aspirano alla riapertura dei manicomi. Detta soluzione non sarebbe estranea agli eredi di George Orwell i quali con vari mezzi, scie chimiche lasciate dagli aerei, piattaforma Rousseau ed enorme database in Cina, tenderebbero al controllo generale e totale delle masse di cittadini. E’ una diatriba non di poco conto che richiederà tempo e lavoro prima di arrivare a conclusione. Intanto sarebbe opportuno discuterne in sede popolare, tra politici e scienziati, non escludendo la raccolta delle firme ai fini di un referendum consultivo.

Dott. Costantino Ferrara

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