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Frosinone, un motivo in più per votare no al referendum

Nei giorni scorsi abbiamo riferito circa il progressivo impoverimento della nostra Provincia, anche a causa del trasferimento di enti e associazioni importanti, con relative direzioni, da Frosinone a Latina. Possiamo dire con parole semplici...

Nei giorni scorsi abbiamo riferito circa il progressivo impoverimento della nostra Provincia, anche a causa del trasferimento di enti e associazioni importanti, con relative direzioni, da Frosinone a Latina. Possiamo dire con parole semplici: Latina sempre più “ricca”, Frosinone sempre più povera.

Sembra essere concreto il rischio della scomparsa della nostra Provincia. Le responsabilità ricadono sugli organi centrali nonché sui politici e sugli enti locali. Amministrazioni passive e amministratori votati alla gestione dell’ordinario, senza idee per lo sviluppo e la crescita dei comuni amministrati ma decisi a tutelare i propri interessi politici, le proprie posizioni di potere.

Esempio: il sindaco del capoluogo si è vantato di aver provveduto alla manutenzione stradale in periodo non elettorale il che starebbe a significare due cose:

1) la tendenza a volgere a proprio favore anche atti normalmente dovuti in relazione alla carica;

2) la conferma che, di solito, detti interventi vengono fatti in vicinanza delle elezioni, cioè per gli interessi dei politici di turno e non delle cittadinanze ovvero non quando servono effettivamente.

Occorre cambiare e forse come fare ce lo insegnano gli americani, dal momento che i punti di contatto sono notevoli (sistema fiscale eccessivo, perdita di benessere del ceto medio, deindustrializzazione, invasione dei mercati esteri, ecc.).

Anche alla nostra società, sottoposta ad establiscement (poteri forti) di tipo economico-finanziario, politico e informativo, serve una svolta radicale che ridia fiducia alle famiglie e ai lavoratori.

L’occasione è quella del 4 dicembre, del voto referendario, votando NO fermeremo una pericolosa svolta autoritaria, manderemo a casa il ragazzotto fiorentino.

Per noi frusinati sussiste un ulteriore motivo per opporci alla riforma renziana, votando NO:

se malauguratamente dovesse prevalere il SI’ verrebbe attuata la odiata proposta Ranucci-Morassut che, in accordo con Renzi, prevede la soppressione delle province di Frosinone e Latina con l’aggregazione, quindi come entità politiche insignificanti, alla regione campana.

Al riguardo vale la proposta, elaborata su basi scientifiche, della Società Geografica Italiana secondo cui andrebbe formata una sola entità politica tra le province di Latina, Frosinone e Isernia.

In tal modo il potere centrale sarebbe tenuto a fornire i mezzi per la realizzazione del suddetto sistema territoriale sia a titolo di risarcimento per il lungo periodo di indifferenza e trascuratezza sia per il locale risanamento ambientale (Frosinone sarebbe il comune più inquinato, avendo fatto registrare, rispetto alle polveri sottili, 115 superamenti annui possibili al posto dei 35 consentiti).

Dott. Costantino Ferrara Presidente onorario dell’Associazione Magistrati Tributari di Frosinone

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