Pastena, Presepe vivente alle grotte
Non cambierà il corso della storia né muterà l'usanza consumistica e appariscente del Natale, ma la rappresentazione del presepe vivente all' interno delle grotte di Pastena in programma il 26 dicembre è un modo per tornare indietro con gli anni...
Non cambierà il corso della storia né muterà l'usanza consumistica e appariscente del Natale, ma la rappresentazione del presepe vivente all' interno delle grotte di Pastena in programma il 26 dicembre è un modo per tornare indietro con gli anni, recuperare un pensiero antico, riflettere un istante sulle cose che facciamo.
Il Natale non può essere solo uno scambio di auguri o un intreccio di regali perché il significato profondo, laico e religioso, è l'impatto di Gesù con la storia, l'incontro dell' uomo con l'identità profonda del suo io, la fine di una ricerca esistenziale o l'inizio di un cammino che fa del dubbio e della ragione i capisaldi della logica umana.
Di certo è un impatto più sofisticato, emotivamente più grande con il passato della nostra storia, perché se l'uomo della Galilea può non essere ritenuto un redentore, di certo ha un messaggio laico e politico molto forte ed attuale perché ' ha cacciato i mercanti dal tempio ' e ha predicato la giustizia sociale e il rispetto per tutti i popoli della terra.
Il presepe vivente deve essere un modo non solo per rievocare gli antichi mestieri della civiltà contadina o riproporre costumi ed usanze del passato, ma deve essere un modo intelligente per ragionare sul mondo contemporaneo e sulle tante luci e i tanti colori che talvolta anziché guidare i nostri sentimenti confondono la nostra mente.
Saranno presenti anche i ragazzi della comunità exodus di don Antonio Mazzi, presente a Pastena, ed è un modo per rimettersi in gioco e per scommettere sulla vita che è una grande occasione che non può essere bruciata.
Arturo Gnesi