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Pastena, sindaco accusato dalla minoranza della chiusura di Unicredit

Divertito e meravigliato dalle riflessioni, se così possono essere definite, della consigliera Savone che sulla stampa mi incolpa della chiusura dello sportello UniCredit di Pastena.

Divertito e meravigliato dalle riflessioni, se così possono essere definite, della consigliera Savone che sulla stampa mi incolpa della chiusura dello sportello UniCredit di Pastena.

Ho già manifestato la mia contrarietà ed espresso le mie critiche a questo atteggiamento della banca che priva la nostra comunità di un servizio utile ai cittadini locali e ai turisti e di quanto sia poco credibile la giustificazione che per risanare un grande istituto di credito serva sopprimere una sede periferica che già funziona a scartamento ridotto, ovvero alcune ore antimeridiane per un paio di giorni a settimana.

Ma per la minoranza, intrappolata nei suoi pregiudizi e vittima di un infantilismo ideologico la colpa è sempre del sindaco, anche in questo caso non riescono ad andare oltre l’accanimento della lotta politica e scaricano tutto sulle spalle del sindaco.

Avrebbero bisogno, se vogliono diventare classe dirigente e di governo del nostro paese di fare analisi più serie e di comparare le loro affermazioni con le logiche talvolta perverse del mercato monetario, avrebbero bisogno di saggezza e di prudenza perché i problemi non si risolvono puntando il dito contro il sindaco.

È probabile che alcune note siano dettate da chi, dietro le quinte, ha sempre sospinto questo gruppo ad essere una forza rappresentativa del paese e per ottenere il consenso non ha risparmiato strali e menzogne nei riguardi di chi sta facendo i salti mortali per dare dignità alle istituzioni e d efficienza alla amministrazione pubblica.

Allora se chiude la banca non si può dire che “la colpa è di Gnesi” a meno che non mi si rimprovera il fatto di non avere conti correnti ricchi e sontuosi magari incrementati da appetitose mazzette generosamente elargite da imprese corrotte e tecnici collusi.

Purtroppo non ho conti all’estero e non ho bisogno dei paradisi fiscali come non è nelle mie possibilità convincere la banca a restare lusingandola con l’accreditamento del mio stipendio.

Anche questa volta, e non sarà nemmeno l’ultima, la minoranza l’ha sparata grossa perché la vecchia nomenclatura sta perdendo i colpi e soprattutto non ha capito che i tempi sono cambiati, che il potere dei partiti, le conoscenze ecclesiastiche, le amicizie con uomini d’affari, contano sempre meno per sviluppo del territorio e per i piccoli comuni come Pastena.

La minoranza va all’attacco senza rendersi conto di dove era stato condotto il nostro paese e di quanti danni avesse subito dal governo di una classe dirigente che, la consigliera Savone, ancora si ostina a difendere e rimpiangere.

Per nostra fortuna abbiamo chiuso un capitolo e voltato pagina.

il sindaco dott. Arturo Gnesi

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