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Patrica,  Belli: un fiume di fango sul piano regolatore. replicano i tecnici

Il Piano regolatore torna prepotentemente in campo nella campagna elettorale di Patrica. «Avevo deciso di non intervenire più su questo argomento – esordisce Stefano Belli (Umilmente per Patrica) – ma ho letto un altro attacco degli ex assessori...

Il Piano regolatore torna prepotentemente in campo nella campagna elettorale di Patrica. «Avevo deciso di non intervenire più su questo argomento – esordisce Stefano Belli (Umilmente per Patrica) – ma ho letto un altro attacco degli ex assessori Angelo Gatti ed Enrico Palmegiani che mi hanno fatto davvero rabbrividire sia per la loro incoerenza, sia per la quantità di inesattezze riportate. Ma non voglio scendere al loro livello e mi limito, dunque, a riportare le osservazioni che i tecnici incaricati del Piano hanno pubblicato quando è iniziato il duro attacco contro l’elaborato urbanistico».

Ecco, quindi, le considerazioni elaborate dal Tecnico Comunale (Geom. Nardoni) e dei progettisti incaricati del PUGC (Arch. Pofi e Arch. Culla), condivise sia dall’ex sindaco, Caprara, che dall’ex Consigliere delegato all’Urbanistica, Belli. E su ogni punto contestato ecco le loro risposte.

PIANO REGOLATORE, ECCO LE RISPOSTE ALLE OSSERVAZIONI

Il Piano regolatore rappresenta lo strumento per lo sviluppo di un intero Territorio; chi ostacola ingiustamente il tutto, non vuole che ciò avvenga.

Ci piace confutare, contestualizzandole, le critiche emerse.

1. CARTOGRAFIA VECCHIA e NON AGGIORNATA

risposta: la cartografia georeferenziata fornita ai progettisti è relativa alla situazione catastale (22 dic. 2005) data di sottoscrizione del disciplinare di incarico.

2. IL PIANO RIVELA UNA GRAVE DEFICIENZA DELLA SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE

risposta: Vale la pena ricordare che il PUCG di Patrica è stato sottoposto alla Valutazione Ambientale Strategica (primo Comune di tutta la Provincia di Frosinone) ed ha conseguito sia il benestare della Direzione Regionale Ambiente (pubblicata sul bollettino ufficiale della regione Lazio del 21 sett. 2010), che il parere favorevole dell’Area Conservazione Natura e Foreste per la Valutazione di Incidenza con la dizione “… ritenuto che si possano escludere con ragionevole certezza scientifica rischi di interferenza significativa tra le azioni di piano e i valori naturali…” (prot. 58158/03/11 del 13 febb. 2012).

3. NEL PIANO NON VENIVA PRESA IN CONSIDERAZIONE L’AREA SOTTOPOSTA A VINCOLO CIMITERIALE …REALIZZAZIONE DI UNA BRETELLA

risposta: Tale circostanza è assolutamente falsa, basta guardare le tavole 3A e 3B del PUCG per verificare la circostanza. In fondo la necessità di creare una alternativa di accesso al Centro Storico in caso di calamità ci sembra una scelta di salvaguardia della popolazione e di sviluppo dei servizi e di accessibiltà carenti nel Centro Storico.

4. L’AREA DENOMINATA BOSCHETTO VENIVA RAPPRESENTATA COME AREA DI SOSTA ROULOTTE … E NON PER LA SUA FINALITA’ DI PARCO GIOCHI - inoltre venivano individuate altre AREE A PARCHEGGI E INSEDIAMENTI TURISTICI

risposta: In primis la destinazione ad area di sosta roulotte non esclude la destinazione a parco giochi; in secundis riteniamo che il turismo ecologico ha bisogno di strutture che invitino a sostare a ridosso del Centro Storico per promuoverne lo sviluppo ed, infine, i parcheggi sono esattamente quello che serve per ampliare gli standard urbanistici esistenti sottodimensionati rispetto a quelli previsti per legge (attualmente pari a 16 mq/abitante, contro i 18 mq/ab di legge).

5. L’ALTRA BRETELLA D’ACCESSO AL CENTRO STORICO… COMPORTA NOTEVOLI DIFFICOLTA’… AVREBBE CREATO LO STESSO DISASTRO PAESAGGISTICO

risposta: L’importanza di tale bretella è strategica per una corretta pianificazione poiché serve ad evitare l’attraversamento dei nuclei storicizzati (Cardigna, Valiana, Quattro Strade). E’ noto a tutti che l’attraversamento dei nuclei abitati da parte di una viabilità di attraversamento comporta rischi di incidenti e il degrado della vivibilità residenziale. Considerato che tale bretella, in via preliminare, attraversa zone A4 e R4 ciò non toglie che in sede di progettazione esecutiva dette zone possano essere bypassate.

6. GRAFICAMENTE NON VENIVANO RIPORTATI I CAMPI SPORTIVI

risposta: Nell’elaborato sono indicati i possibili e necessari ampliamenti futuri dei complessi sportivi fermo restando la destinazione delle aree attuali.

7. LE CONTRADE DEL NOSTRO PAESE NON HANNO LE DESTINAZIONI CHE CI ASPETTAVAMO DI AREE URBANIZZATE

risposta: Nelle contrade e per le abitazioni esistenti nel territorio comunale la cui esatta definizione urbanistica è di “case sparse” sono previste le edificazioni normate dalla Legge 13 agosto 2011; ciò non toglie che eventuali ulteriori perimetrazioni possano essere introdotte in fase di osservazioni e controdeduzioni al PUCG, come peraltro ampliamente illustrato dai tecnici in sede di Consiglio Comunale.

8. ATTRIBUIRE ALLA CONTRADE STORICIZZATE LA DESTINAZIONE DI ZONE B DI COMPLETAMENTO E NON ZONE B DI RECUPERO PER UTILIZZARE LA EDIFICAZIONE DIRETTA

risposta: La differenza è sostanziale e riguarda la possibilità per i nuclei storicizzati di dotarsi di urbanizzazioni, verde pubblico per i giochi, dotare le abitazioni di servizi per lo smaltimento dei reflui, di individuare tipologie edilizie confortevoli, di parcheggi e servizi, di avviare una edificazione corretta e regolata, di avviare una edilizia residenziale degna del nome. Gli estensori del manifesto mentono, sapendo di mentire, ignorando l’articolo 30, comma 4, lettera a) della Legge Urbanistica che recita: “… la formazione dei PUOC (piano urbanistico operativo comunale) è obbligatoria per gli insediamenti storici puntuali. Si parla di sviluppo ordinato e non di edificazione selvaggia per chi ha veramente a cuore il futuro della nostra splendida Patrica. Si parla di civiltà del vivere e di qualità della vita.

9. HANNO VOLUTO PRIVILEGIARE LA ZONA C DI ESPANSIONE A SCAPITO DELLE ZONE B DI RECUPERO

risposta: Anche questo è un punto qualificante del PUCG proposto poiché lo scopo fondamentale di un Piano Urbanistico è, appunto, lo sviluppo (ordinato) del territorio inteso come sviluppo edilizio ma anche sviluppo culturale, economico, sociale etc. A che serve un piano urbanistico senza zona di nuova edificazione?

Come si può incrementare il numero di abitanti e l’economia della città senza sviluppo?

Come si possono attrarre investimenti, posti di lavoro e qualità della vita senza sviluppo?

I firmatari del manifesto vogliono una “città morta” o un centro che per la ricchezza del patrimonio naturale possa attrarre investimenti e turismo?

10. ALTRO SCEMPIO EVIDENTE E’ STATO QUELLO DI INDIVIDUARE… LE ZONE F

risposta: Anche in questo caso la risposta è semplice: lo scopo del piano è ricercare tutte le possibili vie di sviluppo economico ed occupazionale. Anche per le zone F vale quanto detto al precedente punto 9.

11. NON SONO STATE RIPORTATE LE DESTINAZIONI DEL PROGRAMMA DI FABBRICAZIONE

risposta: Ulteriore ed ultima menzogna; basta controllare le tavole del PUCG denominate 1E ed 1F che riportano rispettivamente la zonizzazione del Programma di Fabbricazione ed il suo stato di attuazione, ed il confronto tra zonizzazione del PdF e del PUCG.

«Detto questo – conclude Stefano Belli - , abbiamo sempre ripetuto che il Piano poteva essere, in parte, modificato ma sulla base di indicazioni, suggerimenti, integrazioni, dettate da una critica costruttiva.

L’ex Amministrazione, dunque, è sempre stata pronta ad accogliere eventuali, giuste osservazioni.

E invece ci siamo resi conto che il duro attacco all’ex sindaco Caprara era mosso solo da interessi politici e di parte.

Non mi spiego, ad esempio, come un assessore tecnico come Palmegiani (geometra, per l’appunto) oggi possa dire che lui “Non sapeva”. Chi, più di lui, era ben consapevole di quello che i professionisti incaricati stavano elaborando? Lascio a Voi, cari cittadini, ogni risposta».

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