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Roma, il 25 Aprile a Roma con Zingaretti, della Sen. Spilabotte del Cons. Buschini e di: Pastena, Paliano, Colle san Magno

Ore 9 - Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti depone una corona di alloro in occasione del 70^ anniversario della Liberazione. L’evento si svolge a Porta San Paolo, piazza di Porta San Paolo a Roma. Partecipa il vicepresidente della...

Ore 9 - Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti depone una corona di alloro in occasione del 70^ anniversario della Liberazione. L’evento si svolge a Porta San Paolo, piazza di Porta San Paolo a Roma. Partecipa il vicepresidente della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio.

Ore 9.30 - Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti assiste alla deposizione di una Corona in occasione del 70^ anniversario della Liberazione da parte del presidente della Repubblica. L’evento si svolge presso l’Altare della Patria a Roma.

Ore 12 - Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti partecipa all’Inaugurazione degli Spazi Palaexpò di Viterbo. L’evento si svolge in Via Faul 20-22 Porta Faul a Viterbo.

Ore 10 - L'assessore alle Politiche sociali e allo Sport, Rita Visini interviene al Convegno nazionale delle presidenze diocesane dell'Azione cattolica italiana, sul tema “Povertà ed economia”. Il convegno si tiene a Roma alla Domus Pacis, via di Torre rossa 94.

Ore 19 – Il vicepresidente della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio interviene alle celebrazioni per il 70’ della Liberazione “La storia più bella”. Piazza del Campidoglio.

25 APRILE, IL COMMENTO DELLA SENATRICE MARIA SPILABOTTE



Dichiarazione della Senatrice Maria Spilabotte: "Il 25 Aprile è una data simbolo per tutti noi che siamo impegnati in politica, perchè rappresenta un raccoglimento unitario attorno a dei valori e dei principi condivisi di cui oggi abbiamo tutti assolutamente bisogno. La memoria per un popolo, è un bene assoluto: la Resistenza e la liberazione saranno sempre momenti vitali per la storia e particolarmente per il futuro del nostro paese perchè ricordano alle giovani generazioni chi è morto lottando per un’Italia più giusta e democratica. Oggi non c'è più, fortunatamente, la necessità di riconquistare i valori di libertà, di democrazia e di pace che animarono, nel suo complesso, la Resistenza ma c'è la necessità di difendere quei valori con estrema forza e quotidianamente e battersi per una maggiore giustizia sociale". La Senatrice Maria Spilabotte parteciperà alle celebrazioni promosse dalle Donne del Circolo PD di Frosinone e dei Giovani Democratici con "L'Omaggio alle donne della Resistenza" che si terranno domani, Sabato 25 Aprile, presso la Lapide dei Martiri Toscani, Viale Mazzini, Frosinone. Spiega Spilabotte: "Partecipo con piacere a questa bella iniziativa che cade nel settantesimo anniversario della Liberazione: la Resistenza italiana mostrò al mondo la volontà di riscatto degli italiani, dopo anni di dittatura e di guerra di conquista. In questo contesto non possiamo dimenticare l'impegno ed il contributo delle tante donne che hanno subito violenze e deportazioni, ma si sono battute per la libertà anche al prezzo della loro vita e per questo è giusto conferire loro il tributo che meritano".

BUSCHINI SUL 25 APRILE: “DEVE ESSERE CONCRETO L’IMPEGNO A NON DIMENTICARE”

“A distanza di 70 anni dalla Liberazione d’Italia, sentiamo ancora oggi il bisogno di ringraziare chi, in un momento drammatico della nostra storia, ha combattuto, spesso con il sacrificio estremo della vita, per restituire la libertà ad una nazione intera garantendo a tutti noi una vita più giusta, fondata sui diritti, molti dei quali figli di quella battaglia. Deve essere concreto l’impegno di tutti a non dimenticare quei sacrifici, riflettendo e comprendendo il vero senso della nostra storia. Un Paese che è stato in grado di rialzarsi da quelle macerie, può affrontare e superare le diverse, ma al contempo difficili, sfide odierne”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale e Presidente della Commissione Bilancio Mauro Buschini

PASTENA : MANIFESTAZIONE A PIETRA LA SPINA

Il 25 aprile saremo presenti a Pietra la spina per rafforzare il ricordo delle vittime civili e delle donne oltraggiate dalla violenza della guerra. E’ il luogo della memoria che serve a scongiurare gli orrori del passato e a consegnare alle nuove generazioni gli ideali della pace, della giustizia e della libertà.

Un popolo unito e solidale non può dimenticare le stragi e la vuiolenza della guerra .Alla presenza di rappresentanti dei comuni vicini e delle associazioni locali, sarà celebrata la messa da padre Luigi Donati a testimoniare il risveglio civile di un popolo che non abbandona la sua storia e che vuol vuole impedire che altri eventi dolorosi e tragici possano segnare il destino delle future generazioni

In questi luoghi durante il periodo bellico ci furono continui scontri armati e nel mese di maggio sul far della sera, all’interno dell’abitazione tuttora presente, fu massacrata un’intera famiglia rea di non aver dato informazioni precise sulla posizione delle truppe tedesche.

Il 25 aprile inoltre è una data storica, il giorno della liberazione dalla dittatura nazi-fascista, la fine di un incubo, il ritorno alla libertà, reso possibile anche dal sacrificio dei partigiani che hanno dato un altissimo contributo per iniziare un nuovo corso di democrazia e di partecipazione popolare.

La nostra testimonianza a Pietra la Spina è utile per far conoscere la storia a chi ancora subisce il condizionamento di detriti ideologici che ne impediscono una comprensione ampia e veritiera

Ricordiamo il dolore e la disperazione per l’uccisione, quasi mai involontaria, di civili innocenti, esprimiamo l’indignazione e la rabbia per gli stupri perpetrati sulle giovani donne.

Momenti terribili per la nostra comunità che aveva inoltre altri giovani impegnati, dispersi o prigionieri su altri scenari di guerra .

Raccontiamo la miseria e la povertà di un popolo che nonostante tutto è stato capace di trovare la forza e l’orgoglio per tirarsi su le maniche e iniziare a ricostruire dalle macerie un futuro dignitoso e di alto profilo etico e morale.

Un paese che in quegli anni ha dato prova di carattere e di temperamento e oltre alle braccia ha dato un significativo contributo alla crescita culturale della società con personaggi di forte caratura etica e professionale.

La testimonianza del 25 aprile a Pietra La Spina è un invito a riappropriarci della nostra storia, diriscoprire i valori di una generazione che ha consentito la nascita della repubblica e la stesura dell’attuale costituzione italiana.

A pietra la Spina non ci sentiamo né fuori e né estranei al mondo che viviamo e proprio per essere testimoni del nostro tempo non vogliamo che il racconto di questi avvenimenti sia consegnato al silenzio dei boschi e all’indifferenza degli uomini. Un ringraziamento va a tutti i partecipanti, a padre Luigi, all’associazione carabinieri e alla famiglia Minchella per la loro ospitalità.

PALIANO, 25 APRILE, IL VICE SINDACO ADIUTORI: “IL NOSTRO SCOPO È COINVOLGERE I GIOVANI

Ore 10:00 - Piazza Sandro Pertini: Saluti istituzionali

Ore 10:30 - Piazza Sandro Pertini: - Premiazione del concorso rivolto alle scuole ‘Alle origini della Resistenza. I partigiani e la conquista della libertà’

Ore 11:00 - Piazza Sandro Pertini

- Presentazione dei libro ‘In conflitto. Generazioni a confronto’.

Testimonianze della seconda guerra mondiale’ realizzato dalle classi terze della

Scuola Secondaria di primo grado dell'Istituto Comprensivo di Paliano coordinati dalla Dott.ssa Viviana Minori;Presentazione del lavoro di Roberto Salvatori ‘Caduti e dispersi palianesi nella seconda guerra mondiale. Per non dimenticare’

Ore 12:00 - Monumento ai caduti, Viale Umberto I:

- Deposizione della corona d'alloro ed esibizione della Banda musicale di (in caso di pioggia le celebrazioni si svolgeranno nella sala consiliare, in piazza s.Pertini)

<<Sono passati settant'anni dalla conclusione del secondo conflitto mondiale che ha visto morire milioni e milioni di uomini tra militari e civili. Da studenti - scrive il vice Sindaco con delega alla Cultura Valentina Adiutori nella prefazione al libro dei ragazzi - l'approccio con la storia si ha attraverso i libri, si studia, si analizza sempre con una certa distanza quasi fossero, uomini e storia, due situazioni distinte, eppure a scriverla siamo noi che con le nostre azioni, con le idee veicoliamo percorsi e siamo i primi attori. Se oggi viviamo in uno stato libero e democratico è perché settant'anni fa abbiamo cambiato la Storia>>.



25 APRILE, COLLE SAN MAGNO RENDE OMAGGIO AI PARTIGIANI MAGNO CIAMBERLANO E ALFREDO CENCI

Saranno Magno Ciamberlano e Alfredo Cenci i protagonisti delle cerimonie del 25 aprile a Colle San Magno. Due figli del piccolo comune montano che 70 anni fa “fecero la cosa giusta”, come amano ricordare in paese e diventarono partigiani, il primo in Jugoslavia, il secondo in Liguria.

Il Comune di Colle San Magno, insieme alla Direzione del Museo Vivo della Memoria, ha deciso di rendere omaggio a queste due figure importanti della storia collacciana proprio in occasione della giornata dedicata alla Liberazione.

Nella sala consiliare, a partire dalla ore 17, verranno consegnate alle famiglie dei due partigiani, targhe ricordo. Non solo, arricchiranno la manifestazione gli interventi del dott. Pietro Barrera, “Partigiani altrove”; della dottoressa Cecilia Mastrantonio, “La memoria del 25 aprile” e del prof. Bernardino Donfrancesco, “Resistenze in Ciociaria”.

“A settant’anni da quelle giornate, per tenere vivo il ricordo e il valore di tanti uomini e tante donne che combatterono per la nostra libertà e per liberarci dagli orrori del nazifascismo abbiamo voluto organizzare questa cerimonia – ha spiegato il sindaco Antonio Di Adamo – Una cerimonia nella quale vogliamo rendere omaggio a due cittadini che fecero la cosa giusta, i due partigiani Magno Ciamberlano e Alfredo Cenci”.

“Il valore della memoria – ha aggiunto l’assessore alla cultura Antonio Di Nota - è fondamentale per salvaguardare e far conoscere il sacrificio di tanti che negli anni bui della seconda guerra mondiale, della dittatura, della fame, combatterono dalla parte giusta, per i valori della libertà, della democrazia, del rispetto dei diritti. Oggi come ieri, è una questione di scelta di campo. A Colle San Magno, con l’esempio di Magno Ciamberlano e Alfredo Cenci sappiamo quali sono i valori da perseguire”.



Brevi note biografiche



Magno Ciamberlano, nato a Colle San Magno il 28 febbraio 1920, ad appena vent’anni viene arruolato e spedito sul fronte greco-albanese. Con la 48^ compagnia “cannoni” partecipa alle campagne di guerra in Albania e Montenegro, fino all’armistizio dell’8 settembre 1943. Sbandati in Montenegro, Ciamberlano e i suoi commilitoni furono attaccati dalle truppe tedesche ai primi di dicembre. Moltissimi uccisi, altrettanti deportati in Germania: alcuni, Magno Ciamberlano tra questi, decidono di restare là, di andare in montagna, di unirsi ai partigiani jugoslavi per aiutarli a liberare il loro paese – quello stesso paese che l’Italia fascista aveva aggredito ed occupato – sapendo che in questo modo si aiutava anche l’Italia a risorgere e a liberarsi dalla dittatura e dall’occupazione tedesca. Il “foglio matricolare” di congedo ricorda che Magno Ciamberlano ha fatto parte della formazione partigiana “ELPS” in Jugoslavia, assumendo la “qualifica gerarchica partigiana” di sottotenente. Ritornò in patria solo il 29 maggio 1946, un anno dopo la fine della guerra, con due decorazioni al valor militare concesse dal maresciallo Tito. Le autorità jugoslave tentarono invano di convincerlo a restare, e persino ad intraprendere la carriera militare dopo un formale addestramento in Accademia. Magno rifiutò; aveva fatto ciò che c’era da fare, ed era ora di tornare a casa. Ma restò sempre “glio’ tenente”, il ragazzo che scelse di combattere fino a farsi così apprezzare da commilitoni che avevano molte ragioni per diffidare degli italiani …



Alfredo Cenci era di poco più giovane, nato il 3 agosto 1921, e anche lui spedito a combattere in Grecia e in Albania con il 53° Reggimento Artiglieria. Dopo l’8 settembre, come centinaia di migliaia di militari italiani, è trasferito a forza in Germania. Lì la fame, il freddo, la paura prendono il sopravvento: accetta di arruolarsi nella divisione San Marco, una delle quattro nuove divisioni che la Repubblica sociale di Mussolini tentava di ricostituire con l’aiuto e sotto il controllo dei tedeschi. Alfredo viene addestrato dai tedeschi, per poter combattere, in Italia, proprio contro i partigiani. Ma al rientro, appena varcato il confine, il 23 settembre 1944, Alfredo Cenci e un gruppo di suoi commilitoni capiscono subito qual è la scelta giusta. Disertano, e si presentano con le proprie armi ad un reparto di partigiani “garibaldini” nei pressi di Albenga, in provincia di Savona. Anche di lui abbiamo il documento ufficiale, della Commissione istituita nel dopoguerra dalla Presidenza del Consiglio per il riconoscimento dei qualifiche partigiane, che ci ricorda come dal 22 settembre 1944 al 30 aprile 1945 Alfredo fu partigiano combattente, nella 6^ divisione “Silvio Bonfante” della III Brigata Garibaldi, raggiungendo il grado di commissario di squadra. Un commilitone di allora, Ferrucio Iebole, ha dedicato a lui – al “partigiano Dik” (questo il suo nome di battaglia) - il volume con cui ha narrato tutte le gesta della 6^ divisione d’assalto Garibaldi della Liguria (“la tenace e cruenta lotta di uomini anonimi determinati da spirito di sacrificio e voglia di libertà”). Il generale Alexander, comandante supremo alleato, lo ricorda come patriota, “tra gli uomini che hanno portato le armi per il trionfo della libertà, svolgendo operazioni offensive, compiendo atti di sabotaggio, fornendo informazioni militari”, e conclude dicendo “nell’Italia rinata questi uomini saranno acclamati come patrioti che hanno combattuto per l’onore e per la libertà”.
ROCCASECCA, DOMANI LE CELEBRAZIONI DEL 25 APRILE











Il Comune di Roccasecca onorerà, con una solenne cerimonia, la ricorrenza del 25 aprile, anniversario della Liberazione.

Partenza del corteo istituzionale, a partire dalle ore 10,30, davanti al Palazzo Comunale, a cui seguirà l’omaggio al Monumento ai Caduti di via Roma, con la deposizione di una corona d’alloro e il successivo intervento del sindaco Giorgio e delle autorità presenti.

“Quella del 25 aprile è una ricorrenza fondamentale per la storia dell’Italia – ha spiegato il sindaco di Roccasecca - perché coincide con la fine della seconda guerra mondiale e delle atroci violenze della dittatura nazifascista. Una data che conserva , ancora oggi, a settant’anni da quelle tristi giornate, tutta la sua valenza e il suo portato valoriale. Ci parla di libertà, di rispetto, di diritti umani e civili. E nella società attuale, soprattutto guardando al quadro internazionale, tali valori hanno bisogno di essere riaffermati con forza. Ieri come oggi, bisogna dire no alle intolleranze e ai nazifascismi, e stare dalla parte giusta”.


“Intolleranza – conclude Giorgio - che, purtroppo, non riguarda sole le vicende mondiali, spesso si declina anche a livello locale sotto forma di maleducazione e scarso rispetto per le persone e per la loro dignità. Il 25 aprile, festa di libertà, è la data giusta, anche per dire basta a tali beceri comportamenti”.









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