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Veroli, “Respect” : Polizia di Stato – Oscad – Lega B – SLO

Nell’ambito del  progetto di alternanza scuola / lavoro, intitolato “Prevenzione e Sicurezza negli Stadi – Un percorso di Formazione ed Educazione alla Legalità nel mondo dello sport”, gli studenti del Liceo “Giovanni Sulpicio” di Veroli hanno...

Nell’ambito del progetto di alternanza scuola / lavoro, intitolato “Prevenzione e Sicurezza negli Stadi – Un percorso di Formazione ed Educazione alla Legalità nel mondo dello sport”, gli studenti del Liceo “Giovanni Sulpicio” di Veroli hanno partecipato ad un incontro con il Sost. Comm. della Polizia Di Stato Gioia Nanni in rappresentanza dell’O.S.C.A.D. – Osservatorio per la Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori – e con Federico Smanio responsabile dell’Area digital e relazioni con i tifosi della Lega Serie B.

L’ Osservatorio per la Sicurezza Contro gli Atti Discriminatori,organismo interforze (Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri),è stato istituito, all’interno della Direzione Centrale della Polizia Criminale,allo scopo di agevolare le persone che sono vittime di reati a sfondo discriminatorio (hatecrimes o crimini d'odio) nel concreto godimento del diritto all'uguaglianza dinanzi alla legge e alla protezione contro le discriminazioni.

Il Sost. Comm. Gioia Nanni, dopo la visione di un emozionante cortometraggio, “viaggio sul dna”, ha invitato la giovane platea a riflettere : un “mondo aperto” inizia da una “mente aperta”, capace di comprendere e di vivere la diversità come un valore aggiunto.

Gli estremismi non hanno ragione di esistere in nessun contesto, sport compreso.

A tal proposito è intervenuto il dr. Federico Smanio,ex calciatoreprofessionista, anche Responsabile dell’Area Digital e Relazioni con i tifosidella Lega Serie B.

La sua esperienza “sul campo” gli ha permesso di comprendere al meglio le dinamiche e il rapporto talvolta contraddittorio tra le società di calcio e i propri tifosi, fan che la Lega B intende mettere al centro della strategia di comunicazione e marketing con l ‘obiettivo di realizzare una piattaforma sportiva, sociale e di comunicazione altamente coinvolgente per la gente e profittevole per i partner della Lega.

Federico Smanio ha illustrato il ruolo dello SLO - Supporter Liaison Officer- detto anche Delegato ai rapporti con la tifoseria .

E’ un nuova figura professionale inserita nelle regole sulle Licenze e il Financial Fair Play della UEFA nel 2010 e recepito dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio nei criteri organizzativi per l’ottenimento delle licenze nazionali come adempimento per la partecipazione delle Società ai campionati professionistici a partire dalla stagione 2012-2013.

Ogni Società partecipante al Campionato deve dotarsi di uno SLO, una persona responsabile della relazione con i tifosi che dovrà svolgere, tra le altre, queste principali funzioni:

  • Fungere da punto di collegamento chiave tra il club e i tifosi assicurandosi che ogni supporter abbia l’opportunità di contattare un rappresentante autorizzato del club relativamente ai temi che lo riguardano.
  • Informare il management del club relativamente ai problemi dei supporter agendo come consulente esperto in materia.
  • Assicurare un canale di comunicazione continua tra il club e i tifosi e promuovere il miglioramento della relazione tra le parti.
  • Svolgere un ruolo di mediazione nelle discussioni tra il club e i gruppi di supporter e fra i fan e le Forze dell’Ordine.
  • Partecipare alle trasferte del proprio club dando assistenza e supporto ai supporter prima, durante e dopo la partita, interagendo con lo SLO della squadra avversaria e le Forze dell’Ordine e coadiuvando i soggetti preposti alla gestione dell’evento.

All’incontro sono intervenuti il Questore di Frosinone dr. Filippo Santarelli ed il Sost. Comm. Stefano Mancini, tutor del progetto; a fare gli onori di casa il Dirigente Scolastico del liceo Prof. Salvatore Cuccurullo ed il Sindaco di Veroli Avv. Simone Cretaro.

FROSINONE, IL QUESTORE CONSEGNA I COMPIACIMENTI DOPO LA TRASFERTA DI BENEVENTO

Frosinone compiacimento

Questa mattina il Questore di Frosinone dr Filippo Santarelli ha espresso il suo più vivo compiacimento nei confronti del personale della Polizia di Stato che in data 13 maggio u.s. ha scortato la tifoseria canarina in terra sannita per assistere all’incontro di calcio Benevento vs Frosinone.

IlSost. Comm. Claudio Iori,quale coordinatore della “squadra”,con i V.Sov. Mario Mattei e Vincenzo Bracaglia, e gli Ass. C.Paolo Persechino, Marco Sorteni e Nicola D’Alessandris, ha dato prova di grande professionalità e disponibilità per la realizzazione del delicato e complesso servizio.

Nella circostanza un pullman della numerosa carovana canarina è stato colpito da un oggetto contundente lanciato da tifosi del Benevento, prontamente individuati, identificati e denunciati; inoltre si è registrato,al rientro nel capoluogo, il danneggiamento interno di un mezzo da parte di tifosi del Frosinone eper il quale sono in corso accertamenti, per l’identificazione degli autori, a cura della locale Digos.

FROSINONE, CYBERBULLISMO IMPEGNO COSTANTE DELLA POLIZIA

Nell’ambito di un impegno continuo e costante per prevenire e contrastare ogni forma di comportamento prevaricante, il Direttore Tecnico Capo Psicologo della Polizia di Stato dott.ssa Cristina Pagliarosi ed il Responsabile della Sezione della Polizia Postale e delle Comunicazioni Sost.Comm. Tiziana Belli hanno incontrato 150 alunni della Scuola Media Aldo Moro per analizzare il fenomeno del cyberbullismo, che può essere considerato un’evoluzione del bullismo tradizionale.

Si manifesta con un attacco continuo, ripetuto, offensivo e sistematico attuato mediante gli strumenti del web, dove il cyberbullo colpisce la vittima ad ampio raggio, senza limiti spazio /temporali.

Importante, in questo caso, è il ruolo del gruppo osservante : il suo dissenso o consenso può disincentivare o incentivare il comportamento vessatorio.

La giovane platea è stata pertanto sollecitata ad un uso attento di internet, affinché sia consapevole del mondo virtuale che sceglie di “vivere”, in quanto le attività svolte online sono reali ed hanno conseguenze nel quotidiano.

Le esperte della Polizia di Stato hanno invitato infatti a riflettere sulle tragiche conseguenze del “gioco” che istiga al suicidio, “Blue Whale”.

È un game, diffuso in rete, che comprende 50 prove: le prime di solito inoffensive, per poi passare a livelli sempre più difficoltosi, fino alla fase finale che è rappresentata dal suicidio, proprio come la balena blu che si dà la morte spiaggiandosi.

“Accedere il cervello prima di accedere ad internet” è la parola d’ordine della Polizia di Stato.

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