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Colleferro, lo sfogo di una commerciante: "Costretta chiudere il negozio. Abbandonata dalle istituzioni"

La storia che stiamo per raccontarvi ci è arrivata via mail sulla nostra posta e visto il tema delicato abbiamo voluto incontrare la signora, una commerciante, o meglio ex, che da poco ha chiuso il suo negozio in pieno centro a Colleferro.

La storia che stiamo per raccontarvi ci è arrivata via mail sulla nostra posta e visto il tema delicato abbiamo voluto incontrare la signora, una commerciante, o meglio ex, che da poco ha chiuso il suo negozio in pieno centro a Colleferro.

Uno sfogo duro contro il sistema, contro la politica locale che a parte le promesse no fa nulla di concreto per questa categoria commerciale che per prendere i soldi dalla Regione, con le oramai famose Reti di Strada, deve fare tutto da sola. “Si sta avvicinando il giorno della chiusura definitiva della mia attività commerciale non sono rammaricata – la mail era arrivata prima, ieri quando l’abbiamo incontrata aveva chiuso, purtroppo la propria attività - nè dispiaciuta per questo, anzi tutt'altro! Prima di chiudere però mi vorrei togliere qualche sassolino dalla scarpa anzi qualche macigno!!! Non farò sconti a nessuno ma con sincerità esprimerò il mio pensiero. La vecchia amministrazione di centro destro è sempre stata assente e scostante verso la categoria commercianti, poche risposte, scarse iniziative, poco rispetto per chi ha investito tempo, soldi e fatica nella sua attività. Tutti sappiamo cosa è poi successo, cade la giunta, arriva il commissario e poi inizia la ''Feria'' della campagna elettorale. WOW...tutti alla ricerca del confronto con la nostra categoria, tutti in fila per prometterci questo e quello e chi più ne ha più ne metta! Si va al voto e al grido della ''Svolta Sana'' si insedia la nuova amministrazione giovane, fresca, piena di buoni propositi, innovativa cambiano i volti ed i nomi ma la minestra è sempre quella anzi direi che riscaldata è anche peggio!

Primo incontro amministrazione comunale-commercianti 135 presenze circa, Wow ancora belle promesse, seconda riunione circa 70/80 presenze e così via a scalare. Ci si prospetta la famosa Consulta del commercio (febbraio 2016), giugno 2016 e della consulta si sono perse la tracce! Dopo averci usato come esattori per reperire i soldi per i festeggiamenti del patrono (clamoroso flop) torno il silenzio e l'assenteismo. Poi arriva una letterina dell'assessore al commercio in cui ci avvisa che non essersi dimenticata di noi ma dai? 14/06/2016 ecco la convocazione per un nuovo incontro con i commercianti. 11 presenze!!! maaaa chissà come mai! La regione ha stanziato dei soldi per il rilancio delle attività commerciali su strada circa € 100.000,00...Wow, finalmente qualcuno ci pensa! ma non è così, anche stavolta c'è il trucco, ancora una volta dovremmo essere noi commercianti a fare il “lavoro sporco” a reperire 56 attività commerciali disposte a creare una rete d'impresa che partecipi al bando, realizzi un progetto per il rilancio della città, lo presenti, ottenga il finanziamento e poi lasci la gestione del fondo al comune.

Ancora una volta siamo il mezzo per reperire fondi al comune, ancora una volta dobbiamo sopperire noi alla mancanza di fondi delle casse comunali. Che dire? le sorprese non finiscono mai!

Mi sono dilungata lo so ma una crono storia del rapporto amministrazione-commercianti era fondamentale per dare un senso a quello che vorrei dire. In questi anni ho sentito solo chiacchiere...parole...parole...parole come cantava la bella Mina, ma di fatti niente, nemmeno l'ombra, latitanti come la cara Consulta del commercio (per dirne una). Come è sempre stato in questa città gli interessi di pochi hanno sempre la prevalenza su quelli dei molti che arrancano per far quadrare i conti, per pagare le tasse e magari portare quattro spicci a casa....

Si continua ad annaffiare il grande appezzamento di terra e si lascia seccare l'orticello in fondo è li che si coltivano i voti e si raccolgono consensi! Così si ripristina il doppio senso in V.le xxv aprile. Così ci sono feste di paese dove mettere uno stand è privilegio di pochi. Così si patrocinano le solite ed ormai obsolete manifestazioni. Contemporaneamente ci si disinteressa degli impianti sportivi fatiscenti, così si lasciano morire realtà sportive storiche, così ci si dimentica dei parchi per i bambini perchè tenerli puliti e sicuri e riparare i giochi? mica votano i bimbi?”

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