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Piglio, Neccia; la notte Bianca ennesimo flop di questa amministrazione

La Notte Bianca, saperi e sapori per un nuovo modello di Marketing territoriale PIGLIO… eccellenza del gusto piacere DI VINO, giunta alla settima edizione, inserita nell’ “E…state a Piglio”, organizzata dall’Assessorato alla

La Notte Bianca, saperi e sapori per un nuovo modello di Marketing territoriale PIGLIO… eccellenza del gusto piacere DI VINO, giunta alla settima edizione, inserita nell’ “E…state a Piglio”, organizzata dall’Assessorato alla

cultura e al turismo del Comune di Piglio, dalla Città del vino, dal Comitato Giovani, dalla strada del vino Cesanese e da Lazio EXPO, è stata -a detta del consigliere Roberto Neccia- una “Notte Bianca” organizzata male ecco il perché:

fermo restando che di “saperi e sapori c'è stato poco o nulla”, la notte bianca si è rivelata l'ennesimo flop, a livello organizzativo, di questa amministrazione.

Sicuramente è stata un successo a livello di partecipazione ma allo stesso tempo ha messo in evidenza, ancora una volta, tutta l'incapacità e il pressappochismo dell'amministrazione nell'organizzare eventi che dovrebbero contribuire a far conoscere il nostro Bel Paese e invece...............la situazione è sfuggita di mano.

Non si è visto un solo stand dove poter degustare del buon “Cesanese” o altri prodotti tipici di Piglio, per la gioia di tutte le persone che ogni giorno sono impegnate nelle pulizie di casa.

Infatti lungo il corso, proprio davanti la casa comunale c'era uno stand che vendeva aspirapolvere quasi a voler presagire quello che sarebbe accaduto il giorno dopo.

La mattina seguente le strade del paese erano invase da immondizia e solo grazie alla buona volontà di alcuni cittadini il paese è stato ripulito e quando, intorno alle 12, è arrivato l'unico operatore ecologico chiamato in fretta e furia ad intervenire quest'ultimo si è limitato soltanto a caricare sul suo mezzo tutti i rifiuti.............alla faccia della raccolta differenziata. Ma non è finita qui. Negli angoli delle piazze principali e all'interno di qualche vicolo non sono mancati i soliti imbarazzanti e disgustosi "regalini" lasciati da qualcuno che ha avvertito il bisogno impellente di andare in bagno, ma come condannarli visto che gli organizzatori si sono dimenticati di far posizionare qualche bagno chimico? Se solo avessero pensato ad aprire il bagno pubblico..................................ma forse chiedo troppo”.

Giorgio Alessandro Pacetti

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