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VIDEO | Nuovo piano della qualità dell'aria: le posizioni di Unindustria, Provincia e Arpa

Nel corso dell'evento sulla sostenibilità ambientale, ospitato da Klopman Frosinone, il dibattito tra i presidenti Miriam Diurni (Unindustria) e Antonio Pompeo (Provincia), e il direttore generale dell'Arpa Lazio Marco Lupo

In occasione del lancio della pagella sulla sostenibilità dalla zona industriale di Frosinone, frutto dell’azione pilota protagonista alla Klopman, si è acceso un dibattito tra  la presidente di Unindustria Frosinone Miriam Diurni, il presidente della Provincia Antonio Pompeo e il direttore generale dell’Arpa Lazio Marco Lupo. Al centro dell’attenzione il nuovo Piano regionale per il risanamento della qualità dell’aria.

È stato approvato poco più di una settimana fa e continua a essere sempre più stringenti per centrare gli obiettivi di decarbonizzazione. Sono stati messi in campo fino a 3.4 miliardi di euro per finanziare 42 azioni comprese in tre settori di intervento: mobilità sostenibile e trasporto, pubblico e privato; economia circolare ed energia; agricoltura e zootecnia.

Roberta Lombardi, assessora regionale alla transizione ecologica fino alle ormai prossime dimissioni del presidente Nicola Zingaretti, ha accentuato: “La roadmap tracciata dal Piano, riducendo l’inquinamento atmosferico, contribuirà non solo al raggiungimento degli target europei di sostenibilità ma anche a sanare le procedure d’infrazione Ue, attualmente aperte nei confronti dell’Italia per il superamento dei limiti delle emissioni inquinanti nel Lazio”.

In particolare preoccupano le “solite” zone dell’agglomerato di Roma e Valle del Sacco. “Uno sforamento che ha un impatto economico oltre che ambientale sulle casse pubbliche”, ha concluso l’assessora del M5S.

Piano della qualità dell'aria: Unindustria, Provincia di Frosinone e Arpa Lazio

Qualità dell’aria: Unindustria, Provincia e Arpa

A detta della presidente Diurni, in rappresentanza di centinaia di aziende, “il Piano pone ulteriori paletti all’emissione in atmosfera. Rende ancora più difficile stare e investire su questo territorio. Identifica l’industria come la principale responsabile dell’inquinamento dell’aria quando in realtà sono le emissioni industriali sono pari al 7% del totale”.

Secondo lei, dunque, “anche il piano ha sofferto del pregiudizio anti industriale. Le aziende non sono più quelle di una volta, stanno andando nella direzione della sostenibilità non soltanto ambientale, ma anche sociale ed economica”.

Anche Pompeo, presidente della Provincia e sindaco di Ferentino in via di dimissioni, ha detto la sua a riguardo: Subiamo passivamente il Piano e ci crea tante difficoltà nella gestione dei nostri territori e della comunità, anche nel rilascio delle autorizzazioni ambientali alle aziende”.

Da Pompeo, ormai prossimo alla candidatura alle elezioni regionali, un invito alla collaborazione: “C’è consapevolezza, ma bisogna mettere in campo un lavoro di condivisione per creare le condizioni migliori per il rilancio di questo territorio. Ha potenzialità, espresse e inespresse, e criticità importanti. Ma anche tantissime eccellenze come lo dimostrano le aziende di questo tratto industriale”.

L’altra faccia della medaglia, però, l’ha mostrata il dg di Arpa Lazio Lupo: “Siamo in una procedura di infrazione comunitaria assieme ad altre due regioni proprio per le problematiche della Valle del Sacco. Sono molto complesse e sicuramente non addebitabili soltanto al settore industriale. Anche a una questione orografica che fa sì che ci sia una stagnazione dell’aria”.

Da qui, infine, l’appello agli imprenditori: “Anche il settore industriale deve dare il suo contributo. Occorre ridurre a livello emissivo perché occorre innovare e investire, ridurre il consumo energetico e le fonti di approvvigionamento derivanti dai fossili, per andare verso le energie rinnovabili”.

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