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L’Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente di Frosinone sostiene la limitazione del traffico automobilistico

Si è rilevata una riduzione delle emissioni di PM10 con le domeniche ecologiche. Ma vanno presi in considerazione altri fattori come le giuste condizioni meteo

L’Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente di Frosinone sostiene la limitazione del traffico automobilistico dalla quale  discende comunque  una riduzione dell’emissione di polveri sottili.

Un’ automobile ferma con motore spento non produce emissioni. Un auto con motore acceso, in marcia o ferma nel traffico in fila, emette fumi di scarico ed impatta senz’altro sulle concentrazioni degli inquinanti atmosferici. Da questa ovvia considerazione un’altrettanto ovvia conseguenza: meno auto in funzione meno emissioni prodotte. Questo il razionale del blocco del traffico, semplicemente. Quale effetto positivo aggiuntivo si  invoca anche la mancata movimentazione delle polveri di risalita derivanti dall’usura degli pneumatici,dei freni e del manto stradale. Le domeniche ecologiche quale conseguenza degli sforamenti quotidiani delle PM 10. Ogni lunedì seguente la consueta delusione: il blocco non ha dimostrato di essere la panacea sperata,a spiegazione dell’inquinamento aereo.

Da una analisi delle variazioni delle concentrazioni di PM, rilevate dalle  centraline Ancler nelle zone chiuse alle auto nel giorno del blocco, si rileva rispetto i giorni precedenti e quelli seguenti, comparati nelle medesime ore, prevalentemente una riduzione, seppur contenuta, delle PM. Considerate le variabili ed i fattori di influenza  non sovrapponibili, una tale comparazione è puramente indicativa. Domenica 9 febbraio a Frosinone, durante le ore di blocco, si è registrato al Centro Storico una riduzione delle PM 10 del 4% rispetto il sabato e del 16% rispetto il lunedì, a via Adige una riduzione del 5% e del 25% rispettivamente, alla Villa Comunale del 4% rispetto il sabato e del  37% rispetto il lunedì, in Via Puccini invece un  apparente effetto paradosso con un aumento di circa il 10% sia rispetto il giorno prima che quello seguente. Nelle zone aperte al traffico non si sono registrate variazioni significative.

Quello che va invece sottolineato con forza riguarda i valori che si sono avuti il  5 e 6 febbraio, quando, per una condizione meteorologica particolarmente a noi favorevole, le PM sono quasi  scomparse salvo poi risalire veementemente e rapidamente nei giorni seguenti. Le giuste condizioni meteo rappresentano l’unica e  vera risoluzione. Purtroppo nella nostra provincia, perché il fenomeno è di tutta la provincia, abbiamo una condizione oro geografica e meteorologica estremamente penalizzante, che determina il persistere per tempi lunghi e continuativi delle PM nell’aria. Per questo ogni modalità di riduzione delle emissioni,anche quella apparentemente meno significativa,  va perseguita con impegno e responsabilità. Se a Roma il 13% di riduzione di PM dopo il blocco del traffico  è  considerato un flop inutile, per la provincia di Frosinone invece è da ritenersi  prezioso e auspicabile.

Poiché, peraltro,la salvaguardia dell’aria è affidata soprattutto a ciascuno di noi, va considerato l’aspetto educativo che tali blocchi esercitano sui cittadini. Il giusto uso dell’auto dovrà, sempre di più,essere una misura di contenimento dell’inquinamento aereo,di cui va presa reale  coscienza. Bene il traffico limitato,i blocchi, le isole pedonali, ma bisogna agire con decisione e determinazione su riscaldamenti a biomasse, pellets,  combustioni e su tutte le emissioni incontrollate e deleterie. Norme, ordinanze, controlli, ammende, ma soprattutto informazione, educazione e conoscenza. La conformazione geografica della nostra provincia non cambia, quello che deve cambiare sono la consapevolezza ed il comportamento di tutti. I reports delle concentrazioni delle PM non sono un  mero esercizio matematico  che i Medici svolgono,poiché quei numeri sottendono malati e morti. Anche una piccola riduzione, in questo territorio,  può rappresentare il confine tra la vita normale e la  tragedia.

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