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Sabato, 27 Aprile 2024
I dati

Bollette dell'acqua, Frosinone si conferma la provincia più cara d'Italia

In Ciociaria si paga mediamente quattro volte di più rispetto a Milano e quasi due volte di più rispetto alla media nazionale

Una spesa annuale a famiglia di 867 euro, quasi il doppio della media nazionale. A tanto ammonta la cifra che i cittadini di Frosinone sono costretti a pagare ogni anno per le bollette del servizio idrico. A rivelarlo è il XIX Rapporto di Cittadinanzattiva sul servizio idrico integrato, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua del 22 marzo.

478€: questa la cifra spesa per la bolletta idrica da una famiglia nel 2023, con un aumento del 4% rispetto al 2022 e del 17,7% negli ultimi 5 anni. Aumenti in più dei due terzi dei capoluoghi di provincia italiani; rispetto all’anno precedente l’incremento maggiore, di circa il 16%, si registra a Vibo Valentia, mentre ad Isernia la bolletta è praticamente raddoppiata rispetto al 2019.

Frosinone resta in testa alla classifica delle province più care con una spesa media annuale di 867€, in leggera diminuzione rispetto all'anno precedente quando la spesa media era di 883 euro. Completano il podio delle province più care d'Italia Grosseto e Siena con 807 euro. Milano e Cosenza conquistano invece la palma di capoluoghi più economici con 184€. 

La Toscana è la regione più costosa (con 732€), con ben 8 suoi capoluoghi nella top ten delle province più care; il Molise la più economica (226€), in Trentino Alto Adige l’aumento più consistente (+9%).

Oltre che tra le regioni, evidenti differenze di spesa continuano ad esistere anche all'interno degli stessi territori. Ad esempio, nel Lazio, tra Frosinone e Rieti intercorre una differenza di 475 euro. Altri esempi di simile portata si possono riscontrare in Sicilia, Toscana, Lombardia, Emilia Romagna e Calabria.

In base agli ultimi dati Istat (anno 2020), la dispersione idrica nei capoluoghi di provincia è pari in media al 36,2% e raggiunge il 42,2% come territorio complessivo italiano. In alcune aree del Paese (soprattutto Sud e Isole) si disperde più della metà dei volumi d'acqua immessi in rete. Se si analizza ulteriormente lo spaccato di alcune realtà, in Basilicata va disperso il 62% della risorsa idrica, mentre la Valle d’Aosta si ferma al 23,9%. Fra i capoluoghi di provincia spicca in negativo il dato di Belluno e Latina, dove la dispersione idrica assume dimensioni anche superiori al 70%; in positivo la città di Macerata con appena il 9,8%.

La fotografia emerge dal XIX Rapporto sul servizio idrico integrato, a cura dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, che è stato presentato oggi nel corso dell’evento “Cara acqua, una risorsa da risparmiare e tutelare”. Il Rapporto ha preso in esame le tariffe per il servizio idrico integrato applicate in tutti i capoluoghi di provincia italiani nel 2023 in riferimento ad una famiglia tipo composta da 3 persone un consumo annuo di 182 metri cubi. Se ci attestiamo su un consumo di 150 mc l’anno, risparmieremmo in media 101€, ossia quasi il 27%; una famiglia toscana, la più tartassata a livello nazionale, potrebbe arrivare a pagare 183€ in meno, ed anche una famiglia molisana avrebbe un risparmio di 42€.

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