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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Donazione organi: è ciociaro il Comune più altruista nel Lazio

Il piccolo Comune della provincia di Frosinone conferma per il secondo anno consecutivo il primato

Il Comune del Lazio più disponibile alla donazione degli organi nel 2024 è Pescosolido, piccolo paese di poco meno di 1.500 abitanti in provincia di Frosinone. A renderlo noto è la quinta edizione dell'Indice del Dono, il rapporto del Centro nazionale trapianti che fotografa i dati delle dichiarazioni di volontà sulla donazione registrate negli ultimi dodici mesi nei comuni italiani al momento del rinnovo della carta d'identità.

Pescosolido con l’85,92% dei consensi è il Comune più ‘altruista’ per la seconda edizione consecutiva, segue Configni (Rieti) con 82,86% e Cotalto Sabino (Rieti) 81,79%.

Indice del Dono 2024, i dati aggregati per regione

Dai dati dell'indice, realizzato tenendo conto di una serie di parametri tra cui la percentuale di consenso alla donazione e il numero di dichiarazioni registrate rispetto alle carte d'identità emesse, emerge una forte differenza tra Nord e Sud, come confermano i risultati aggregati per regione: Provincia autonoma di Trento (70,85), Valle d'Aosta (68,35), Sardegna (67,38), Veneto (65,28), Toscana (61,52), Friuli Venezia Giulia (65,20) e Toscana (63,85) in testa, mentre in coda, alle spalle di Basilicata (55,83), Campania (54,04) e Sicilia (52,95), c'è la Calabria (52,55). La media nazionale del consenso alla donazione degli organi si attesta al 60,69., più del Lazio (59,10).

I più generosi nella donazione degli organi

Sono i trentenni sardi i più disponibili a dare il proprio consenso alla donazione degli organi, mentre ancora una volta è Trento la città più generosa d'Italia nella raccolta dei "sì" al momento del rinnovo della carta d'identità. 

L'Indice, pubblicato in vista della Giornata nazionale per la donazione che si terrà domenica 14 aprile, mette ancora una volta in fila alcuni indicatori come la percentuale dei consensi, quella delle astensioni e il numero dei documenti emessi. In base ai risultati, per il terzo anno consecutivo è Trento a primeggiare fra le città con oltre 100mila abitanti, con un indice di 71,07/100, una percentuale di consensi del 78,1% e un tasso di astensione del 32%. Trento precede Verona (che sale dal quarto al secondo posto) e Sassari, con Livorno ai piedi del podio. Tra le altre grandi città più virtuose Cagliari è quinta, Ferrara sesta, Padova settima, Firenze ottava e Perugia nona, Bergamo decima. In calo le quattro città maggiori: Milano è 24ma (era 16ma l'anno precedente), Torino passa dal 29mo al 31mo, Roma dal 32mo al 33mo mentre Napoli resta ferma al 39 posto su 44.

Tra i Comuni medio-grandi (tra i 30 e i 100mila abitanti) è di nuovo Corato (BA) a ottenere il risultato migliore, con un indice di 75,70/100, il 76,2% di consensi e solo il 15% di astenuti. La cittadina pugliese precede Nuoro e Gravina in Puglia (BA). Primo nel Lazio Cerveteri (Roma) che si posiziona al quarto posto.

Per quanto riguarda i Comuni medio-piccoli (5-30mila abitanti), in testa c'è l'abruzzese Guardiagrele, in provincia di Chieti (indice 88,92/100, consensi 97,2%, astenuti 22,5%), davanti a Leverano (LE) e a Primiero San Martino di Castrozza (TN). Fra i piccoli centri, quelli con meno di 5mila abitanti, primeggia ancora una volta Geraci Siculo (PA), il piccolo paese delle Madonie dove, grazie alla scelta di donazione da parte dei genitori di una bambina di 11 anni scomparsa nel 2021, la piccola Marta Minutella, l'intera comunità è coinvolta ormai da anni in numerose attività di sensibilizzazione. Geraci ha fatto di nuovo segnare in assoluto il miglior risultato tra tutti i comuni italiani, con un indice di 95,83/100 e una percentuale di consensi del 100%: su 163 carte d'identità emesse nel 2023, sono stati raccolti 146 e nessun no, con soltanto 17 astensioni. Nella classifica dei piccoli centri al secondo posto c'è Rovescala (PV) e al terzo Cinte Tesino (TN).

L'edizione di quest'anno dell'Indice del Dono mette in evidenza anche la propensione alla donazione nelle diverse fasce d'età a livello regionale: la percentuale di consensi più alta - ben l'84,7% - è quella registrata tra i cittadini sardi tra i 31 e i 40 anni. E' proprio quella dei trenta-quarantenni la categoria che a livello nazionale dimostra maggiore generosità, con un consenso medio del 73,8%. A seguire ci sono i 41-50enni (73,1%) e i 51-60enni (71,3%): in entrambe le fasce, a livello regionale, sono i trentini a dichiarare il consenso in percentuali maggiori. Meno buoni i risultati della raccolta tra i 18-30enni, probabilmente perché meno informati: tra i più giovani il consenso medio nazionale è del 68,9% mentre i contrari sono il 31,1%. In questa categoria anagrafica la percentuale più alta è quella dei "sì" registrati tra i giovani valdostani (81,7%). Ma è dopo i 70 anni che la percentuale di chi si oppone alla donazione tende a salire esponenzialmente: i "no" sono il 41,5% tra i 71-80enni e ben il 55% tra gli ultraottantenni. Un dato condizionato, probabilmente, dall’errata convinzione che la donazione degli organi in età avanzata non sia possibile.

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