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Asl Frosinone, mezzo milione in prestazioni aggiuntive, l'intervento di Magliocchetti

Persiste il ricorso agli acquisti onerosi. Il consigliere: "La mancanza di personale medico per assicurare i servizi assistenziali non è una giustificazione sostenibile"

"La ASL di Frosinone continua, ostinatamente, ad acquistare prestazioni straordinarie di emergenza a dirigenti medici, a cadenza periodica e ormai in modo strutturale nel tempo, con costi estremamente onerosi. Lo fa con 5 delibere del 18 febbraio 2019"  - spiega il consigliere comunale e provinciale di Frosinone, Danilo Magliocchetti che elenca gli atti, la 330-331-334-335-336, il cui costo finale per le casse della ASL, ammonta a ben € 478.140,00, quasi mezzo milione di euro.

I costi nel dettaglio

"Una cifra incredibilmente elevata. Nel dettaglio, si tratta della delibera 330 che è riferita all’acquisto di prestazioni di Medici di Nefrologia e dialisi per le strutture di Cassino, Sora ed Alatri per il periodo luglio-dicembre 2018. Al costo di € 63.840. La 331 per acquisto prestazioni emergenza pediatria/neonatologia, liquidazione compensi mesi agosto-dicembre 2018 per i presidi ospedalieri Frosinone e Alatri,  per un importo di € 22.380. La 334, per acquisto prestazioni emergenza anestesia e rianimazione: liquidazione compensi mesi maggio-agosto 2018 per il  p.o. cassino, e mesi settembre-dicembre 2018 polo unificato Frosinone/Alatri per un costo di ben € 233. 580 Ed ancora la 336, per  acquisto prestazioni emergenza medicina interna presso l’ospedale di Frosinone: liquidazione compensi mesi giugno-dicembre 2018,  per € 18.720 Ed infine la 335, una delibera veramente incredibile per alcuni numeri. Laddove, per acquisto prestazioni emergenza pronto soccorso: liquidazione compensi mesi luglio-dicembre 2018, nei poli ospedalieri di distretti A-B-C-D, sono stati spesi € 139.620. In questo atto la singolarità, per non dire la circostanza surreale,  è che 3 dirigenti medici hanno collezionato, rispettivamente, 456 ore diurne, per un totale di € 27.360, un altro 492 ore per un importo di € 29.520 ed infine, l’ultimo, ben 510 ore aggiuntive, per l’incredibile cifra di € 30.600. Praticamente in 6 mesi, questo dirigente Medico ha lavorato una media di ben 85 ore mese in più. Inoltre, su una cifra complessiva di € 140.000 per acquisto di prestazioni aggiuntive, appena 3 medici insieme hanno incassato 87.480 euro, che equivale a più del  60% del totale corrisposto dall’azienda a tutti i medici di pronto soccorso".

L'eccezione diventa regola

"A questo punto, c’è legittimamente da chiedersi quale sarebbe la situazione dei pronto soccorso della provincia, senza queste ulteriori prestazioni aggiuntive. In ogni caso, - precisa Magliocchetti - non si vuole contestare in alcun modo, ovviamente, la legittimità di tutte queste somme, comunque quasi mezzo milione di euro, che sono, senza alcun dubbio, assolutamente legittime e guadagnate con il lavoro, da tutti i Medici interessati. Quello che si vuole evidenziare, ancora una volta, è il ricorso, ormai strutturale nel tempo, all’acquisto di prestazioni aggiuntive da parte della locale ASL, quando la legge e il CCNL, invece, dicono espressamente che deve trattarsi di situazioni eccezionali e assolutamente circoscritte nel tempo. Allo stesso modo, si evidenzia che, di fronte alle tanto reclamizzate assunzioni già fatte alla ASL, si continua ancora con l’acquisto oneroso di prestazioni aggiuntive. Sintomatico del fatto che, la motivazione addotta fino ad oggi, quello cioè della mancanza di personale medico per assicurare taluni servizi assistenziali, non è assolutamente una giustificazione sostenibile".

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