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Sabato, 27 Aprile 2024
La storia / Cassino

"Lutti e sofferenze, pagate in larga misura dalla incolpevole popolazione civile"

Il toccante discorso del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita a Cassino per commemorare l'ottantesimo anniversario della distruzione

“L’offensiva della coalizione contro il nazismo, che aveva occupato - e opprimeva -l’Italia, rase completamente al suolo la città e la storica Abbazia.  Questo territorio, all’indomani degli eventi bellici, si presentò completamente distrutto: case, chiese, strade, ponti, ferrovie, scuole. A quella comunità così duramente colpita, a quelle donne e a quegli uomini contro cui la furia bellica si manifestò in tutta la sua disumanità, la Repubblica esprime oggi affetto e rimpianto e, nel ricordo, si inchina alla loro memoria”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Cassino in occasione della Cerimonia commemorativa dell'ottantesimo anniversario della distruzione della città da parte degli alleati. “Rende omaggio a un eroismo silenzioso nel tempo della sofferenza, e alla loro orgogliosa volontà di far riprendere la vita in quello che era divenuto un campo di rovine.

Ricordiamo come un gesto eroico quello di trovare dentro di sé le risorse per por mano immediatamente alla ricostruzione.  Anche di questa Abbazia, faro di civiltà, avviata ancor prima della conclusione del conflitto. Toccò al primo Presidente del Consiglio dei ministri espresso dal Comitato di Liberazione Nazionale, Ivanoe Bonomi, porre la prima pietra già nel marzo del 1945. Cassino martire. Ma Cassino anche protagonista, straordinaria testimone, di questa risalita dall’abisso. Un abisso che inghiottì anche migliaia di giovani di altri Paesi che morirono combattendo contro gli oppressori dell’Italia e che ricordiamo con commozione e con riconoscenza".

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato alle 11 in punto in piazza De Gasperi in occasione della Cerimonia commemorativa dell'ottantesimo anniversario della distruzione della città da parte degli alleati.

 “La guerra non sa arrestarsi sulla soglia della barbarie. Nella drammatica storia della Seconda Guerra mondiale, con le sue immani sofferenze, Cassino, la città e il suo territorio, queste popolazioni, sono tragicamente entrate nell’elenco dei martiri d’Europa, accanto a centri come Coventry, come Dresda. Gli storici ci consegnano la cifra di 200.000 morti quale conseguenza dei 129 giorni di combattimenti qui avvenuti” ha ricordato il capo dello Stato. “I cimiteri, e quelli di guerra, dedicati ai combattenti delle diverse armate, fanno qui corona e ammoniscono. Una tragedia dalle dimensioni umane spaventose. In questa terra, avvennero scontri tra i più cruenti e devastanti.

E mentre un sentimento di pietà si leva verso i morti, verso le vittime civili, non può che sorgere, al contempo, un moto di ripulsa da parte di tutte le coscienze per la distruzione di un territorio e delle sue risorse, per l’annientamento delle famiglie che lo abitavano, nel perseguimento della cieca logica della guerra, quella della riduzione al nulla del nemico, senza nessun rispetto per le vittime innocenti. Lutti e sofferenze, pagate in larga misura dalla incolpevole popolazione civile, a partire dal funesto bombardamento del 15 febbraio contro l’Abbazia, nel quale, con i monaci, perirono famiglie sfollate, tante persone che vi si erano rifugiate contando sull’immunità di un edificio religioso, espressione di alta cultura universalmente conosciuta” ha proseguito".

“Far memoria di tragedia, una battaglia così sanguinosa, come quella di Cassino - che ha inciso nelle carni e nelle coscienze del nostro popolo e di popoli divenuti nostri fratelli - è anche un richiamo a far cessare, ovunque, il fuoco delle armi, a riaprire una speranza di pace, di ripristino del diritto violato, della dignità riconosciuta a ogni comunità. Cassino esprime un ricordo doloroso di quanto la guerra possa essere devastante e distruttiva ma è anche un monito a non dimenticare mai le conseguenze dell’odio, del cinismo, della volontà di potenza che si manifesta nel mondo. Cassino città martire. Cassino città della pace. Questo il messaggio forte, intenso, che oggi viene da qui. E’ questo il traguardo a cui ambire.  E’ questa la natura dell’Europa, la sua vocazione, la sua identità. E’ questa la lezione che dobbiamo tenere viva, custodire, trasmettere”.

"Sono mesi - ormai anni – amari quelli che stiamo attraversando.  Contavamo che l’Europa, fondata su una promessa di pace, non dovesse più conoscere guerre. Ai confini d’Europa, invece, anzi dobbiamo dire dentro il suo spazio di vita, guerre terribili stanno spargendo altro sangue e distruggendo ogni remora posta a tutela della dignità degli esseri umani. Bisogna interrompere il ciclo drammatico di terrorismo, di violenza, di sopraffazione, che si autoalimenta e vorrebbe perpetuarsi. Questo è l’impegno della Repubblica Italiana”.

La cerimonia è iniziata con la deposizione della corona di alloro da parte dei Corazzieri al monumento dei Caduti e poi il presidente Mattarella, accolto dal sindaco di Cassino, Enzo Salera che con un discorso toccante ha aperto la cerimonia, ha ricordato il sacrificio delle vittime civili di ottanta anni fa.

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