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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Colleferro, Italcementi bloccata dal Consiglio di Stato: la soddisfazione del comune

L'azienda che si trova in pieno centro urbano non potrà bruciare combustibile prodotto da rifiuti

"Esprimiamo grande soddisfazione per la sentenza del Consiglio di Stato che ha rigettato la richiesta dell'Italcementi di bruciare 60.000 tonnellate di combustibile derivante da rifiuti solidi urbani, plastiche e gomme senza neanche sottoporsi ad un iter di autorizzazione da parte delle autorità competenti - afferma il Sindaco Pierluigi Sanna da sempre impegnato in battaglie ambientali”. 

“Italcementi fa parte della storia della nostra città, ma noi dobbiamo contemperare i loro interessi produttivi con la tutela della salute dei cittadini, negli anni passati messa a rischio da scelte sbagliate, come dimostrato da diversi studi epidemiologici - continua il Sindaco”. 

“Per questo motivo il Comune di Colleferro, negli ultimi 8 anni ha sempre deciso di costituirsi nei giudizi che riguardano le questioni ambientali. Nella stessa sentenza si legge che anche il Consiglio di Stato è a conoscenza della situazione di Colleferro”. 

Nella nostra città, grazie ad un formidabile movimento di protesta popolare, siamo riusciti a chiudere la discarica che raccoglieva i rifiuti di oltre 30 Comuni del Lazio e due inceneritori. Non aveva quindi senso che poi fosse l'Italcementi a bruciare altri rifiuti. 

Nel giudizio ci siamo scontrati, senza paura, anche contro i poteri forti dell'Associazione nazionale dei produttori di Cemento che aderisce a Confindustria, schieratasi al fianco di Italcementi, perché siamo convinti di avere il sostegno dei cittadini che non vogliono più correre ulteriori rischi ambientali. Noi abbiamo tracciato un destino diverso per la nostra comunità e confidiamo ora che non vengano prospettati ricatti occupazionali- conclude il Sindaco". 

"Chiediamo - conclude la nota del comune di Colleferro - a Italcementi di rispettare il volere della popolazione di un intero comprensorio, oltre che le due sentenze del Tar e del Consiglio di Stato, e che si adoperi per trovare sistemi produttivi ecocompatibili condivisi. Un ringraziamento particolare all'avv. Fabio Capri, alla dott.ssa Federica Marini e alla società di consulenza ambientale Fema Ambiente srl che tanto si sono spesi per raggiungere questo importante risultato".

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