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Sabato, 27 Aprile 2024
L'indagine / Pontecorvo

Bonus energia, indagato per corruzione il sindaco di Pontecorvo, Anselmo Rotondo

Nel mirino della Guardia di Finanza oltre che gli imprenditori Fontana, Frattura e Amadori, anche il responsabile dell'area tecnica comunale e il consigliere di opposizione Gabriele Tanzi accusato di 'istigazione alla corruzione'

È indagato per corruzione il sindaco di Pontecorvo, Anselmo Rotondo. Il nome del primo cittadino spicca nel lungo elenco di professionisti, medici e consiglieri comunali coinvolti un'indagine portata avanti dalla Guarda di Finanza di Cassino e dalla Procura della Repubblica della città martire e che ieri si è conclusa con la notifica di tre misure cautelari a carico di imprenditori del settore edile.

Oltre al sindaco Rotondo è finito nel mirino della magistratura, che ha concluso le indagini, anche il consigliere comunale di minoranza Gabriele Tanzi che dovrà rispondere di istigazione alla corruzione. L'inchiesta, che ha visto colpiti da misure cautelari interdittive i costruttori Salvatore Fontana, Paolo Di Laura Frattura (ex presidente della regione Molise) e Stefano Amadori, che a vario titolo sono accusati di istigazione alla corruzione, abuso edilizio, autoriciclaggio e falso), è nata da una segnalazione fatta durante un consiglio comunale dal sindaco di Cassino, Enzo Salera. Il primo cittadino denunciava pubblicamente un tentativo di istigazione alla corruzione che avrebbe visto come vittima il presidente della Commissione dei Lavori Pubblici. 

Le fiamme gialle, coordinate dal sostituto procuratore Alfredo Mattei, hanno quindi avviato una serie di accertamenti correlati di intercettazioni telefoniche e ambientali che hanno consentito di far luce su una serie di episodi, non collegati tra loro, ma tutti uniti da un filo conduttore. 

Nel caso del sindaco di Pontecorvo Anselmo Rotondo e del responsabile dell'area tecnica del comune di Pontecorvo, Roberto Di Giorgio, il magistrato ha ravveduto l'ipotesi di corruzione in quanto: "Rotondo e Di Giorgio rispettivamente quale sindaco e responsabile dell’area tecnica del comune di Pontecorvo, il secondo anche quale responsabile unico del procedimento relativo alla procedura di seguito descritta; ricevuto da Amadori, direttore commerciale e procuratore speciale della Heraluce s.r.l. - beneficiaria di una concessione, di durata ventennale, da parte dell’ente locale citato, avente a oggetto la gestione e manutenzione degli impianti di pubblica illuminazione, nonché dei servizi connessi all’adeguamento normativo e alla riqualificazione degli stessi - utilità consistita nell’affidamento da una società di parte dei lavori relativi alla installazione e alla manutenzione dell’impianto di pubblica illuminazione, o comunque per averne accettato la promessa, in vista del successivo compimento da parte dei pubblici ufficiali di atti contrari ai doveri di ufficio, consistiti in particolare: nella consegna degli impianti alla Heraluce s.r.l.

"Questo nonostante che fosse ancora in corso la verifica del progetto esecutivo da parte della società incaricata e non si fosse pertanto proceduto alla validazione dello stesso da parte del RUP; nell’esercitare iI Di Giorgio pressioni sul personale della società di cui al punto che precede dirette a eliminare i rilievi effettuati e ad accelerare i tempi, e nel contempo nel predisporre una serie di chiarimenti in luogo e nell'interesse della Heraluce, a fronte dei rilievi mossi; con l’aggravante di aver commesso fatti aventi per oggetto la stipulazione di contratti nei quali è interessato l’ente locale di appartenenza dei pubblici ufficiali".

A riceve l'avviso di conclusione indagine sono stati l'ex sindaco di Cassino, Giuseppe Golini Petrarcone, oggi consigliere comunale di opposizione (favoreggiamento personale); il consigliere comunale di opposizione Massimiliano Mignanelli e il fratello Bruno (indagati per peculato); Bernardo Pirollo (favoreggiamento personale); il manager Gianni Argentino (istigazione alla corruzione); Gaetano Marrocco (peculato); Lucio Delicato (peculato); Massimo Cavaliere, tecnico comunale di Cassino (falso amministrativo); Angelo Di Giorgio (truffa); Salvatore e Pietro Di Costanzo (abuso edilizio).

Massimiliano Mignanelli unitamente al fratello Bruno, a Lucio Delicato e Gaetano Marrocco, come emerso dalle intercettazioni telefoniche, sono accusati del reato di peculato perché avrebbero ottenuto o effettuato la vaccinazione Pfizer durante la pandemia senza l'autorizzazione. Secondo la Procura, invece, avrebbero dovuto rispettare l'ordine alfabetico diramato dal Ministero della Salute Pubblica. Massimiliano Mignanelli ha così dichiarato: "Sono stato vaccinato secondo Legge in quanto avendo avuto un infarto negli anni scorsi ed essendo quindi soggetto a rischio, avevo diritto. Inoltre essendo dipendente dell'Università ed essendo stati sottoposti a vaccinazione i colleghi con Astrazeneca, anche io sono stato inserito nell'elenco dell'Ateneo ma con la somministrazione di Pfizer. La mia patologia era incompatibile con altri vaccini"

Il collegio difensivo degli indagati è composto dagli avvocati Sandro e Vittorio Salera, Paolo Marandola, Alberto Borrea, Giancarlo Corsetti, Giuseppe Cece ed Ermete Grossi. 
 

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