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Cronaca Castro dei Volsci

'Nonnismo' in caserma, per la morte di Emanuele Scieri finisce sotto processo l'ex caporale ciociaro Luigi Zabara

L'uomo, residente a Castro dei Volsci, dovrà rispondere di omicidio volontario aggravato dell'allievo della Folgore morto nel 1999 a Pisa. Le indagini hanno fatto emergere che il povero soldato era stato sottoposto a violenze fisiche e poi lasciato cadere da un'altezza di 30 metri

Il giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Pisa, Pietro Murano, ha rinviato a giudizio davanti alla Corte d'assise gli ex caporali della Folgore Alessandro Panella di Cerveteri e Luigi Zabara residente a Castro dei Volsci (Frosinone) accusati dell'omicidio volontario aggravato dell'allievo paracadutista Emanuele Scieri (foto in alto), trovato morto nella caserma Gamerra di Pisa il 16 agosto 1999.

Lo stesso giudice ha, invece, assolto l'ex caporale della Folgore Andrea Antico di Rimini, anche lui indagato dalla Procura di omicidio  volontario aggravato. Antico aveva chiesto di essere giudicato con rito abbreviato: per lui la Procura aveva chiesto 18 anni di reclusione. Il giudice ha stabilito che Antico non ha commesso il fatto. Il giudice Murano ha assolto anche l'ex comandante della Folgore Enrico Celentano e l'ex aiutante maggiore Salvatore Romondia perché il fatto non sussiste. Erano accusati di favoreggiamento ed avevano chiesto il rito abbreviato. Per loro la Procura aveva chiesto 4 anni.

"La situazione non è chiara ma certamente senti un certo disturbo, poiché, da tanti anni ti rendi conto che la giustizia non riesce a fare luce. Sono amareggiata, questo è il mio stato d'animo in questo momento". A parlare è Isabella Guarino Scieri, la mamma del parà Emanuele trovato morto nella caserma 'Gamerra' di Pisa nell'agosto 1999, in merito all'assoluzione per l'ex caporale Andrea Antico di Rimini, l'unico dei tre ex commilitoni accusati dell'omicidio volontario aggravato dell'allievo paracadutista. Il giudice ha rinviato a giudizio davanti alla corte d'assise gli ex caporali i cui legali avevano discusso il non luogo a procedere. 

"Naturalmente - aggiunge Isabella Guarino Scieri- l'iter di questo processo è molto lungo. Sono anni che aspettiamo giustizia ma chiaramente ancora non riusciamo ad avere un risultato certo che faccia veramente luce su quanto successe a mio figlio". "Oltre quelli legali - osserva la madre di Emanuele Scieri- ci sono anche i giudizi etici. Dal punto di vista etico non credo che bastino sentenze per assolverli". "Il ricordo di mio figlio - conclude- è sempre vivo. Non
c'è un attimo della mia vita che lui non sia dentro di me. Sento poi l'affetto dei suoi amici e di quanti conoscevamo Emanuele".

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