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Operaio muore dopo 20 giorni di agonia, la moglie: "Non è caduto in casa ma nel cantiere"

La Procura di Cassino ha deciso di aprire un'indagine dopo la denuncia presentata dalla compagna di un operaio edile di 55 anni. La donna sostiene che l'uomo ha mentito per paura di perdere il lavoro

Muore dopo 20 giorni di agonia a seguito di una caduta in casa ma la compagna va dai carabinieri e racconta un'altra verità. La Procura di Cassino ed i carabinieri di Pontecorvo nel sud della provincia di Roma stanno in indagando sulla morte di Bohdan Baskevych, operaio e artigiano di cinquantacinque anni di origini ucraine ma da tempo residente a Pontecorvo che lo scorso 30 marzo è deceduto a Roma a seguito di un grave trauma addominale. 

Le indagini sono state avviate dopo che la compagna, con la quale l'operaio aveva un figlio, ha riferito agli investigatori quanto le aveva confidato l'uomo prima di essere trasferito in elicottero dal 'Santa Scolastica' di Cassino al 'Gemelli' di Roma dove, nonostante le tante cure, non è sopravissuto. Il 55enne le disse che era stato sbalzato da un escavatore mentre stava lavorando all'interno di un cantiere edile. A prestare i primi soccorsi furono i presenti che lo trasportarono in auto al nosocomio di via San Pasquale. 

Qui fu lo stesso Baskevych a dichiarare di essere rimasto vittima di un incidente domestico e non fece alcun cenno all'infortunio su un cantiere. Ora con la morte del povero operaio tutto sembra aver preso una piega diversa e per questo la Procura ha disposto degli accertamenti per verificare se quanto denunciato dalla donna corrisponda al vero. 


 

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