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Martedì, 30 Aprile 2024
La decisione / Fiuggi

Non batte lo scontrino al momento e viene licenziata: il giudice la reintegra

Singolare la vicenda che vede come protagonista una giovane dipendente di una multinazionale alla quale veniva contestato di non saper utilizzare la cassa.

Il non battere lo scontrino in tempo reale non può essere motivo di licenziamento. Tanto più se la dipendente provvede a farlo nell'arco delle ore lavorative. Per questo motivo una cassiera dipendente di una multinazionale con sede a Fiuggi (Frosinone), che aveva dimenticato di fare alcuni scontrini e per questo motivo l’azienda per cui lavorava, dopo un’iniziale contestazione, l’aveva licenziata senza preavviso, è stata reintegrata dal giudice del Lavoro del tribunale di Frosinone. 

Secondo l'azienda, la dipendente si sarebbe appropriata degli importi incassati ma questo non è stato sufficiente a convincere il magistrato che ha annullato il licenziamento e le ha comminato solo una sanzione. Il giudice le ha riconosciuto 50mila euro, oltre alla regolarizzazione contributiva previdenziale ed assistenziale. Ora la dipendente ha anche la facoltà di rinunciare al reintegro in cambio del pagamento di ulteriori 15 mensilità, ossia di altri 60mila euro.

L’avvocato Giorgio de Santis, che assiste la lavoratrice, ha sostenuto che qualora non si sia in presenza di una fattispecie di appropriazione indebita e, così di una omessa scontrinatura del dipendente al fine di appropriarsi degli importi di cui agli scontrini non battuti, non ricorrono i presupposti per intimare il licenziamento, potendo al più il dipendente ricevere un provvedimento disciplinare di tipo conservativo.

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