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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio Willy Monteiro, appello bis per i Bianchi sulle attenuanti generiche

Si metterebbe la parola fine al fatto di cronaca che ha sconvolto ben tre cittadine tra il sud della provincia di Roma ed il nord della Ciociaria

Il giorno della sentenza definitiva che potrebbe porre fine all'omicidio del giovane palianese Willy Monteiro Duarte è finalmente arrivato. L'omicidio che ha sconvolto ben tre cittadine tra il sud della provincia di Roma ed il nord della Ciociaria e che ha portato queste zone alla ribalta dei media nazionali per mesi e mesi.

In serata la decisione dei giudici. La prima sezione penale della Corte di Cassazione ha annullato con rinvio, ma limitatamente alla concessione delle attenuanti generiche su fratelli Marco e Gabriele Bianchi, la sentenza della corte d'assise d'Appello di Roma che ha condannato a 24 anni i due fratelli.

Quanto all’accertamento della responsabilità penale dei quattro imputati, invece, la sentenza di assise d’appello è stata confermata. Francesco Belleggia e Mario Pincarelli, in appello, sono stati condannati rispettivamente a 23 e 21 anni di reclusione. I quattro sono finiti a processo per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, avvenuto a Colleferro il 6 settembre del 2020.

I fratelli Bianchi di Artena (Roma) dopo la condanna all'ergastolo in primo grado avevano visto una riduzione di pena a 24 anni per il riconoscimento delle attenuanti generiche. L'accusa è di omicidio in concorso e coinvolge anche Mario Pincarelli e Francesco Belleggia: i due avrebbero preso parte al pestaggio di Willy quando ormai era già a terra inerme, colpendolo violentemente con calci e pugni alla testa. Per Pincarelli e Belleggia la condanna è stata rispettivamente a 23 e 21 anni di carcere. Ora si attende l'ultimo pronunciamento: i fratelli Bianchi, in particolare, puntano a un'ulteriore riduzione di pena.

Perché i fratelli Bianchi avevano evitato l'ergastolo e cosa succede ora 

Gabriele e Marco Bianchi, esperti di arti marziali con una fama da picchiatori e piccoli precedenti per spaccio, puntano a derubricare l'omicidio da volontario a preteritenzionale, con l'obiettivo di ridurre ulteriormente la pena.

Si parla di omicidio preterintenzionale quando la morte viene provocata in conseguenza di un'altra azione (percosse o lesioni) senza che ci sia a monte una volontà di uccidere. In questo caso, il codice penale prevede una pena compresa tra i 10 e i 18 anni di reclusione. 

Omicidio Willy Monteiro Duarte: perché è stato tolto l'ergastolo ai fratelli Bianchi

Ma, per i la corte d'Assise di appello di Roma, i fratelli Bianchi colpirono Willy con la volontà di ucciderlo. Lo si legge nelle motivazioni della sentenza con cui lo scorso luglio i giudici hanno condannato a 24 anni i due giovani di Artena (provincia di Roma). Pur avendo riconosciuto ai Bianchi le attenuanti generiche, evitandogli così l'ergastolo, i giudici avevano convenuto: "Deve del tutto escludersi che gli imputati abbiano agito al solo fine di cagionare lesioni alla vittima, ove si consideri anche che sin dal calcio iniziale Willy è già incapace di difendersi". 

Il pestaggio 
Nella sera tra il 5 e il 6 settembre 2020 Willy Monteiro nota una lite nel quale sono coinvolti, tra gli altri, un suo amico e i due indagati Belleggia e Pincarelli. Willy si mette in mezzo cercando di placare gli animi e fare da paciere, ma a quel punto qualcuo chiama sul posto i fratelli Bianchi, che con colpi di arti marziali violentissimi prendono ad aggredire brutalmente il ragazzo. 

Willy e Carol: una giustizia che non capisco
"L'aggressione inizia con il violento calcio sferrato da Gabriele Bianchi al petto di Willy con tecnica d'arti marziali e con potenza tale da sospingerlo di schiena contro un'autovettura e al quale segue un pugno sferrato sempre da Gabriele bianchi al momento in cui il giovane tenta di rialzarsi. A sua volta Marco Bianchi, in sinergia con il fratello, colpisce con un calcio al livello del collo e poi con un pugno in pancia un amico di Willy, intervenuto a sua difesa e poi lo stesso Willy con calci e pugni", hanno accertato i giudici.

Belleggia e Pincarelli si affiancano da subito ai fratelli Bianchi e colpiscono Willy con un violento calcio alla testa e con altri calci pugni quando ormai Willy è a terra inerme, incapace di reagire e di alzarsi. "Deve ritenersi accertato che tutti gli imputati hanno partecipato al brutale pestaggio di Willy colpendolo ripetutamente con violenza con calci e pugni", si legge ancora. L'autopsia ha accertato che Willy è morto per un violento calcio al torace e un colpo di karate alla giugulare.

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