rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Omidio Willy, Gabriele Bianchi chiede perdono: “non sono un assassino”

Il giovane di Artena ha preso la parola durante il processo di Appello a Roma

Si arricchisce di un nuovo capitolo l'infinita storia dell'omicidio del giovane ragazzo palianese Willy Monteiro Duarte. Circa un anno dopo la sentenza di condanna all'ergastolo insieme al Fratello Marco a parlare rilasciando una dichiarazione spontanea durante le fasi iniziali del processo di Appello che si sta svolgendo a Roma è Gabriele Bianchi.

Come si ricorderà dopo la condanna di luglio del 2022 i fratelli di Artena avevano deciso di cambiare la strategia difensiva abbandonando l'avvocato Pica che li aveva difesi entrambi.

“Non è facile parlare di un ragazzo che non c'è più – ha detto al microfono Gabriele Bianchi - Non è vero che non ho mai parlato del dolore della famiglia. Mi sono inginocchiato e ho chiesto scusa. Ma so che non è abbastanza. Sento dentro di me un peso per quello che è successo. Non sono un assassino, non sono un uomo senz'anima. Non ho colpito Willy e so che voi lo accerterete. Io dovrò rispondere solo per ciò che ho fatto e forse anche per essere andato lì”.

Nel finire del suo intervento il giovane di Artena ha ammesso l'errore. “Mi hanno dato l'ergastolo perchè dicono che ho dato colpi. Non è vero. Non sono un pazzo omicida. Siamo andati perché chiamati e richiamati. Ma è stato un errore”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Omidio Willy, Gabriele Bianchi chiede perdono: “non sono un assassino”

FrosinoneToday è in caricamento