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Cronaca Paliano

Paliano, "Città della Cultura" abusiva come i giovani redattori del giornale dell'amministrazione comunale

Sull'ultimo numero di "Comunicare" la città usurpa il titolo a Colleferro. Un errore marchiano o l'ennesima trovata del sindaco-segretario-reggente?

Se Zingaretti ha il paparazzo personale pagato da chi abita nel Lazio ad oltre 2.000 euro al mese, il Presidente provinciale del PD, nonché attuale segretario-reggente e sindaco di Paliano Domenico Alfieri, invece, ha gli addetti stampa o meglio li tiene in redazione del giornale dell'amministrazione “Comunicare” pur non essendo pubblicisti (òegge 150 del 2000), sotto pagati e senza versamenti all’Inpgi. In pratica scrivono gli articoli ma non li firmano, ma, soprattutto, stanno in redazione senza averne la qualifica professionale.

Già scattate due denunce nel molisano

Proprio negli ultimi giorni in tutta Italia sta scoppiando il caso dei collaboratori delle pubbliche amministrazioni nell'area comunicazione che non sono giornalisti. In Molise nei paesi Santa Croce di Marigliano e Mafalda è stata presentata una denuncia alla Procura della Repubblica del posto da un rappresentante dell’Ordine dei Giornalisti. Nel nord Ciociaria e nella vicina provincia di Roma ce ne sono diversi di questi casi ed ora i sindaci, se dovessero essere condannati, rischiano di pagare di tasca loro quanto non versato dal comune.  Se qualche consigliere di minoranza sollevasse il caso alla Corte dei Conti allora sono guai seri per tutti questi amministratori che hanno approvato tali provvedimenti di assunzione. Ci fa specie che proprio chi debba dare l’esempio di rispetto delle leggi le violi pacchianamente.

Redattori di "Comunicare" senza avere il titolo

Tornando a Paliano i due ragazzi erano stati assunti come collaboratori dello staff del sindaco e subito dopo li ha piazzati in redazione di “Comunicare” ed i praticano svolgono i compiti di ufficio stampa ad "personam" del primo cittadino seguendolo in ogni occasione pubblica con tanto di telefonino per fare le foto. Basta vedere la prima e l’ultima pagina dell’ultimo numero di “Comunicare” (in foto qui sotto), con il direttore che è obbligato a controllare quanto scrivono i due ragazzi e l'editore è il Comune di Paliano, per rendersi conto della poca professionalità di costoro che non possono improvvisarsi redattori e commettono degli errori madornali come nel caso della “Città della Cultura”. La città della cultura per la Regione Lazio 2018 è la città di Colleferro, con le costruzioni morandiane in special modo  per le industrie Snia che una volta occupavano fino a 6.000 persone e l'architetto Calselli andrà a Roma  a presentare in un convegno scientifico sulla città morandiana.

La città della cultura è Colleferro e non Paliano

Il progetto che ha vinto il bando riguarda l’architettura del 900 per la rigenerazione di quegli immensi opifici per trasformarli in centri servizi più funzionali ai giorni di oggi. La bellissima e soprattutto intelligente furbata dell’arch. Luca Calselli, che ha redatto tale progetto, spinto  dalle reti di Paliano, Colleferro  e Labico, ma anche con quella di Serrone, perché l’arch. Calselli è il manager che ha pensato i progetti che hanno vinto i quattro bandi per le reti su strada. Il titolo di città della cultura è di Colleferro e le città di Artena, Labico, Valmontone  e Paliano non possono "appropiarsene" se non per lo specifico progetto realizzato insieme a Colleferro.     

L'usurpazione del titolo 

Così, Paliano che fa?  “ruba” il titolo a Colleferro ed addirittura si vanta di essere “Città della Cultura” facendo anche una pagina facebok, saltando regolamenti e facendo scrivere a qui due ignari ragazzi che Paliano è diventata città della cultura. Ma, così, purtroppo non è. E' giusto dare a Cesare quel che è di Cesare e dare a Dio quel che è di Dio! Afferma un vecchio adagio. E’ bello farsi grandi con i progetti degli altri vero sindaco Alfieri? 

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