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Frosinone, Federlazio contraria alla proposta di riasssetto delle Regioni

La proposta di legge costituzionale a firma di Roberto Morassut e Raffaele Ranucci presentata alla Camera martedì per il riassetto delle Regioni in Italia va respinta con forza. L’ipotesi di accorpare le province di Frosinone e Latina alla...

La proposta di legge costituzionale a firma di Roberto Morassut e Raffaele Ranucci presentata alla Camera martedì per il riassetto delle Regioni in Italia va respinta con forza. L’ipotesi di accorpare le province di Frosinone e Latina alla Campania a formare la nuova regione Tirrenica ha sinceramente dell’assurdo”. Lo affermano i vertici di Federlazio Frosinone, il presidente Alessandro Casinelli e il direttore Roberto Corbo.

Contrariamente a quanto proclamato dai due deputati – hanno aggiunto – da questo accorpamento non viene fuori alcun vantaggio né economico, né sociale, né culturale. Non è stravolgendo la geografia politica dell’Italia, accorpando territori tra loro diversissimi per tradizioni, storia ed economia, che si andranno ad eliminare i casi di corruzione o degenerazione morale, così come avevano affermato i due, motivando lo spirito della proposta.

Crediamo inoltre che tale riassetto andrebbe ad impoverire ulteriormente il tessuto economico della provincia, già affogato fino al collo nella crisi.

L’intero sistema socio-economico della Ciociaria è storicamente legato all’area romana più che a quella napoletana. Non a caso, ironia della sorte, solo pochi giorni fa Federlazio Frosinone ha rilanciato con forza, chiamando all’appello i sindaci, i consiglieri regionali e i deputati eletti su questo territorio, la necessità di realizzare un collegamento veloce Cassino-Frosinone-Roma, che consenta di raggiungere la capitale in 60 minuti da Cassino e in 30 da Frosinone.

Sarebbe una rivoluzione a doppia faccia. Non solo una cambiamento radicale per la vita dei pendolari, ma anche una concreta occasione di rilancio di interi comparti dell’economia della provincia che, ad oggi, vede ben poche vie di uscita dalla crisi. L’avvicinamento di Frosinone a Roma consentirebbe infatti di attrarre investimenti sul territorio, rilanciare l’offerta abitativa e quindi quel settore – l’edilizia – che storicamente rappresenta il volano dell’economia.

È inevitabile quindi che Federlazio Frosinone e le centinaia di imprenditori che essa rappresenta, siano d’accordo con quanti hanno espresso contrarietà alla proposta e ribadiscano, invece, la necessità di ripensare i collegamenti tra il sud del Lazio e la capitale, anche in un’ottica futura di un riequilibrio istituzionale tra le varie province.

È questo l’investimento non più rinviabile. È su questo che la politica deve lavorare, non su improbabili riassetti istituzionali che non stanno né in cielo né in terra. E non c’è tempo da perdere”.

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