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Trasporti, qualche speranza per i pendolari della Roma - Cassino dopo le proteste

Tornano a sperare i pendolari della tratta Roma-Cassino che da oltre una settimana protestano contro il cambio di orario deciso dalla Regione Lazio per la fascia oraria mattutina. Il misfatto: il treno che da

Tornano a sperare i pendolari della tratta Roma-Cassino che da oltre una settimana protestano contro il cambio di orario deciso dalla Regione Lazio per la fascia oraria mattutina. Il misfatto: il treno che da

Roma Termini partiva alle 06 e 21 e che arrivava alle 07 e 40 a Frosinone - unico treno ad arrivare prima delle 08.00 nel Capoluogo - trasportando i pendolari di Roma, Colleferro e Anagni, è stato posticipato di mezz’ora, accorpato di fatto con un altro treno (che partiva da Roma alle 07.07), ora soppresso. Oltre al danno c’è stata poi la classica beffa. Difatti il treno attualmente in vigore dovrebbe partire da Roma alle 06 e 49 ma nei suoi primi 5 giorni di attività non c’è mai riuscito, più che altro per il ritardo del “materiale” (locomotore e carrozze nel gergo ferroviario) corrispondente, ovvero quello del treno che dovrebbe arrivare alle 06 e 30 a Roma Termini e che spesso porta ritardo. Il treno quindi dovrebbe far scendere gente, caricarne altra e ripartire in 15 minuti circa, una missione praticamente impossibile. I pendolari della tratta si sono organizzati e hanno protestato con l’assessorato alla mobilità e trasporti della Regione Lazio retto da Michele Civita. Hanno chiesto e ottenuto quindi un incontro con i dirigenti del settore mobilità, i quali si occupano direttamente di stilare gli orari dei treni del Lazio. Presso gli uffici della Regione due giorni fa una rappresentanza dei pendolari ha incontrato Nicola Passanisi, della segreteria dell’assessore Civita, rappresentando e motivando il problema principale ad oggi: l’impossibilità ad oggi di arrivare a Frosinone prima delle 8 del mattino ed essere quindi in ufficio in orario utile di timbratura. La Regione ha ammesso il proprio errore in fase di rimodulazione dell’orario e si è impegnata a trovare una soluzione che potrebbe essere il ripristino dell’orario precedente del treno. Inoltre Passanisi ha dichiarato che se possibile cercherà di accorciare il tempo di percorrenza di quella traccia (l’orario, sempre in gergo) sopprimendo qualche fermata (le inutili Sgurgola e Morolo, chissà perché ancora aperte). Tutto bene quindi? No. Quel che infatti non ha soddisfatto la rappresentanza dei pendolari è che, come comunicato dai dirigenti durante l’incontro, prima di settembre sembrerebbe impossibile ovviare al danno inflitto ai viaggiatori seriali. Trenitalia infatti a settembre effettua delle correzioni all’orario e quindi in quel periodo potrebbero essere sistemate le cose. Però si tratterà di attendere due mesi abbondanti nei quali i lavoratori pendolari sono costretti a bruciare ore di permesso per i ritardi accumulati per arrivare sul posto di lavoro. La Regione si è impegnata a fare verifiche di salita e discesa dei passeggeri sulla tratta nell’orario mattutino in brevissimo tempo, in modo tale da rispondere entro dieci giorni alle richieste dei viaggiatori. Verifiche necessarie per migliorare il servizio visto che i treni dei pendolari sono affollati nelle stazioni maggiori, ovvero Roma, Valmontone, Colleferro e Anagni, e “perdono” tempo nel fermarsi in stazioni come Zagarolo, Sgurgola, Morolo dove non salgono e non scendono persone. Va detto, “difendendo” i dirigenti spesso oggetto di critiche senza che si conosca bene la materia, che la Regione ha provato a migliorare le condizioni di viaggio con questa rimodulazione, addirittura con conto economico minore rispetto al passato (nelle intenzioni c’era anche di istituire una nuova traccia ma poi l’opzione non ha trovato copertura economica). Va meglio quindi ai colleferrini che vanno verso Roma (istituito di fatto un treno-navetta) e ai cassinati che raggiungono la Capitale, che hanno visto il loro treno velocizzarsi saltando qualche fermata. Gli unici rimasti scontenti sono quindi i pendolari della Roma – Cassino. Vedremo come finirà dopo l’impegno dell’assessorato di Michele Civita.

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