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La replica / Cassino

Enzo Salera da sindaco a inquirente: il processo alla stampa libera che denigra definendola feccia

Parole al vetriolo quelle pronunciate dal primo cittadino, durante il consiglio comunale chiesto dalla minoranza per affrontare la questione politica dopo le indagini della Procura su presunte firme false e voto di scambio. L'intervento di Stampa Romana

'Excusatio non petita, accusatio manifesta' scriveva San Girolamo nella sue epistole. 'Chi si scusa, si accusa' è la traduzione di un concetto che il sindaco di Cassino, Enzo Salera, ha esternato senza remore nel corso del consiglio comunale che si è svolto lunedì 4 aprile e avente un solo punto all'ordine del giorno: "Dibattito sulla questione politica dopo le indagini della Procura su presunte firme false e voto di scambio".

Un'assise chiesta da una parte del gruppo di opposizione proprio per cercare di fare piena luce, politicamente parlando, di quanto accertato dai magistrati Emanuele De Franco e Roberto Bulgarini Nomi e cioè che il consigliere di maggioranza in forza al Pd, Tommaso Marrocco, avrebbe promesso ad un gruppetto di poveri disperati, un posto di lavoro in cambio del voto e che la lista del Partito Democratico, a sostegno del sindaco Enzo Salera, sarebbe stata supportata da una raccolta di firme palesemente false, 'almeno 47' scrive nella richiesta di rinvio a giudizio il pm De Franco.

'Excusatio non petita, accusatio manifesta' perchè il sindaco nella sua replica alle contestazioni della minoranza ha risposto sciorinando una serie di scuse, tutte labili, inerenti una 'stampa cospiratrice', 'una stampa feccia', poco trasparente che rema contro l'Amministrazione. Una stampa che nel corso degli anni avrebbe messo sulla graticola, sempre secondo il primo cittadino di Cassino, persone perbene. Il sindaco Salera ha addirittura scomodato, non senza imbarazzo postumo e sbagliando l'ipotesi di reato (sarebbe da querela), alte sfere ecclesiali. Insomma a Enzo Salera è partita la trebisonda senza che nessuno riuscisse a fermarlo. A ridare equilibrio alla vicenda ed a scendere in campo al fianco dei giornalisti di Cassino e del basso Lazio, è stato l'autorevole sindacato 'Stampa Romana' con un comunicato a firma di Giovanni Del Giaccio, responsabile macro area Libertà di informare ASR

"Il sindaco di Cassino, Enzo Salera, ha usato parole durissime nei confronti dell’informazione locale, definendola durante l’ultimo consiglio comunale “giustizialista, scandalista, feccia”. Spiace per lui, ma le ultime notizie riportate – vale a dire un’indagine su presunte firme false raccolte per una lista che lo sosteneva – sono corrette.
Ai giornalisti compete darle, le notizie, quando ci sono procedimenti giudiziari e quando questi finiscono. I cronisti scrivono nell’immediatezza dei fatti ed è molto curioso che il primo cittadino – che pure ha invitato i colleghi a non prendere posizione su vicende penali – abbia invece voluto fare il “processo” a chi ha scritto. È purtroppo una pessima abitudine di chi amministra le città e preferisce parlare del “pessimo servizio” reso dai giornali anziché di un’inchiesta che esiste ed è arrivata alla conclusione delle indagini con avviso agli indagati. 

Si doveva tacere? E perché? 

Poi Salera è liberissimo di non credere – come ha detto – a quello che scrivono i giornali, ma dovrebbe almeno prendere atto che l’avviso di conclusione delle indagini è stato notificato.

Siamo vicini ai colleghi di Cassino che, come tutti quelli del basso Lazio, subiscono quotidianamente insulti e minacce di ogni genere sulla “prima linea” dell’informazione locale"

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