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Lunedì, 29 Aprile 2024
Frosinone-Napoli

Tifosi del Napoli aggrediti a Frosinone: il racconto

Aggressioni subite e giornalisti che si lamentano della tribuna stampa. Il nostro pensiero

Alcuni tifosi del Napoli denunciano quanto accaduto durante e dopo il match di sabato contro il Frosinone. La prima denuncia, come si legge da NapoliToday, arriva del consigliere regionale della Campania Pasquale Di Fenza. Il consigliere racconta di essere - lui e le persone con lui - stati "rincorsi, offesi e minacciati da un gruppo di tifosi locali", un vero e proprio "tentativo di aggressione" ai danni suoi e di un suo amico al termine della gara vinta dagli azzurri

Il capogruppo di Centro Democratico e il suo amico sono stati inseguiti da quattro tifosi ciociari che avrebbero inveito nei loro confronti apostrofandoli "napoletani di m...a". Al culmine dell'inseguimento i quattro hanno bloccato l'amico di Di Fenza, che ha negato di essere un tifoso del Napoli "per evitare il contatto".

"Sono molto dispiaciuto per quanto accaduto, non è possibile che dopo una partita di calcio, bisogna avere paura di abbandonare lo stadio perché dei balordi sono pronti a dare sfogo alle proprie frustrazioni", dichiara Di Fenza. "Desidero ringraziare il Presidente del Frosinone Stirpe che mi ha concesso gli accrediti in tribuna per assistere alla partita, mi complimento con la società e la prefettura che hanno organizzato un servizio d'ordine ottimale, peccato per questa brutta macchia che fa male al calcio, alla tifoseria ciociara e alla Seria A. Abbiamo avuto tanta paura ma fortunatamente ce la siamo cavata. Poteva finire molto male. Non è la prima volta che episodi drammatici, come la morte del giovane Ciro Esposito, iniziano proprio cosi, da un tentativo di aggressione. Con il nuovo governo - conclude - ci auguriamo che si cambi passo negli stadi".

Altre segnalazioni

Sono diversi i napoletani - semplici tifosi e non membri de gruppi ultras - che hanno raccontato di essere stati presi di mira nel dopo gara. L'ennesima testimonianza arriva da Instagram, dove un ragazzo di 19 anni, giovane tifoso del Napoli, ha raccontato la sua esperienza in trasferta pubblicando la sua foto con un dente spezzato e il collare cervicale.

Il racconto del ragazzo sull'accaduto direttamente dal suo profilo Instagram:

"Ho avuto la fortuna di ricevere dei biglietti in Tribuna per questa gara “speciale”, la prima in Serie A da Campioni d’Italia. Prima dell’inizio del match apro lo zaino e poso la Polo, indosso finalmente la maglia azzurra, adesso con il Tricolore. A fine gara aspettiamo i giocatori per un saluto prima che lascino il campo. Tutto perfetto. Cos’è che non va?

Usciti dal settore ci dirigiamo verso il Parcheggio, indossando sempre la maglia del Napoli. Non avevamo pensato che bisognava passare verso la curva della squadra locale. Iniziano i primi insulti. Si avvicinano intimano di toglierci la maglietta. Circondati da 5/6 individui palesemente pericolosi vengo improvvisamente aggredito. Ricevo uno sputo in faccia e subito dopo un pugno che mi stordisce completamente; intanto, resto da solo e non vedo più il mio amico. Senza maglia e con la faccia sporca di sputo, con un dolore al collo e con il labbro che man mano si gonfia, mi dirigo verso l’Ambulanza. Il collo mi causava dolori e accertata con una TAC la contusione, mi dicono tenere il collare per 4 giorni.

Di questa partita mi resteranno diverse immagini. Non m’importa della maglia sottratta, la “N” ce l’ho incisa nel cuore. Mi resterà l’affetto degli infermieri e soprattutto le scuse di un ragazzo con la maglietta del Frosinone che fuori l’ospedale mi ha teso la mano dopo aver saputo dell’accaduto. Mi resterà soprattutto un grande senso di smarrimento e frustrazione. Perché nel 2023 non posso godermi la mia passione. Perché quel pallone che tanto amo continua ad essere “sporcato” da persone che non cercano altro che uno sfogo per la propria rabbia. Gli stadi trasudano razzismo, etnico e territoriale. Le strade ad essi circostanti sono ancora piene di violenza.

Ho 19 anni e seguirei i miei colori fino in capo al mondo, eppure mi trovo costretto a dare ragione alle ansie di mio padre che non si fida nel lasciarmi girare gli stadi. Perché ad oggi il tifo è uno sport pericoloso. Spero che le società facciano il possibile per ripulire gli stadi da questa feccia che da troppo tempo li abita. Tornato a casa alle 01:00 indosso un’altra maglia azzurra, della fede tanto non possono spogliarmi”.

Il pensiero di FrosinoneToday

Gli episodi di violenza vanno sempre condannati, quindi chi alza le mani ha sempre torto, qualsiasi sia il contesto. Ma in queste occasioni, forse, servirebbe un minimo di buonsenso per evitare tutto ciò. Non abbiamo assistito ai due episodi sopracitati, quindi non sappiamo come siano andate le cose, ma possiamo affermare ciò che abbiamo visto con i nostri occhi. Tanti tifosi napoletani hanno invaso ogni settore del Benito Stirpe con indosso le magliette del Napoli, esultando ai gol campani e, in alcuni casi, insultando anche i support locali, che pure li avevano accolti “nella loro casa”, facendoli sedere al loro fianco. La domanda è sempre quella: e se fosse successo al contrario? Immaginate un tifoso che va ad assistere a Napoli-Frosinone in un settore popolare, con la maglia del Frosinone e che ad ogni gol si mette ad esultare e ad offendere i vicini di posto. Cosa sarebbe successo? Ma così come in altri stadi d'Italia, da Nord a Sud. La violenza è sempre da condannare e ci mancherebbe, ma per evitarla ci vorrebbe anche un minimo di buonsenso. Per fortuna, però, quasi tutti i tifosi campani hanno un buon ricordo della trasferta in Ciociaria, molti hanno anche stretto amicizia con quelli ciociari, nonostante la rivalità sul campo.

Ci sono state anche lamentele da parte di giornalisti campani per la tribuna stampa per loro non proprio accogliente. In realtà i giornalisti di casa si sono comportati in maniera esemplare, e in alcuni casi si sono ‘sacrificati’ facendo sedere gli ospiti, rimanendo ad assistere alla partita in piedi, nonostante avessero il posto assegnato. Visto comunque i posti limitati della Tribuna stampa, il Frosinone Calcio ha assegnato il posto a chi aveva regolare tesserino e testata mentre i tecnici e/o giornalisti senza tesserino non lo avevano. Una regola sia per quelli di casa che per quelli fuori casa. Non si è fatto nessun favoritismo, sono state semplicemente seguite le regole.

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