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Rifiuti, a Colleferro sindaci insieme per la nascita del GAIA 2.0 ma i sindacati chiedono rispetto per i lavoratori

Sta per nascere Gaia 2.0 per cercare di assorbire tutti i lavoratori di Lazio Ambiente dopo la dismissione, fortemente voluta dalla Regione Lazio.

Sta per nascere Gaia 2.0 per cercare di assorbire tutti i lavoratori di Lazio Ambiente dopo la dismissione, fortemente voluta dalla Regione Lazio.

E’ questo quanto emerso nel convegno della CGIL funzione Pubblica, presieduta da Giancarlo Cenciarelli, dove finalmente sono state scoperte le carte e l’Assessore Regionale Mauro Buschini ha confermato che si deve lavorare per abito ottimale per chiudere il ciclo.Dovranno essere realizzati degli impianti che lavorino la differenziata: una filiera innovativa che permetta di valorizzare la differenziata. Su questo mettiamo parte di quelle somme impegnate dalla Regione. Il consorzio di Comuni potrà contare su questo impegno”. “La discarica – ha proseguito – rimane di proprietà del Comune di Colleferro”. “Gli impianti saranno messi sul mercato – ha concluso – ma lo faremo con la garanzia sull’occupazione dei lavoratori”. Questa frase vuole essere anche la risposta concreta ad Alfieri chi, il nostro amico selfiemaniaco, che nella replica al nostro articolo sul nascente impiando di compostaggio a Castellaccio non ha saputo smentirci concretamente con i fatti.

(cronaca dell'evento dal sito https://lanuovatribuna.org/) Dopo l’intervento di alcuni sindaci del comprensorio e l’esperienza del sindaco di Albano, che ha spronato i sindaci a fare l’azienda perché solamente in questo modo si possono recuperare tutte le parti attive e gli interventi dei Sindaci di Olevano Romano, Carpineto, e del consigliere di minoranza di Colleferro Pieno Attiani, che ha auspicato la non dismissione di Lazio Ambiente, dopo che al mattino numerosi sindaci si erano visti con il Primo Cittadino di Colleferro, Pierluigi Sanna che nel suo intervento pomeridiano ha precisato: “Ieri sera volevamo parlare del futuro invece chi è stato partecipe dell’attuale situazione ci ha fatto la morale. Questo territorio ha sofferto molto, il Gaia nacque sulla crisi industriale, il Gaia è finito perché è stato gestito male”. Il Sindaco di Colleferro ha quindi attaccato l’ex Sindaco Cacciotti affermando poi che “il Comune di Colleferro ha aiutato Lazio Ambiente pagando fino all’ultimo euro”. “Nostro disponibilità c’è tutta (…) con i privati non vogliamo andarci e sappiamo che la discarica non può essere gestita da privati perché nessun privato vorrà chiuderla nel 2019. Non vogliamo andare in nessun altra società pubblica per questo abbiamo chiesto la terza linea del Consorzio. Siamo pochi, perché alcuni preferiscono scappare: li comprendo perché è più facile abbandonare la barca ma io non lo farò perché chiediamo alla Regione di stare al nostro fianco per risollevare questo territorio. Confermo la disponibilità di noi Sindaci a prenderci ulteriori responsabilità e continuare un percorso che sia pubblico, di diretta gestione nostra e che tuteli l’occupazione”. “In un nuovo soggetto pubblico non prenderei alcun dirigente di Lazio Ambiente”. giù appalusi dai lavoratori.

Ma l’intervento più lucido e più consone all’occasione è stato fatto dal segretario regionale della Cgil Michele Azzola. Misureremo l’impegno della Regione sui fatti”. Il sindacato ha infine sottolineato la necessità che la Regione “disegni un modello reale di chiusura del ciclo dei rifiuti che attragga investimenti e vada versi un modello di rifiuti zero”. “La Regione non può tirarsi indietro dal regolare, incoraggiare e indirizzare l’evoluzione del sistema anche con investimenti” al fianco di Comuni coraggiosi. “La Regione – ha concluso – deve indicare dove realizzare gli impianti in cui fare il riciclo e il riutilizzo e che siano appetibili dai privati. Chiederemo alla Regione un tavolo congiunto anche con i Sindaci del territorio per creare un sistema in cui il rifiuto sia visto come una ricchezza e non come monnezza”. E’ stato concluso con la la richiesta di un tavolo permanente che sia affiancato anche dai sindaci oltre che dai sindacati. Giancarlo Flavi
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