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Venerdì, 26 Aprile 2024
Il fatto / Cassino

Processo Mollicone, la difesa dei Mottola chiede l'assoluzione con formula piena

L'avvocato Francesco Germani ha ripercorso l'intera vicenda evidenziando quelle che a suo dire sarebbero illazioni e non certezze investigative

''L'accusa è crollata all'esito del lungo dibattimento, vi affido l'avvenire, la sorte e il destino dei signori Mottola e vi chiedo l'assoluzione con formula piena per non aver commesso il fatto''. Francesco Germani, storico legale del pool della difesa della famiglia Mottola, al termine dell'arringa durata oltre un'ora, ha concluso la sua arriga difensiva rivolgendosi alla Corte d'Assise del Tribunale di Cassino, nel corso del processo per l'omicidio di Serena Mollicone. Il maresciallo Franco Mottola, il figlio Marco e la moglie Annamaria sono accusati di concorso in omicidio.

''Il comportamento dei Mottola alla luce della ricostruzione del pm non è logico'' e ''non ci è stata fornita una valida alternativa, quindi quei comportamenti non si sono verificati''. Lo ha detto l'avvocato Francesco Germani, legale del pool della difesa della famiglia Mottola, nel corso dell'arringa finale del processo per l'omicidio di Serena Mollicone, davanti alla Corte d'Assise del Tribunale di Cassino. I Mottola, ha aggiunto, ''erano e sono innocenti e consapevoli che questa Corte non potrà fare altro che ribadire questa lapalissiana verità''.

Germani ha sottolineato quindi che, ad esempio, sui ''presunti depistaggi non c'è nessuna prova''. Quanto al trasferimento del maresciallo Franco Mottola, ha proseguito, che ''è avvenuto a richiesta e non per punizione'' e che inoltre il ''maresciallo Mottola è andato a ricoprire un ruolo più importante''.

''Altra nube che ancora non si è dissipata - ha continuato l'avvocato Germani - è che Franco Mottola avrebbe prelevato Guglielmo nell'ora più drammatica per un padre, quello della veglia funebre, e che lo avrebbe fatto attendere per ore. Invece il capitano Trombetti ci dice che è stato lui, su impulso della procura, a far chiamare Guglielmo Mollicone per farlo andare in caserma''.

''Mottola sapiente manovratore sa che il figlio ha fatto sbattere Serena contro la porta e si tiene la porta per 13 anni - ha detto ancora - poi quando viene trasferito la lascia lì. Come poteva sapere che non ci fosse un capello, una goccia di sudore, una goccia di sangue di Serena? La prima cosa che in genere si fa è far sparire l'arma del delitto, invece Mottola lascia la porta lì alla mercé del primo esperto dei Ris''. 

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