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Anagni, 650 mila euro di variazione di bilancio, per Fioramonti e la Tagliaboschi solo scarsa programmazione

I due consiglieri di opposizione parlano anche di atteggiamenti poco seri e più adatti ad “una briscoletta nel bar sotto casa”

“Le cose bisogna raccontarle come sono. In Consiglio Comunale si è votata una variazione urgente di bilancio di 650000 euro per lavori sugli edifici comunali, lavori i quali non erano più procrastinabili. Circa un mese fa è stato approvato il piano triennale per le opere pubbliche; in detto piano, non c’è alcun riferimento a questi lavori: ciò dimostra la scarsa programmazione e, soprattutto, la poca conoscenza di Anagni da parte di questa Amministrazione, dei suoi problemi, delle sue difficoltà e delle sue urgenze”. Cosi in una nota i consiglieri comunali Fernando Fioramonti e Sandra Tagliaboschi che poi preseguono: “La maggioranza, di urgente, conosce unicamente il testo del TUEL/art.175, ovvero le variazione di bilancio in somma urgenza, modalità prevista dal Legislatore in casi di estrema eccezionalità; invece, qui da noi, tale estrema ratio è divenuta la prassi: solo lo scorso anno, l’attuale maggioranza l’ha utilizzata per ben 16 volte.

Nella fattispecie la difficile scelta - a cui si è appellato il Primo Cittadino per sferzare, con la cinghia della sua veemenza oratoria, una minoranza nuovamente imbavagliata dall’assenza di un qualsiasi allegato - la difficile scelta di non votare è legata a questo semplice fatto: chi di voi voterebbe una variazione di 650000 euro, soldi di tutti gli Anagnini, senza avere uno straccio di documento, un minimo di rendicontazione dettagliata?

Vogliamo nuovamente precisare a tutti che i documenti, seppur richiesti con largo anticipo (circa 20 giorni) ed in maniera ufficiale, ad oggi non sono stati prodotti. In Consiglio (massima sede del confronto democratico stracittadino) sono stati esplicitamente richiesti questi chiarimenti: quali edifici comunali sono stati oggetto di lavori di riqualifica, ristrutturazione, ampliamento o miglioria?  Come sono stati scelti i progettisti per avviare i lavori?  A quali operatori economici è stato affidata la realizzazione effettiva? Quale importo è stato corrisposto a ciascuno dei soggetti coinvolti? Sulla base di quale criteri sono stati scelti?

Io, Fernando Fioramonti, e il Consigliere Sandra Tagliaboschi siamo rimasti basiti di fronte alle affermazioni dell’Assessore al Bilancio Carlo Marino, colui che, in sede consiliare, si fa  portavoce  dell’azione politica dell’intera maggioranza nelle materie di sua competenza: chiunque, da buon padre di famiglia - e se non da padre di famiglia, sicuramente da persona con un minimo di sale in zucca! - ha il diritto di sapere come vengano gestiti 650000 euro della comunità, cioè di ognuno di noi. È normale volerne sapere l’assegnazione e la destinazione, nonché vigilare sul corretto impiego di questi fondi, tra l’altro così ingenti.

A tutte queste domande nessuno ha fornito alcuna risposta; abbiamo ascoltato, per l’ennesima volta, argomentazioni superficiali ed evasive. Nessun documento è stato ancora prodotto. Nuovamente, agli occhi dei cittadini, i Consiglieri di minoranza sono stati fatti passare come dei guastafeste irrispettosi, che si oppongono a qualsiasi cosa per partito preso, mentre il Consiglio, nell’ala di maggioranza, si è mostrato ancora come una sequela di automatizzati alza-mano: una sorta di Yes Men  pronti a dire solo sì!

Ricordiamo a tutti che un solo scopo ci vede lì seduti: è il bene della città, di Anagni! Membri della gestione Natalia! Cominciate a porre questo al centro della vostra azione  politica, invece di lasciarvi andare a dubbie dichiarazioni social, a meschine offese gratuite (ultima delle quali, dare della maestrina ad un membro dell’opposizione), ad atteggiamenti più adatti ad una briscoletta a quattro nel bar sottocasa che non ad una pubblica istituzione. Sigarette elettroniche a parte, noi siamo pronti e disponibili a collaborare per il bene di Anagni, ma almeno datecene la possibilità: forniteci le carte e non chiedeteci più di tirare alla cieca, appellandovi alla fiducia che dovremmo riporre, a scatola chiusa, nella vostra azione amministrativa”.

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