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Ass. e comitati chiedono ai candidati sindaco che ne pensano del biodigestore

L’impianto è destinato al trattamento di 50 mila tonnellate di rifiuti umidi l’anno in una città che ne produce meno di 6 mila

“Il 12 giugno 2022 è un giorno importante per i cittadini di Frosinone che eserciteranno il diritto democratico del voto, eleggendo il nuovo Consiglio comunale. Rinnoviamo il nostro appello – del 4 e del 24 aprile scorso, caduto nel vuoto - a tutti i candidati Sindaco affinché in modo chiaro ed univoco si esprimano, in questo momento, sul progetto presentato nel 2019 dalla Società Maestrale Srl, volto alla costruzione di un impianto di biodigestione anaerobica da realizzare in una area classificata zona sismica B (circa 6 ettari, quanto 9 campi di calcio), nel quartiere Selva dei Muli, distante dal popoloso quartiere Corso Lazio, a 1200 m. in linea d’aria”. Cosi in una nota inviata alla stampa l’Associazione Frosinone Bella e Brutta – ODV; Salviamo il Paesaggio Frosinone; Comitato Residenti Colleferro; Cittadini della Valle del Sacco Sgurgola-Anagni; Comitato No Biodigestore Frosinone Valle del Sacco; Cittadini Attivi Vari che poi prosegue:

"L’impianto è destinato al trattamento di 50 mila tonnellate di rifiuti umidi l’anno in una città che ne produce meno di 6 mila (dati Ispra 2022). Arriveranno quindi rifiuti per 10 volte quelli prodotti da Frosinone con il transito - per il trasporto degli stessi - di oltre 9.500 tir l’anno in entrata e in uscita, e con una ricaduta occupazionale sul territorio di sole 9 unità.

Il progetto, che si inserisce nel delicato e compromesso contesto del SIN valla valle del Sacco ha un innegabile impatto ambientale, con ricadute negative per gli abitanti dei quartieri circostanti, per le attività commerciali e per il valore immobiliare della zona.

Il progetto ha già visto in sede di Conferenza di servizi il parere contrario del Comune di Frosinone nonché la forte opposizione di cittadini, associazioni e comitati organizzati in un coordinamento.

Nella seduta del 30 marzo scorso, il Consiglio Comunale ha espresso all’unanimità parere contrario all’impianto di Via A. da Messina, accogliendo tra l’altro la richiesta del gruppo consiliare Frosinone Indipendentedi informare il Prefetto, mediante lettera, della procedura amministrativa seguita dagli Uffici regionali allo scopo di rimettere alla Sua valutazione le incongruenze di alcuni passaggi dell’iter autorizzativo del biodigestore, che non vedono integralmente tutelato l’interesse primario della comunità nel rispetto dei termini stabiliti dalla legge. Procedura amministrativa regionale sulla cui congruità peraltro ha espresso dubbi anche la Provincia di Frosinone in sede di conferenza di servizi, richiesta a cui né il Sindaco, né gli Assessori e nemmeno i Consiglieri purtroppo hanno dato seguito.

Poiché il procedimento è arrivato alle ultime battute chiediamo ai candidati Sindaco che facciano conoscere il loro parere favorevole o contrario al progetto in questione. Chiediamo, qualora fossero contrari, di rappresentare in modo chiaro ai cittadini come intendono tutelare la qualità dell’ambiente ed il loro benessere, il loro stato di salute presente e futuro e quale impegno politico assumono di fronte alla città per contrastare il rilascio dell’autorizzazione regionale.

Nel contesto territoriale del SIN Valle del Sacco e con queste quantità di rifiuti da trattare, la risposta dei candidati Sindaco non deve lasciare spazio a dubbi o a manovre per tergiversare, come già abbiamo visto fare nei mesi passati da diverse forze, utilizzando argomentazioni fuorvianti circa la bontà della tecnologia o le accuse di Nimby ad una popolazione che ha già dato abbondantemente in termini di salute e qualità della vita. Una popolazione costretta a convivere quotidianamente con i disastri ambientali causati da una pessima gestione passata, i cui risultati più eclatanti, quali l’ecomostro di Via Le Lame e il fiume Sacco, che continua ad essere avvelenato, sono ancora sotto gli occhi e il naso di tutti. La bonifica della valle del resto non ha fatto un passo avanti ed anzi la “sospensione” del SIN, annunciata dal Presidente della Regione Lazio, si è rilevata un boomerang ricevendo molte critiche anche dal Governo.

È evidente che non stiamo chiedendo la “luna”, perché il Comune e il Sindaco, pur non essendo titolari di una potestà legislativa concorrente con lo Stato, riservata alla Regione, sono comunque organi legittimati dalla legge a tutelare la salute pubblica in quanto rappresentano la massima autorità sanitaria del territorio: il Sindaco quindi non detiene solo poteri di rappresentanza, bensì può e deve avvalersi di tutti gli strumenti che lo Stato mette a Sua disposizione per garantire il diritto dei cittadini a vivere in un ambiente sano ed opporsi con ogni mezzo (compreso il principio di precauzione), agli attentati alla salute umana.

Da questo deriva una chiara assunzione di responsabilità dei candidati Sindaco verso i propri elettori e quindi chiediamo loro di rendere pubblica la propria posizione sul biodigestore in modo trasparente ed inequivocabile.

Nel concludere rivolgiamo un appello anche ai nostri concittadini: il voto è responsabilità, un dovere civico costituzionale, con cui esprimiamo in modo libero il diritto di partecipare alla vita amministrativa della nostra comunità.

Sarebbe grave se si registrasse un forte astensionismo, che potrebbe essere arginato se la politica, attraverso i suoi candidati Sindaco, desse un concreto contributo sul biodigestore, dimostrando che i consensi ricevuti vanno a sostegno di scelte sanitarie e ambientali di rigenerazione culturale e guardano al futuro dei figli di questa terra.

In conclusione, non è tardi! Ad oggi ci risulta – ma speriamo di sbagliare – che nessuno dei candidati Sindaco abbia risposto al nostro appello, dichiarandosi contrario al biodigestore".

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