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Roma, questa sera la presentazione di ‘area lazio e roma’ in palazzo italia expo2025

Alle ore 20, presso lo Spazio Colonna del Palazzo delle Esposizioni, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, presenta insieme al sindaco del Comune di Roma, Ignazio Marino, e a Vincenzo Zottola, presidente di Unioncamere Lazio...

Alle ore 20, presso lo Spazio Colonna del Palazzo delle Esposizioni, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, presenta insieme al sindaco del Comune di Roma, Ignazio Marino, e a Vincenzo Zottola, presidente di Unioncamere Lazio, l’area espositiva di Roma e del Lazio all’interno dell’Expo di Milano.

LINK VIDEO https://we.tl/tZdXOr1v4a Un evento speciale che verrà accompagnato da una cena preparata dallo chef Antonello Colonna utilizzando prodotti tipici del Lazio come ingredienti principali. Il Lazio sarà l’unica regione, assieme alla Lombardia, ad avere uno spazio permanente fino al termine di Expo e, in assoluto, l’unica regione presente all’interno di Palazzo Italia. Per l’ideazione dello spazio espositivo, la realizzazione dell’allestimento e lo sviluppo dei contenuti è stata indetta da Lazio Innova una procedura di evidenza pubblica. Il progetto vincitore (la società che si è aggiudicata la gara è TBWA Italia spa), che sarà presentato pubblicamente per la prima volta questa sera, è caratterizzato dalla forte multimedialità e dall’utilizzo di tecnologie all’avanguardia (visori e monitor leap motion per interagire con le immagini; area dedicata alla visione virtuale 3D; mappe interattive). La spesa complessiva per la spedizione a Milano (dalla creazione dello stand alla realizzazione di iniziative ed eventi nel corso dei sei mesi) è di 2milioni e mezzo di euro. Un investimento importante per esaltare la bellezza, i prodotti e le punte d’eccellenza e d’innovazione presenti nel Lazio. La missione dell’Expo, invece, avrà un costo complessivo di 6 milioni e 900mila euro, divisi tra Regione Lazio (4,5 milioni di euro), Comune di Roma e Unioncamere. “Ha vinto il progetto - spiega il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti - che ha interpretato al meglio il senso della nostra missione. Non un semplice stand, ma uno spazio sempre aperto ai visitatori di tutto il mondo e in grado di conquistarli con quelle eccellenze, uniche al mondo, che sono il cuore della nostra regione. In questi mesi – conclude Zingaretti - abbiamo raggiunto risultati straordinari: con le istituzioni coinvolte abbiamo formato una vera e propria squadra che ha lavorato, quotidianamente, per un obiettivo condiviso consapevoli delle importanti opportunità, in termini di visibilità, turismo e occupazione, che un evento internazionale di questa portata è in grado di offrire. Con la presentazione di questa sera, è pronta a partire la missione nata dalla collaborazione tra Regione Lazio, Comune di Roma, Unioncamere Lazio e dei tanti attori del territorio che stanno proponendo idee, progetti e prodotti per sfruttare l’imperdibile vetrina internazionale di Expo”. EDILIZIA SCOLASTICA, SIMEONE (FI): “DA ZINGARETTI NESSUNA SCELTA E POCHI SPICCIOLI” “Oltre 76 milioni di euro destinati ad interventi per il recupero e la messa in sicurezza dell'edilizia scolastica vanificati dall’incapacità del presidente Zingaretti e della sua giunta di decidere. Una incapacità messa nero su bianco nella delibera e nella determina conseguente con cui non si è riusciti a rispondere ai bisogni reali delle comunità che si è chiamati a rappresentare. Per questa ragione ho scritto una nota all’assessore Refrigeri chiedendo se non sia il caso di rimodulare le decisioni assunte puntando sulle urgenze ed evitando finanziamenti a pioggia che certo non miglioreranno la sicurezza e la qualità degli edifici scolastici. Al paradosso di suddividere i fondi per tutti i Comuni del Lazio, calcolando l’importo da erogare in base al numero di studenti in essi presente e non in base alle criticità e alle urgenze, se ne sono aggiunti altri. I finanziamenti sono stati suddivisi nel triennio 2015 – 2016 – 2017. Per il 2015 quindi ben 300 Comuni del Lazio, tra cui Amaseno, Itri, San Felice Circeo, Castelforte, Bassiano, Sperlonga e San Cesareo, percepiranno somme degne di un prefisso telefonico, che variano dai 2.700 ai 5.000 euro, per spendere le quali saranno costretti ad istituire una apposita commissione, formata dai migliori professionisti, che possa indicare come investirli per procedere al recupero e alla messa in sicurezza dell’edilizia scolastica. E quello che lascia basiti è che siamo di fronte a risorse irrisorie, per di più scaglionate, che saranno corrisposte agli Enti con articolazione commisurata alle disponibilità di bilancio e addirittura vincolate alla effettiva realizzazione della relativa fonte di finanziamento. Questo significa che non c’è alcuna certezza della loro erogazione a fronte di un impegno che graverà totalmente sui Comuni che sono venuti a chiedere grazia ed hanno ricevuto giustizia. Comuni che, come è noto, data l’esiguità dei bilanci non hanno e non avranno, nel triennio, la forza economica per sostenere e anticipare le risorse necessarie ai lavori di messa in sicurezza degli edifici scolastici. Ci rattrista e ci disorienta questa provvedimento perché non risponde a quello che è e deve essere il ruolo della Regione Lazio: amministrare per il bene delle comunità che rappresenta. Una Regione che, come in questo caso, si nasconde e non entra nel merito delle scelte è un Ente che si sottrae alla ragione stessa della sua esistenza. Avremmo preferito una Regione che si assumesse la responsabilità di effettuare e portare a termine delle scelte finanziando dei progetti precisi, magari solo nei Comuni di centrosinistra, anziché gettare nel calderone tali risorse. Perché in questo caso, almeno, le emergenze sarebbero state pesate, approfondite e risolte. La Regione deve sapere come ottimizzare l’efficacia degli investimenti basandosi sulla conoscenza delle singole realtà e non optare per vie ragionieristiche che sulla carta, forse, hanno un senso ma che nei fatti scontenteranno tutti. Una volta ho avuto modo di leggere un articolo sulla memoria dell’acqua. C’era l’dea che ogni goccia d’acqua avesse un suo ricordo e che anche quando era diluita nell’oceano manteneva quella memoria. Credo che Zingaretti abbia fatto propria quella memoria e pensa che i pochi spiccioli che darà ai Comuni del Lazio siano portatori di grandi risorse che non ci sono. La ricchezza annunciata con le cifre cumulate si traduce in elemosina triste ed avara nei confronti dei nostri ragazzi. E poi la sinistra si riempie la bocca di scuola, di futuro e di rivoluzioni epocali. Zingaretti non sta facendo alcuna rivoluzione della scuola, sta come al solito annunciando grandi imprese che non ci sono”.

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