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Coronavirus, Asl pronta a incrementare le terapie con gli anticorpi monoclonali: ecco a chi sono rivolte

L'Azienda sanitaria di Frosinone ha potenziato il centro di somministrazione e ha istituito una centrale operativa che coordinerà le attività. La direzione strategica parla dell'"arma terapeutica" che può dimezzare i ricoveri dei pazienti fragili

La Asl di Frosinone si prepara ad aumentare la somministrazione di terapia con anticorpi monoclonali per i pazienti contagiati dal Covid-19 affetti da polmonite. "Nella lotta contro l’infezione  da Covid 19 oggi, rispetto alle prime ondate, esistono armi in più che possono, in casi selezionati, ridurre l’ospedalizzazione del 50%, dare sieronegativizzazione e inversione della sintomatologia - sottolinea la Direzione strategica dell'Azienda sanitaria ciociara - Questa arma terapeutica sono gli anticorpi monoclonali".

Si tratta di molecole proteiche con elevata affinità per il sito recettoriale della proteina Spike del Sars-Cov2. Questa affinità permette di bloccare la sede di accesso del virus alla cellula, impedendone la penetrazione e quindi lo svilupparsi della malattia. In questo momento epidemico i soggetti di cui viene accertata  la positività e rientranti nelle categorie previste possono trovare grande vantaggio da questa terapia se eseguita precocemente dall’inizio dei sintomi.

"La Asl esegue fin dalla loro introduzione la terapia con anticorpi monoclonali - ricordano - In questi giorni ha potenziato questa attività sia aumentando le potenzialità del centro di somministrazione, sia istituendo una Centrale Operativa che coordinerà le attività". 

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Terapia con gli anticorpi monoclonali: tutto quello che c'è da sapere

Ai soggetti ai quali viene comunicata la positività del tampone dal servizio di Igiene Pubblica della Asl saranno fornite le informazioni sulla terapia, effettuata la valutazione delle caratteristiche cliniche richieste (categorie identificate da AIFA: soggetti di età > 65 anni, immunodepressi primari e secondari, bronchitici cronici, cardiopatici, pazienti obesi con body mass index > 30, soggetti con patologie neurodegenerative, ipertensione con danno d’organo, diabete mellito scompensato con Hb glicosilata > 9) e, se presenti, i soggetti saranno avviati al Centro di somministrazione.

Importante per avviare più precocemente possibile i pazienti a questa terapia è la collaborazione dei medici di medicina generale che sono fin dall’inizio della pandemia accanto alla ASL nella lotta sia attraverso la campagna di vaccinazione sia nell’indirizzare i propri pazienti.

Quindi soprattutto oggi in questa delicata fase della pandemia è importante essere informati sulle varie strategie terapeutiche e affidarsi ai consigli dei sanitari. L’Azienda ribadisce l’importanza della scrupolosa osservanza delle regole di comportamento, l’uso della mascherina e soprattutto che il completo ciclo vaccinale rimane la soluzione principale per ottenere l’immunizzazione delle persone. 

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