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Ecco i dolci tipici ciociari che non mancheranno a Pasqua

Festa che arriva dolce che si trova! Per Pasqua in Ciociaria non si parla di gustose e fragranti colomba o dolci e sfiziose uova di Pasqua ma di dolci della tradizione antica che hanno un sapore di 'casa'

Festa che arriva dolce che trovi in tavola! Nessuna ricetta moderna, anzi, ricette tradizionali delle nonne e massaie ciociare contribuiscono ad imbandire le nostre tavole nei giorni delle festività pasquali. Chi riesce a resistere alla colomba? Ma in Ciociaria a Pasqua non si mangia solo la colomba, sebbene farcita in mille modi, gustosa e fragrante.

Ecco i dolci tipici ciociari che non mancheranno in casa per Pasqua!

La pigna

Sicuramente uno tra i dolci più amati e diffusi in Ciociaria è la famosa ‘pigna’ o pizza ricresciuta. Ha un sapore classico, rassicurante e profumato ed è adattissima per fare la classica colazione di la mattina di Pasqua. Si distingue per il sapore dato dall'utilizzo di aromi naturali come vaniglia, cannella, essenze liquorose, semi di anice ed a volte ci sono uvetta o canditi nell’impasto. Come vuole la migliore tradizione ogni famiglia a secondo della zona in cui vive ha la sua ricetta tipica! Lenta lievitazione ed una preparazione piuttosto lunga la caratterizzano, ma il risultato è sempre da leccarsi i baffi!

La Tosa di Supino

La tosa di Pasqua è un dolce tipico pasquale che secondo la tradizione si preparava a forma di bambola (la Pupa) per le femmine e a forma di ciambella (gliù Campanaro) per i maschi. Secondo la consuetudine si preparavano in casa il giovedì santo e si regalavano alle bambine il giorno di Pasqua dopo essere state benedette in chiesa. Si potrebbe ricollegare a quei “pani rituali”, frutto dell’ingegno delle massaie che, alla ricetta tradizionale del pane, hanno aggiunto, in occasione di feste speciali, ingredienti dolcificanti. La sua diffusione si può far risalire alla prima metà del ‘900, quando la farina e lo zucchero, ingredienti base della preparazione, non sono più considerati “beni di lusso”. La preparazione è legata ad uno dei pochi momenti in cui si mangiava abbondantemente e, soprattutto, si potevano gustare piatti elaborati e costosi. Secondo la tradizione cristiana della Pasqua e della Resurrezione l¿origine di questi dolci andrebbe ricondotta all’ultima cena, quando Cristo spezzò il pane e lo distribuì agli apostoli. La rottura del dolce, in questo caso, simboleggerebbe lo stesso gesto di amore e di solidarietà dell’evento cristiano. L’uovo sodo, incastonato nella forma, non sarebbe altro, pertanto, che il simbolo della rinascita e del perdurare della vita. Nella tradizione locale è passata poi anche ad essere augurio di fecondità e per questo si era soliti regalarla alla promessa sposa del proprio figlio.

tosa

Il Tortaro

Il Tortaro o Tortero, molto diffuso nella zona di Piglio,  è una sorta di panettone (almeno per quanto riguarda il tipo di lievitazione), non molto dolce e condito con semi di anice, la cui lievitazione naturale ed ottimale in passato impegnava per molti giorni, in quanto tutti gli ingredienti dovevano essere resi tiepidi in abitazioni prive di ogni riscaldamento, ad eccezione del camino. A differenza della pigna che è più compatta il tortaro è più morbido e soffice. Ogni morso un viaggio nel tempo!

La casata

La casata è un dolce tipico specialmente della zona di Pontecorvo. E' un dolce particolare, a base di uova, sale, formaggio di pecora, cannella, cedro e cioccolato fondente; al taglio del dolce sono evidenti tre strati di tre colori: giallo per l'uovo, bianco per il formaggio e marrone per il cioccolato. Il suo nome deriva dall’ingrediente base: “lu case” cioè il formaggio. La tradizione fa risalire la sua creazione in occasione della visita di un Papa ,essendo Pontecorvo un’enclave pontificia, e forse non è un caso che i colori del dolce riproducono, nella ricetta originaria, il bianco e il giallo della bandiera pontificia. Un’esplosione di sapori e profumi tradizionali. Si prepara non solo per Pasqua ma anche in occasione della festa di San Giovanni Battista, patrono della città. Un dolce che nei colori e nelle forme rimanda ad una storia antica che si tramanda di generazione in generazione.

foto dal sito kelleterre.com-2

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