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Filettino, il paese più alto della Ciociaria e del Lazio

Filettino con soli 518 abitanti risulta essere con i suoi 1075 metri il paese non più piccolo bensì il più alto della Ciociaria e di tutto il Lazio

Filettino sorge su una sporgenza tra il monte Cotento e il monte Viglio, nelle sue terre si trovano le sorgenti del fiume Aniene, maggiore affluente del Tevere, che più avanti si immettono nelle acque delle sorgenti Rogliuso e Corore, dando cosi vita a un grande torrente che attraversa anche la località Fiumata, cosi chiamata per le abbondanti acque, dove si possono trascorrere giornate rilassanti all'insegna della natura passeggiando nei numerosi sentieri, che attraversano boschi e prati. Fa parte del Parco naturale regionale dell'Appennino-Monti Simbruini. E' il comune più altro con i suoi 1075 m di tutta la Regione Lazio e della Ciociaria.

Origini del nome

Il nome della città viene dal latino filictum, derivato collettivo da filex ‘felce’. Potrebbe anche derivare da "ϕυλακτήριον" termine con cui i bizantini definivano le postazioni fortificate poste a controllo di posizioni strategiche, che spesso viene reso con il toponimo Filetto. L’origine del nome Filettino potrebbe provenire anche dal fatto che le abitazioni, a causa del territorio ristretto, sorgono una in fila all'altra da qui “fila “ Filetto, Filettino.

Storia

Il paese sorge su uno sperone di roccia calcarea arroccato tra il Monte Viglio e Monte Cotento ("costis ardua" rupe scoscesa). Non si hanno notizie sulla nascita del borgo montano, si sa solo che il nome Filettino compare la prima volta nell'atto con il quale Papa Niccolo II, durante il suo pontificato sopprimeva l'antico vescovado di Trevi per unire la stessa Trevi e gli altri paesi da essa dipendenti, alla Diocesi di Anagni. Il primo nucleo abitativo risale probabilmente al VI° secolo in seguito alle ricorrenti invasioni dei Goti e successivamente dei Saraceni; le popolazioni che abitavano nelle zone pianeggianti per sfuggire alle devastazioni si rifugiarono nelle zone più nascoste e interne, spinti anche dalla vicinanza delle sorgenti del fiume Aniene, dando cosi vita al nucleo abitativo di Filettino. A testimonianza del passaggio dei Saraceni restano visibili ancora oggi le mura saracene, costituite sicuramente per difendere il borgo da attacchi esterni. Dal 1257 al 1299 Filettino è sotto il dominio della famiglia papale Conti, poi per circa tre secoli è annesso al feudo della famiglia Caetani. Nel 1400 nel paese dimorò San Bernardino da Siena, divenuto poi patrono del paese in seguito al salvataggio della popolazione da un attacco di briganti. Nel 1430 Filettino dà i natali a Martino Filetico, uno dei più grandi umanisti della Ciociaria. Dal 1602 al 1847 Filettino viene annessa allo Stato Pontificio con atto di Clemente VII, durante questo periodo storico esplose il fenomeno di brigantaggio, a causa anche delle sue numerose zone boschive. Tra il 1861 e il 1870 fu progettata e costruita la strada carrabile che collega Filettino ai comuni vicini Trevi nel Lazio e Altipiani di Arcinazzo, questa data segna definitivamente la fine dell’isolamento del paese. Interessante anche ricordare che nel 1870 sul monte Cotento e Viglio passava il confine tra Stato Pontificio e Regno di Napoli, ancora oggi possiamo ammirare alcuni cippi di confine in pietra. Con la caduta dello Stato Pontificio Filettino viene annessa al Regno d’Italia. Dal 1938 al 1945 il nome Filettino diventa Filettino Graziani, poichè il Maresciallo d'Italia è originario del posto. Gli abitanti nel recente passato si sono dedicati ad una certa attività agro-silvo-pastorale (a testimonianza di queste attività è stato allestito il museo della tradizione agro-silvo-pastorale); molti sono emigrati a Roma e nell'Agro Pontino, poiché inesistente era l'attività industriale, labile l'artigianato e strettamente collegato ai pochi bisogni interni.

Cosa c'è da vedere

• Chiesa di S. Nicola
• Chiesa di S. Maria Assunta
• Chiesa di S. Bernardino da Siena
• Centro Storico
• Fiumata e Fontana Caraffa, da cui ha origine il fiume Aniene
• Casa natale del Maresciallo Rodolfo Graziani
• Fonte dell'Acqua Santa
• Laghetto sportivo
• Grotta della neve e dei saltari
• Sentieri tracciati nel Parco regionale "Monti Simbruini"
• Cippi confinari tra Stato Pontificio e Regno delle due Sicilie
• Museo Civico "Maresciallo Rodolfo Graziani" (raccolta sulla vita del Maresciallo d'Italia Graziani)
• Parco Naturale Regionale dell'Appennino "Monti Simbruini"

Campo Staffi

Il comune di Filettino è famoso anche per Campo Staffi, una località turistica montana, estiva ed invernale  al confine con l'Abruzzo a est, posta a circa 1750 m s.l.m. tra i Monti Simbruini, posta sotto la vetta del Monte Anticontento, appena sotto i 2.000 m di altitudine.

È sede di una stazione sciistica con diversi impianti di risalita e piste da sci, risultando molto frequentata durante il periodo invernale dagli abitanti del frusinate assieme alla vicina Campocatino posta nel territorio del comune di Guarcino. Oltre allo sci alpino, numerose sono le possibilità di escursionismo e alpinismo estivo ed invernale (sci di fondo, sci escursionismo, scialpinismo) sui monti circostanti fino al Monte Viglio (2156 m), i Monti Ernici a sud e i Monti Simbruini a nord. È una della zone più nevose dell'Appennino esposta alle correnti umide occidentali. Vi si accede sia dal versante laziale salendo per Filettino attraverso una lunga salita (sulla strada che raggiunge il valico di Serra S. Antonio), sia dal versante abruzzese aquilano di Capistrello.

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