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Domenica, 28 Aprile 2024

VIDEO | Depuratore Cosilam inadeguato, si ferma la produzione alla cartiera Reno De Medici

La società AeA inizia i lavori di messa in sicurezza dell'impianto ma lo svuotamento delle vasche ha fatto emergere una situazione da terzo mondo che impedisce la funzionalità quotidiana. Da domani 300 operai in cassintegrazione. A pagare lo scotto della mala gestione sono stati lavoratori e cittadini

Depuratore malfuzionante e fanghi stratificati sul fondo delle vasche di ossidazione che limitano l'efficienza dell'impianto. La AeA ferma la produzione alla cartiera Reno De Medici e per i trecento operai scatta la cassa integrazione. A pagare una malagestione del Cosilam durata per decenni sono stati quindi solo i cittadini ed i lavoratori.

Lo stato di degrado (scaturito dalla totale assenza di volontà di coloro per anni hanno gestito il Cosilam), la mancanza di interventi di messa in sicurezza del depuratore stanno provocando un effetto domino devastante. Massimo Barillaro, amministratore giudiziario della AeA, la società che si occupa della gestione di tutti i depuratori nel Lazio per conto del Consorzio Unico Industriale, il cui presidente è Francesco De Angelis, ha dato il via ai lavori di adeguamento e messa a norma dell'impianto di Villa Santa Lucia. Con lo svuotamento delle vasche è emersa una situazione disastrosa dal punto di vista tecnico. I fanghi sul fondo delle vasche per poter essere rimossi necessitano di una serie di interventi lunghi a causa della loro quantità. Per poter fare questo è stato necessario interrompere l'attività della cartiera Reno De Medici che rischia il blocco per alcune settimane.

"L'attività lavorativa è importante ma anche la salute dei cittadini - ha spiegato Barillaro -. Come amministratore unico della AeA ho il dovere di ripristinare una situazione a cui nessuno per decenni ha messo mano. Per poter ripartire con il depuratore Cosilam occorrono lavori per milioni di euro. La AeA non è in grado di fronteggiare da sola una simile spesa. Il Consorzio Unico del Lazio ha stanziato 4,5 mln deliberati nel Programma di Sviluppo e Coesione della Regione Lazio. Faccio appello al Governatore Nicola Zingaretti,  sollecitato con una mail in data odierna per un incontro, al fine di assicurare alla A&A la disponibilità di questi fondi, oltre a quelli per gli altri impianti di depurazione gestiti dalla società in Provincia di Frosinone che hanno le medesime problematiche. Se non saranno stanziati adeguati fondi per il loro adeguamento dovranno essere fermati determinando la perdita di migliaia di posti di lavoro".

Il sequestro dell'impianto e la conseguenze nomina dell'amministratore giudiziario è avvenuto nel settembre del 2021 a conclusione dell'indagine 'Acque nere' portata avanti dal Niipaf dei Carabinieri Forestali di Frosinone e coordinate dal magistrato Emanuele De Franco della Procura di Cassino. L'inchiesta ha portato all'azzeramento dei vertici AeA che furono arrestati per 'inquinamento ambientale'.

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