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Valle Del Sacco

Colleferro, ospedale in sofferenza, troppi gli accessi al pronto soccorso

Con il picco dell'influenza e l'assenza dell'ospedale di Tivoli i posti nei reparti sono praticamente tutti occupati.

La situazione nei pronto soccorso degli ospedali della Asl Rm5 in questi ultimi giorni, dopo l'incendio del nosocomio di Tivoli e con il picco dell'influenza stagionale, si sta facendo sempre difficile. Troppe le persone costrette a rimanere nei corridoi del pronto soccorso per mancanza di posti letto nei vari reparti. Tra questi vi è anche l'ospedale di Coleferro dove la situazione di disagio è stata messa in evidenza anche dal sindaco Sanna e dove si è arrivati a proporre come ricovero nei reparti l'ospedale di Cassino che dista la bellezza di 100 km.

Le parole del sindaco Sanna

"In ospedale, nonostante la regione abbia fornito un extra budget ad alcune case di riposo private per poterci aiutare vista la chiusura di Tivoli, queste stesse oggi non hanno accettato nessuno nè lo faranno domani (alcune perché hanno proprio chiuso i reparti, altre perché le poche disponibilità che avevano le hanno date ad altre Asl). Ai pazienti si continua a proporre Cassino, con grande difficoltà per i parenti sconfortati. 

A Colleferro si è quindi costretti a tenere in pronto soccorso per stanotte un discreto numero di pazienti che andrebbero ricoverati in reparto. Faccio appello alla Asl ed alla Regione affinché si possa procedere domani all’apertura di un reparto di emergenza in più, all’interno dell’Ospedale. 
Inoltre faccio appello affinché gli stessi approvino con urgenza il rinnovo del terzo turno in Nefrologia e Dialisi. Se così non fosse già da domani i pazienti afferenti al nostro ospedale troverebbero disagi rispetto alle prescrizioni, così anche il personale che ha accettato il sacrificio di lavorare fino a tardi pur di garantire la riduzione delle liste d’attesa. Alla stanga, cerchiamo di starci tutti".

La situazione nel resto degli ospedali dell Asl rm5

Una situazione ben nota anche a livello regionale cosi come portato all'attenzione degli esponenti in consiglio alla Pisana dalla consigliera Eleonora Mattia (Pd). “Era lo scorso 22 dicembre quando in Consiglio regionale ho depositato un’interrogazione al Presidente Rocca, con delega alla Sanità, sulle gravi criticità e i lunghi tempi di attesa di autoambulanze del 118 e nei Pronto Soccorso di Roma e del Lazio, soprattutto in seguito all’incendio di Tivoli e in vista del periodo delle festività, per chiedere al governatore quali contromisure immediate intendesse predisporre al fine di riportare i tempi di attesa entro margini in grado di tutelare la salute delle cittadine e dei cittadini di Roma e del Lazio.

Oggi, dopo circa 10 giorni da quella segnalazione, ci troviamo a far fronte ad un nuovo allarme: solo nel Lazio, infatti, stamattina erano oltre 1100 i pazienti in attesa di ricovero nei Pronto Soccorso, in base a quanto riportato dalla stessa Società Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza (Simeu)”. Così la consigliera regionale Pd del Lazio, Eleonora Mattia, firmataria dell’interrogazione sulle misure insufficienti per far fronte all’emergenza post Tivoli depositata in Consiglio regionale lo scorso dicembre. “Inoltre riguardo al post-Tivoli, in base a quanto segnalatoci, le cliniche, con cui la Regione ha stipulato accordi per smistarvi i pazienti in sovraffollamento nei PS, sono in affanno. Andrebbe quindi verificato se sono davvero in grado di far fronte a questo afflusso”.

“Una situazione al limite ma prevedibile, visto il maggiore carico di richieste dovuto al previsto picco influenzale, all’aumento delle presenze nella Capitale per il turismo delle festività natalizie e alla chiusura dell’Ospedale di Tivoli dopo l'incendio, unico DEA di secondo livello dell’ASL Roma 5, che ha lasciato 450mila cittadini di 76 Comuni senza un punto di riferimento per le urgenze. Insomma, un’emergenza annunciata che, era evidente già a dicembre, non poteva essere arginata con solo 10 autoambulanze e 178 posti letto in più presso le strutture accreditate subito dopo l’incendio dell’ospedale di Tivoli".

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