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Lunedì, 29 Aprile 2024
L'intervista al Sindaco

Intervista a Mastrangeli: "I miei primi cento giorni da sindaco"

Il primo cittadino di Frosinone ripercorre gli oltre tre mesi passati dal suo insediamento, il passaggio della campanella con l'ormai deputato Ottaviani. Offre la sua visione della città e affronta le questioni calde: Area vasta, biodigestore e Solidiamo

È diventato sindaco di Frosinone tre mesi e mezzo fa e ha varato la sua prima giunta comunale dopo diciassette giorni. Lo scorso 30 giugno l'insediamento ufficiale di Riccardo Mastrangeli come primo cittadino del capoluogo ciociaro. Si è assistito a uno storico passaggio della campanella, quello tra l'ormai deputato Nicola Ottaviani e il suo successore, già assessore al bilancio nei due mandati precedenti. 

Mastrangeli, dopo il centesimo giorno di amministrazione, racconta a FrosinoneToday come sta vivendo la sua prima esperienza da sindaco. Ha tenuto per sé, tra le altre, le importanti deleghe all'urbanistica e al decoro urbano, ossia la visione e lo stato della città.

Il già ricandidato sindaco Domenico Marzi, nel corso di un'intervista, ha esternato: "Francamente non conosco la visione di città di Mastrangeli. Pare che tutte le forze politiche abbiano concordato su una visione che sia anche quella delle cittadine a ridosso di Frosinone". Si parla di area vasta, la città intercomunale, attorno a cui è nata ormai una Commissione speciale. Non manca la replica di Mastrangeli. 

Sindaco Mastrangeli, sono trascorsi poco più di tre mesi dal suo insediamento. Cosa si prova a essere Primo Cittadino? 

"Il mandato che mi è stato assegnato dai cittadini richiede impegno, competenza, senso di responsabilità, concentrazione, capacità di visione e di sintesi, le stesse caratteristiche richieste a tutti gli amministratori per poter svolgere una funzione adeguata alle aspettative dei nostri concittadini. La città di Frosinone merita di continuare a giocare un ruolo di primo piano e di guida dell’intero territorio provinciale, cogliendo tutte le occasioni per lo sviluppo e la crescita economica, sociale e culturale di chi vi risiede".

Storico il passaggio della campanella con l’ormai deputato Ottaviani, di cui è stato braccio destro. Cosa la accomuna al suo predecessore e cosa la differenzia da lui?

"Innanzitutto è doveroso, in questo senso, il mio ringraziamento all’onorevole Nicola Ottaviani che nei dieci anni da sindaco ha gettato le basi per una città più moderna, competitiva e funzionale sotto il punto di vista delle infrastrutture e dei servizi al cittadino. Legati da antica e fortissima amicizia, io e l’onorevole Ottaviani abbiamo professione e caratteri diversi, ma siamo accomunati dall’amore per Frosinone e la concretezza con cui, entrambi, lavoriamo per realizzare i progetti per la collettività".

Cos’ha fatto l’Amministrazione comunale nei primi cento giorni?

"Tra le deleghe di mia stretta competenza, ci sono quelle relative a ornato e decoro urbano. Si tratta di due elementi su cui sono stati sottoscritti dei precisi impegni programmatici con i cittadini di Frosinone e su cui stiamo già investendo capillarmente su tutto il tessuto urbano ed extraurbano, con frequenti operazioni di manutenzione su strade e verde. Abbiamo intrapreso questa direzione grazie anche all’avvicinarsi della chiusura del piano di rientro dal debito, che permetterà al Comune di disporre, finalmente, di maggiori risorse economiche da destinare proprio alla manutenzione, oltre che al sociale e al potenziamento dell’organico".

Quali sono stati sinora i momenti più belli e più brutti da Sindaco?

"Tra i momenti più belli includerei le tante testimonianze di affetto e di stima che ricevo quotidianamente dai miei concittadini. Momenti brutti? Niente che non si possa superare serenamente. L'unico aspetto che potremmo definire 'negativo' è che il Sindaco, per poter adempiere nel modo migliore i propri doveri, deve spesso sacrificare o mettere in secondo piano gli impegni sia professionali che quelli relativi agli affetti familiari".

Ha tenuto per sé, tra le altre, le deleghe all’urbanistica, al decoro urbano e ai grandi eventi. Ovvero la riprogettazione, la cura e l’intrattenimento di Frosinone. Qual è la sua visione di città? 

"Una Città sostenibile, pulita, accogliente, attrattiva, dal volto sempre più moderno e  funzionale. Per centrare questi obiettivi, tutti gli assessorati, non solo i settori delle deleghe appena citate, stanno lavorando in stretta sinergia, puntando su transizione ecologica e digitale, implementazione delle attività nel sociale, nella cultura, nella manutenzione. Per far questo, naturalmente, sono necessarie adeguate risorse economiche che vanno reperite a tutti i livelli, specie tra quelle messe a disposizione dal Pnrr".

E, se si parla di Pnrr, cosa c'è in rampa di lancio a Frosinone?

"A titolo di esempio, alcuni dei progetti in merito all’incentivazione della mobilità alternativa sono già stati approvati e finanziati e vedranno la luce nei prossimi mesi, come la realizzazione della metropolitana leggera dallo Scalo a De Matthaeis o la nuova linea dell’ascensore inclinato. Il cambio di mentalità, per quanto riguarda le abitudini circa gli spostamenti urbani, non può prescindere dall’offerta di alternative adeguate, ‘green’ ed efficienti rispetto all’uso del mezzo privato".

Il consigliere d’opposizione Marzi, a cento giorni dalla sua sconfitta elettorale contro di lei, ha detto che non conosce “una visione di Mastrangeli” bensì tutte le forze politiche, a favore dell’Area vasta. Cosa risponde?

"Che, già due anni fa, sono stato uno dei promotori del progetto dell’Area Vasta. Il Comune di Frosinone, con una delibera di giunta e una di consiglio, aveva già fatto richiesta alla Regione di assumere ogni iniziativa finalizzata alla realizzazione del comitato promotore, con la firma di un vero e proprio atto costitutivo, che includesse, oltre alla Pisana, la Provincia di Frosinone, i comuni interessati, le associazioni datoriali, di categoria e sindacali, Università di Cassino e del Lazio meridionale, eventuali istituti bancari e, naturalmente, Unindustria, attivissima nel perorare la causa del progetto".

L'Area vasta, quando veniva ancora chiamata Grande capoluogo, ha spinto sulle barricate altri Comuni per via dei campanilismi. Si è parlato di "unione dei comuni" in una città intercomunale, anche erroneamente di "fusione". Perché lei, invece, è particolarmente favorevole?

"Perché l’area vasta presenterebbe forte capacità di svolgere e gestire in modo coordinato funzioni e servizi in molteplici settori e iniziative di animazione e promozione economica, sociale e ambientale. Oltre ad una significativa semplificazione nella gestione dei servizi, l’Area Vasta garantirebbe anche notevoli economie di scala con l’abbattimento dei costi dei servizi stessi e un miglioramento delle prestazioni, assumendo inoltre maggiore attrattività nei confronti degli investitori e una captazione migliore dei fondi europei. Purtroppo, tale proposta ha incontrato le perplessità di altre realtà municipali, probabilmente per questioni campanilistiche, che ne hanno finora ritardato l’attuazione. L’Amministrazione di Frosinone, dal canto suo,  intende proseguire comunque nel percorso intrapreso".

Ha mostrato un’apertura verso la realizzazione di un biodigestore ma che sia esclusivamente al servizio del Capoluogo. La Lista Ottaviani, rappresentata dagli altresì “Medici di famiglia per l’ambiente” Martino e Petricca, resta però fortemente contraria a qualsiasi tipo di impianto per il trattamento dei rifiuti. Qual è la linea dell'Amministrazione? 

"Innanzitutto, le iniziative delle imprese e dei privati vanno sempre sostenute, perché producono sviluppo del tessuto economico e sociale, ma non possono prescindere dalla realizzazione dell'interesse pubblico. Va sottolineato, a questo proposito, che il consiglio comunale di Frosinone ha espresso parere contrario rispetto alla realizzazione dell’impianto da 90.000 tonnellate, chiedendo inoltre alla Regione di sospendere e revocare ogni procedimento autorizzativo della struttura di compostaggio anaerobico oltre che delle altre strutture che adottino tecnologie similari nell'area del Sin".

Qual è, dunque, la linea dell'amministrazione sul biodigestore?

"Anche in questo caso, si basa sulle evidenze, scientifiche e numeriche. Un impianto da 90.000 o 100.000 tonnellate annue finirebbe per provocare l'importazione dei rifiuti da mezza Italia, mentre la Città di Frosinone produce appena 4.000 tonnellate annue di frazione organica, ragion per cui potrebbe supportare solo un piccolo impianto per il trattamento in autosufficienza, nel rispetto della legge sul conferimento e trattamento dei rifiuti all'interno di ambiti ottimali".

Argomento di attualità: il progetto Solidiamo, il taglio degli stipendi degli amministatori a favore di borse di studio e anziani, che diventerebbe volontario. Ci sarà ancora Solidiamo? Come cambierà?

"Il Comune di Frosinone, con l’istituzione di SoliDiamo 10 anni fa, è diventato un punto di riferimento in tutta Italia in tema di innovazione e solidarietà. Giunta e consiglio comunale sapranno certamente come modulare il progetto perché la città di Frosinone continui ad essere un esempio virtuoso in tema di condivisione e coesione sociale".

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